
Euroflora è una magia che si ripete ogni cinque anni, sempre uguale e sempre diversa. Sarà che l'uomo si sente naturalmente affascinato dal verde dagli alberi, ma soprattutto dai fiori, per giustificare il successo travolgente che ha questa, come del resto altre manifestazioni simili. Un sacco di persone sono ben contente di pagare un biglietto per passeggiare, ammirare, godere di piante che arrivano da tutte le parti del mondo. Certo si dirà che questa edizione è in tono leggermente minore a causa della crisi e dei soldini che mancano. Certo tutti, se possono, limitano le spese, ma non rimarrete comunque delusi da questa che comunque rimane un punto fermo tra le floralies europee.


Io, essendo stato coinvolto per fare il giurato in 5 dei numerosissimi concorsi, me la sono potuta godere, diciamo in privato e con più calma, nella giornata che ha preceduto l'apertura, evitando la folla pressante che sicuramente ci sarà nei prossimi giorni. Un tripudio di colori e di cose belle, anche se alla sera il gonfiore ai piedi si è fatto sentire in tutta la sua potenza distruttrice. Per fortuna che i delicati piatti a tema floreale della cena della premiazione, hanno saputo attutire il grido di dolore. Accompagnati da fragranti focaccine, ecco incedere bagnati da un profumato pigato, pinzimonio nel bambu, riso con seppioline, spigola ripiena di verdure e gelato al cioccolato elegantemente presentati, mentre i membri delle varie giurie si mimetizzavano tra le felci per sottrarsi alle ire di chi aveva mancato di poco gli ambiti premi. Per dare gioia anche a voi ecco le foto dei piatti, per i fiori, mi spiace, ma dovrete pagare il biglietto.


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