Il patto era, dopo aver superato in maniera soddisfacente lo scoglio del girone di ferro, non farsi sorprendere una volta arrivati agli ottavi di finale. Ciò che l’Italia porta a casa, nel suo primo match da dentro o fuori (fate secondo, dopo la Germania), è la partita perfetta, quella che tutti, speranzosi, si aspettavano dopo le altalenanti prestazioni contro le avversarie del raggruppamento. Offensivamente al limite della perfezione eravamo già stati contro la Spagna, certo, ma nel complesso delle due fasi di gioco gli azzurri non avevano ancora dominato alcun avversario, mettendolo all’angolo ed infierendo senza pietà come nel terzo quarto da 28-9 inflitto ad Israele ieri. E ciò che ci deve far sorridere ancor di più è il fatto che, dopo Danilo Gallinari, dopo Marco Belinelli, l’Italia ha trovato in Alessandro Gentile il fenomeno di giornata, in grado di decidere la sfida praticamente da solo, con i suoi 25 punti (27 al termine) e 5 rimbalzi già a terzo quarto inoltrato, che hanno spaccato la partita in nostro favore. I quarti di finale metteranno di fronte la Lituania. Questa Italia dei grandissimi assoli, che ieri si è scoperta un po’ più squadra, però, non può aver paura di nessuno.
Il primo quarto degli azzurri è esaltante soprattutto in termini difensivi e ad Israele lasciamo soltanto le briciole, identificate in 13 punti totali, di cui 6 a firma di un comunque deludente Omri Casspi, mentre offensivamente la sveglia ce la dà Belinelli, che infila 3 delle sue prime 4 triple e scava un primo parziale a nostro favore, aiutato da un Andrea Bargnani che, se si esclude D’or Fischer, non ha avversari del suo valore e della sua stazza da fronteggiare sotto il canestro israeliano. Il tema tattico sembra chiaro fin da subito: l’Italia, nel solo primo tempo di gioco, tenta 14 tiri da oltre l’arco, segnandone 4 (andrà assai meglio nella ripresa), che è invece il totale delle triple tentate da Israele nei primi 20 minuti di gioco. Nel secondo quarto si scalda Gal Mekel, che segna 11 dei suoi 13 punti alla pausa lunga, mentre la restante parte dei nostri avversari non sembra in grado di poter perforare la difesa italiana con continuità. Gentile scalda i motori, si porta a quota 12 e tanto basta agli azzurri per conservare il vantaggio acquisito al 10′ ed andare all’intervallo sul 40-30, grazie anche ad un canestro sulla sirena di Pietro Aradori, sempre capace di mettere il suo zampino con piccole giocate decisive.
Dagli spogliatoi rientriamo senza Bargnani e, a maggior ragione, arriva il momento chiave del match. A nostro favore, però. L’Italia fa la voce grossa in difesa, forza 4 palle perse in un amen e si regala un parziale mortifero quanto decisivo di 19 a 4, guidata da 9 punti (tanti quanti ne segna Israele nel quarto) ancora del magico Gentile, perfetto anche quando si tratta di limitare il potenziale offensivo di Casspi. La nazionale di Simone Pianigiani chiude il parziale con 19 punti di margine e la partita, di fatto, si chiude qui. Detto di Gentile, l’altro protagonista per gli azzurri è Belinelli, che chiude con 14 punti, 4 rimbalzi e 4 assist, spentosi parzialmente dopo lo straripante inizio, ma che resta un fattore fondamentale per far girare il gioco ed accendere improvvisamente la partita in nostro favore. Nel quarto periodo entra in campo il nostro secondo quintetto e non delude, per quanto ormai la partita sia in cassaforte. Spiccano gli 8 punti e 3 rimbalzi di Amedeo Della Valle, che di certo non manca in termini di personalità e tiro da oltre l’arco, oltre ai 5 di Niccolò Melli, con 7 rimbalzi ed una prestazione incredibilmente solida in termini difensivi. Il finale non lascia dubbi e scrive 82 Italia, 52 Israele. Non fosse per Bargnani, restato in panchina dolorante durante tutto il secondo tempo, per la nostra nazionale non ci sarebbero incognite verso la Lituania.
Lituania che, invece, fatica non poco per aver ragione della pur non esaltante Georgia, sconfitta soltanto grazie alla prestazione mostruosa da 34 punti, con 11/13 al tiro e 9/9 ai liberi, di Jonas Maciulis, che aggiunge 6 rimbalzi, 3 assist, 4 rubate e 2 stoppate alla propria, fenomenale partita. A questo si aggiungono i 17 di Paulius Jankunas, mentre dall’altra parte non bastano i 23, con 7 rimbalzi e 3 assist, di un comunque immenso Zaza Pachulia, in grado di tenere i suoi in partita fino all’ultimo, al fianco di Viktor Sanikidze, che chiude a quota 14. 85-81 il finale per i lituani, attesi martedì alle ore 21 dal quarto di finale contro gli azzurri. Si sfideranno sempre martedì, ma alle 18.30, anche Serbia e, a sorpresa, Repubblica Ceca. Ai serbi basta una piccola accelerazione per aver ragione della Finlandia. Miroslav Raduljica guida i suoi dall’alto di 27 punti, con 11/12 al tiro, e lo segue a ruota Nemanja Bjelica, che ne segna 19 con 14 rimbalzi compresi nel prezzo. Agli scandinavi non bastano i 26 di Salin e i 15 di Wilson per proseguire in un torneo giocato comunque egregiamente e chiusosi con il 94-81 subito dagli avversari. La sorpresa assoluta di giornata è l’80-59 inflitto senza mezzi termini da una scatenata Repubblica Ceca, guidata dai 20 punti con 13 rimbalzi di Jan Vesely, ad un Croazia offensivamente terrificante ed in grado di trasformare in canestro appena 13 dei 33 tiri tentati da due e di costruire la miseria di 13 assist complessivi. Top scorer, se così si può dire, è Bogdan Bogdanovic a quota 12 punti, ma con 5/14 al tiro. Il quadro dei quarti di finale è dunque completo e le speranze per l’Italia sono oggi quanto mai vive.