L’Euroleague 2015-2016 entra nel vivo. Terminata la fase a gironi, tra sorprese, delusioni e certezze, il massimo campionato continentale solleva il sipario con il secondo step del format tanto caro a Jordi Bertomeu. Sedici le squadre ancora in gioco, raggruppate in due gironi da otto team secondo le posizioni occupate al termine della regular season. Il calendario prevede incontri di andata e ritorno che ci accompagneranno sino al mese di marzo, quando sapremo chi saranno le magnifiche otto che si giocheranno i play-off di Euroleague. Da li in avanti il Mercedes Benz Arena di Berlino non sarà più un sogno. E con esso anche le Final Four.
Girone E
Si dimostra nettamente più abbordabile e tecnicamente più facile rispetto all’altro raggruppamento: il Fenerbahce Istanbul sembra essere un gradino superiore alla concorrenza, specialmente dopo la trasformazione attuata in estate. La compagine di Obradovic ha dominato il girone A, surclassando anche Real Madrid e Khimki, oltre che mostrando un gioco efficace ed equilibrato. Le fragilità difensive accusate lo scorso anno sembrano essere state colmate, mentre la qualità offensiva rimane altissima con i vari Gigi Datome (11 punti), Jan Vasely (13), Bobby Dixon (12), Ekpe Udoh (11) e Bogdan Bogdanovic (10).
Anche un’altra compagine turca, l’Efes Istanbul, punta dritto ai playoff basandosi sull’esperienza di coach Ivkovic. Il guru serbo cerca l’ennesimo traguardo importante del carriera, guidando un team che ha faticato più del previsto in regular season cedendo contro Cedevita ed EA7. Dario Saric (12 punti), Jon Diebler (11) e Jayson Granger (10.5) sono i terminali offensivi di riferimento ma è Thomas Huertel (13 punti e 7.7 assist) il giocatore più determinante dei turchi che soffrono le giornate avulse del proprio playmaker.
Caratteristiche simili anche per il Panathinaikos, che paga la vena di Nick Calathes: il playmaker ex Nba viaggia a 10.7 punti di media, ma le cifre calano vistosamente quando i greci incappano in una sconfitta. Quattro quelle rimediate in apertura di regular season che per poco non sono costate il posto a coach Djordjevic, reo di non aver plasmato un’identità di squadra. Le quattro vittorie consecutive ottenute a cavallo di novembre e dicembre hanno proiettato i greci verso le Top-16 in cui i vari Diamatidis (7.1 punti e 5 assist), James Gist (12), Miroslav Raduljica (11.7) e James Feldeine (12) faranno valere l’esperienza.
Il resto del girone obiettivamente è una sorprendente composizione di outsider e sorprese. Al Darussafaka Istanbul sono bastate quattro vittorie per staccare il ticket per le Top-16 alla loro prima apparizione, superando solo con la differenza canestri il Maccabi Tel Aviv (più sette nel confronto con gli israeliani, in un’ultima partita che ha fatto veramente discutere). La formazione turca a dispetto di un roster interessante è incappata in un paio di stop eccessivi. Milko Bjelica (10 punti) e Luke Harangody (9.8) sono le piacevole sorprese stagionali, mentre sottotono sono apparsi i nuovi acquisti Emir Preldzic (5.5 pt) e Semih Erden (8 pt).
Sorprendente invece il cammino percorso dal Lokomotiv Kuban, che ha chiuso la prima fase con 8 successi e 2 sole sconfitte (Barcellona e Stelmet Zielona Gora). I russi sono stati trascinati da Malcom Delaney (16 punti e 5 assist) oltre che da Victor Claver (10) e Anthony Randolph (11) e si propongono come possibile sorpresa di questa stagione europea.
Percorso simile anche quello dell’Unicaja Malaga che per diverse settimane ha giocato il miglior basket d’Europa. La compagine di coach Plaza habattuto Cska Mosca, Maccabi e Bamberg, impressionando per continuità ed equilibrio. Kuzminskas si è rivelato il miglior marcatore (13 punti), supportato dall’ex milanese Richard Hendrix (10.7) e Edwin Jackson (11). La flessione accusata a dicembre (sconfitta contro Cska Mosca e Darussafaka) e le difficoltà incontrate in Lega Acb rilegano il Malaga ai gradi di team outsider con licenza di far saltare il pronostico, ma in un girone dove il livello non è altissimo potrebbero anche riuscire a strappare una delle posizioni più pregiate.
Sorprese vere e proprie invece risultano Cedevita Zagabria e Stella Rossa. I croati si sono conquistati il pass con tre vittorie consecutive contro Efes, EA7 Milano e Laboral Kutxa Vitoria, conservando poi il vantaggio negli scontri diretti. Due gli artefici del successo: Miro Bilan (15 punti) e Jacob Pullen (14.7) che sono saltati subito sul taccuino degli scout dei top team dell’Eurolega (entrambi classe 1989). I serbi invece orfani della star Marjanovic, ceduto in estate a San Antonio, han centrato il colpo grosso con un record di 5-5, battendo rivali più quotate come Real Madrid e Khimki Mosca e trionfando all’ultima giornata con il Bayern Monaco. Nonostante il prematuro taglio di Schortsanitis (4.5 in sole due partite), i biancorossi hanno trovato rendimento da Quincy Miller (16 pt), Maik Zirbes (16 pt) e dall’eterno Marko Simonovic (9.3).
Girone F
Annovera diverse candidate al titolo europeo, vantando quattro delle ultime sei vincitrici della competizione. Il CSKA Mosca è certamente la favorita, avendo mostrato una superiorità netta nel girone di qualificazione. La formazione di coach Itoudis ha chiuso con il miglior score del vecchio continente (9-1), oltre che miglior attacco dell’Eurolega (91 punti a gara). Nando De Colo è il miglior marcatore d’Europa (18 pt), Teodosic sta giocando a livelli altissimi (13 pt e 6 assist), e i vari Freeland, Fridzon, Higgins, Vorontsevich e Hines conferiscono ai moscoviti i tratti della invincibile armata rossa. Sulla strada che porta a Berlino però ci sarà ancora l’incubo dei russi che assume le sembianze dell’Olympiakos. I greci hanno silurato i moscoviti durante le ultime Final Four, riaprendo una ferita già formata a Istanbul nel 2011.
La compagine del Pireo ha superato agevolmente l’ostacolo del girone B, dominando Milano e compagnia. I vice campioni d’Europa pur non vantando i nomi di Real Madrid e Cska Mosca sono una presenza fissa delle Top 16, traghettati da Spanoulis (9.3 pt), Printezis (14.1) e Lojeski (10 pt), senza dimenticare il gioiellino di casa Patric Young (10 pt a soli ventitré anni). La componente spagnola nel girone E è largamente difesa da un trittico di squadre molto interessanti e competitive.
I campioni in carica del Real Madrid hanno rischiato di non qualificarsi, spuntando il pass solo all’ultima giornata. Le vittorie finali contro Fenerbahce, Bayern e Strasburgo hanno raddrizzato una situazione che dopo lo stop di Belgrado appariva compromessa. Diverse le difficoltà incontrate dalla compagine di Laso, carenza offensiva, pessime percentuali al tiro e una difesa insolitamente debole e distratta. Ora, con il pericolo scampato, i Blancos cercheranno di ripetere il successo dello scorso anno, potendo sempre contare su un roster di primissimo livelli, Llull, Rodriguez, Nocioni, Carrol, Ayon, Fernandez e Thompkins più i due nuovi arrivati KC Rivers e Ndour. I rivali del Barcellona hanno investito massicciamente nel mercato estivo, portando in Catalogna Samules, Arroyo e Perperoglu. Dopo diversi mesi alcuni nuovi arrivati hanno poco convinti e nella prima fase di Eurolega il palcoscenico è stato preso da Ante Tomic, che si conferma il giocatore più completo d’Europa (13 pt e 7 rimbalzi). Difficile far previsioni sul futuro Europeo dei blaugrana, ma la sensazione generale spinge a non sottovalutare un Barcellona che fino ad ora ha solamente svolto il compitino.
Impresa invece è quella compiuta da Laboral Kutxa di coach Perasovic. Gli spagnoli hanno chiuso la fase eliminatoria con un record di 6 vittorie e 4 sconfitte, score di tutto rispetto in cui brillano le vittoria contro Olympiakos, Efes e EA7 Milano. Ioannis Bourousis (15 pt), Darius Adams (12 pt) e Mike James guidano un team quadrato, solido e tutt’altro che prevedibile. Il Khimki Mosca ha realmente rischiato di compromettere l’ottimo inzio (3-1) sciogliendosi come neve al sole. Coach Kurtinaitis ha si battuto due volte il Real Madrid ma è anche crollato a Monaco di Baviera e Belgrado. Alexis Shved (15 pt) e Tyrese Rice (12 pt) sono talenti straordinari ma isolati in un gruppo che non ha trovato equilibrio e competitività. Non solo Spagna e Russia nel girone F, in cui sono presenti anche sfumature lituane e tedesche.
Lo Zalgaris Kaunas strappa una tranquilla qualificazione puntando sulla scuola lituana che ha partorito i vari Jankunas, Seibutis, Pocius e Kalnietis. C’è anche un pezzo di Italia nella qualificazione del Bamberg traghettato alle Top 16 dalla coppia coach Trinchieri-Niccolò Melli. I tedeschi sono la sorpresa dell’Euroleague, giocando uno dei basket più divertenti della lega. Darius Miller (8,5 pt) e Daniel Theis (10 pt) si sono affermati come i comprimari di Niccolò Melli (14 pt) nella scalata del basket tedesco.
Difficile fare una previsione sulla possibile composizione del tabellone dei playoff perché l’Eurolega 2016 si conferma imprevedibile e sorprendente. Da un Real Madrid che ha rischiato la figuraccia al sorprendente cammino del Lokomotiv Kuban, passando per le clamorose eliminazioni di Maccabi Tel Aviv e EA7 Milano. Una cosa sola possiamo fare, scivolare sul divano e goderci Teodosic, Llull, Kuzminskas e compagnia… No Jump No Glory.