Spagna e Lituania sono arrivate a Lille in punta di piedi. Gli iberici hanno superato un’ostica Germania in un finale da dentro o fuori nel girone di ferro, i baltici, addirittura, hanno rischiato di soffrire in un raggruppamento francamente imbarazzate. Agli ottavi, Polonia e Georgia non hanno fatto altro che dimostrare quanto le due squadre stessero soffrendo in questa competizione continentale. Poi, d’improvviso, non appena l’avversario s’è fatto di quelli tosti, Spagna e Lituania hanno ritrovato loro stesse. Dapprima Grecia e Italia sono uscite dal ring senza cintura, poi, quando l’asticella si è alzata ancora un po’, ecco le imprese titaniche. Ecco la favorita Francia che crolla sotto i colpi dell’eroe Pau Gasol, ecco l’altra favorita assoluta, la Serbia, che cade sotto i piedi di Jonas Valanciunas e compagni. Spagna e Lituania hanno un’altra cosa in comune: domenica, alle 19, hanno la finale di un Europeo da giocare.
View image | gettyimages.comLa seconda semifinale vede, nel primo tempo, una sorprendente Lituania, galvanizzata e caricata a mille dal successo in overtime contro la nostra nazionale, prendere saldamente in mano il match e lasciare le briciole ad una Serbia in evidente calo di prestazioni o, forse, fin troppo appagata dai facili successi ottenuti finora contro formazioni evidentemente di tono minore. Il 3/13 da oltre l’arco messo insieme fino all’intervallo, unito ad una miriade di possessi gestiti malissimo e, di conseguenza, infarciti di palle perse, è soltanto uno dei dati preoccupanti per il team di Sasha Djordjevic prima della pausa lunga. I baltici fanno la voce grossa a rimbalzo e, nella serata in cui Valanciunas, pur assoluto protagonista con 15 punti, ne raccoglie appena 3, ci sono Kuzminskas (9) e compagni ad alzare il livello. La Lituania scappa per tre volte a +11, di cui l’ultima sul 34-23, e soltanto una rimonta in extremis dei serbi, firmata Milos Teodosic e Miroslav Raduljica, porta le due squadre all’intervallo a contatto, sul 35-34 per la squadra di Jonas Kazlauskas.
“To beat Serbia with 20 turnovers and shooting 2-of-14 from three, is something unbelievable” dirà, a fine partita, proprio il tecnico lituano, ma la sua formazione, nonostante un terzo quarto da entrambe le parti bloccato come non mai (13-9 per i suoi alla fine dei 10′), continua a spingere il match sui propri binari. Al termine, la Serbia segnerà appena 2 punti in contropiede, dopo che erano stati 13 di media fin qui ad EuroBasket, e raccoglie la misera cifra di 29 rimbalzi, surclassata dai 40 dei lituani. I baltici provano a lanciare la fuga decisiva sul 52-43, ma, ancora una volta, è la tenacia ed il carattere della Serbia a tenerli saldamente incollati al match. Se bisogna citare un uomo sopra tutti tra i vincitori, quello è Mantas Kalnietis. Certo, 8 palle perse sono un numero abnorme da scrivere in una semifinale continentale, ma, se aggiungiamo i decisivi 9 assist, oltre a 13 punti, compresa una tripla di importanza capitale per il 57-53, capiamo quanto sia stato fondamentale il suo contributo nel portare a casa il successo. Nell’ultimo minuto il match diventa una sfida di nervi pazzesca, con i serbi che si riportano a contatto grazie ad una tripla fenomenale di Teodosic e a qualche libero di troppo sbagliato dalla Lituania, ma Bogdan Bogdanovic non riesce a trovare il pareggio e, dall’altra parte, basta un libero a Kalnietis per spedire i suoi in finale e gli oltre 5.000 lituani presente a Lille dritti in Paradiso. Finisce 67-64 per la squadra che non ti aspetti, quella priva di Donas Motiejunas, Martynas Pocius e Linas Kleiza, quella che ha praticamente azzerato il talento pazzesco di Nemanja Bjelica (10 punti), quella che, tra le due, ha certamente meritato più dell’altra di andare a giocarsi l’oro.
View image | gettyimages.comEra dal 2003, ultimo anno da podio per l’Italia, che le due squadre non arrivavano insieme ad un atto finale per il metallo più prezioso e, allora, fu trionfo lituano. Qualcosa che non si era mai visto, invece, è l’impresa della Repubblica Ceca compiuta nel pomeriggio. Per la prima volta da quanto è un Paese indipendente, la nazionale di basket si issa fino al settimo posto assoluto in un Europeo e, come premio graditissimo, ottiene niente meno che l’ultimo pass per giocarsi il torneo pre-olimpico del prossimo anno, con vista su Rio 2016.
“It’s an historic day for Czech basketball because we have earned the chance to fight for something that many generations of players in our country did not have the chance to fight for“.
Questa la bellissima dichiarazione del capitano Jiri Welsch, dopo la nettissima vittoria per 97-70 sulla Lettonia, grazie all’ennesima prestazione sontuosa di Jan Vesely, autore di 24 punti e 6 rimbalzi. Saranno dunque Francia, Grecia, Italia, Repubblica Ceca e Serbia le cinque rappresentanti europee, pronte a fronteggiare Angola, Tunisia, Senegal, Canada, Messico, Porto Rico e Nuova Zelanda. Attenderanno, già con la testa in Brasile, oltre a Lituania e Spagna, la nazionale di casa, USA, Venezuela, Argentina, Nigeria e Australia.