Ed ecco la notizia prevista e temuta dalle associazioni ambientaliste: l’Unione Europea vuole potenziare la capacità di stoccaggio del gas, puntando anche sull’inversione dei flussi. Il gas russo costa troppo, il doppio del valore di mercato, con la conseguenza che sarà più conveniente lo shale gas statunitense, strappato alle rocce con tecniche pericolose che si avvalgono di esplosioni. Gli Stati Uniti, respinta la green economy proposta dal presidente Obama nella sua prima campagna elettorale, scelgono la stessa linea conservatrice, pericolosa e distruttiva delle grandi aziende che mirano all’utile immediato.
Il rischio appare chiaro: competizione globale fra Russia e Stati Uniti (ci risiamo), compravendita e utili da spartire fra grandi aziende, consumatori senza tutele, ambiente come mero strumento senza valore intrinseco.
Non si desidera ma sembra evidente che la gara per l’accaparramento di risorse e servizi che dovrebbe essere a disposizione di tutti gli abitanti del pianeta avranno un prezzo sostenibile solo da una parte della genere umano.
Che tutto questo avvenga legittimamente non significa che sia giusto. Le leggi sono funzionali solamente alla legittimazione dei poteri economici reali.
asca
Gas: Ue, migliorare stoccaggio. Urgente puntare su Gnl e connessioni
08 Aprile 2014 – 20:18
(ASCA) – Roma, 8 apr 2014 – L’Unione europea deve rinforzare le sue capacita’ di stoccaggio del gas ed esplorare altre fonti energetiche, al fine di assicurare la sicurezza dei suoi approvviggionamenti. Da qui ”l’urgenza’ di puntare sul gas naturale liquefatt (Gnl) e di terminare i gasdotti in fase di realizzazione. Lo sottolinea in un comunicato la Commissione Ue dopo che oggi si sono tenute due riunioni – presiedute dal commissario all’Energia, Gunther Oettinger – sul possibile rischio di uno stop delle forniture transitanti attraverso l’Ucraina, come gia’ si verifico’ nel 2009: presente anche una delegazione del governo di Kiev guidata dal ministro dell’Energia, Iouri Prodan. La Commissione precisa che la stima sull’attuale stato dello stoccaggio di gas in Ue e’ di 36 miliardi di m3. ”Il ruolo dello stoccaggio e delle fonti sostitutive di produzione nazionale devono essere esaminate con cura”, scrive l’Esecutivo Ue. Lo scorso anno l’Ue ha acquistato 133 miliardi di m3 di gas dalla Russia, circa il 25% del suo fabbisogno consumato: circa la meta’ di questo, intorno ai 65 miliardi di m3 e’ giunto via Ucraina. Il tutto e’ costato circa 35 miliardi di euro, ad un prezzo variabile tra i 350 e 400 euro per 1000 m3. Da parte sua, l’Ucraina consuma 50 miliardi di m3 l’anno: ne produce 20 e ne acquista i restanti 30 dalla Russia. Adesso, pero’, la sicurezza degli acquisti di gas russo transitante per l’Ucraina e’ compromessa a seguito della decisione del gigante del gas russo, Gazprom, di aumentare il prezzo di vendita del gas all’Ucraina da 270 a circa 500 dollari per 1000 m3. In questo contesto ”l’Ue e’ armata meglio di fronte uno stop delle forniture via Ucraina, grazie al potenziamento delle sue infrastrutture e alla possibilita’ di invertire i flussi”, sottolinea la Commissione. Ma – evidenzia Bruxelles – vi sono ancora molti Paesi Ue – i Baltici, la Bulgaria, l’Ungheria e la Slovacchia – strettamente dipendenti, per oltre l’80% del loro fabbisogno, dal gas di Mosca. Per mitigare questa situazione, in base a proiezioni visionate da Afp, si potrebbe incrementare di 20 mld di m3 il gas acquistato dalla Norvegia, portandolo a 119,5 mld, e di 7 mld quello acquistato dall’Algeria, arrivando a quota 32,7 mld. Si puo’ puntare, inoltre, sul gas naturale liquefatto (Gnl) il cui prezzo sta diminuendo a seguito della decisione Usa di immettere sul mercato grandi quantita’ di gas scisto, mettendo cosi’ il Gnl in diretta concorrenza con quello russo. In tale quadro – sottolinea la Commissione – la crisi con la Russia ha dimostrato l’urgenza per l’Ue di investire nella realizzazione dei terminal per il Gnl e di completare le interconnessioni transfrontaliere in corso d’opera. (con fonte Afp) stt/mau/rob