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Europa League: bentornato Torino, ma che fatica!

Creato il 28 agosto 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Ultimi novanta minuti che separano lo Split e il Torino dalla fase a gironi di Europa League.

L’andata di sette giorni fa è terminata con uno 0-0, risalutato sterile che non aiuta in modo particolare nessuna delle due formazioni.

Ora, però, si gioca a Torino allo Stadio Olimpico, tempio dei granata, in cui è già previsto il pienone da parte dei tifosi che ormai da vent’anni attendono di tornare a giocare a livello europeo.

 

Torino – RNK Spalato 1-0 (22′ El Kaddouri (rig.))

 

Torino (3-5-2): Padelli; Maksimovic, Glik, Moretti; Darmian, Benassi, Vives, El Kaddouri, Molinaro; Quagliarella, Barreto. Allenatore: Giampiero Ventura.

Rnk Spalato (4-3-2-1): Vukovic; Ibriks, Galovic, Glumac, Rugasevic; Vidovic, Dujmovic, Rog; Bagaric, Glavina; Bilic. Allenatore: Ivan Matic.

Il Torino di Ventura è chiamato a vincere per continuare il sogno europeo, ma all’Olimpico arriva una formazione tosta come quella dell’RNK Spalato, che ha già mostrato una buona condizione fisica. Il tecnico granata lascia ancora fuori Alessio Cerci, distratto dalle voci di mercato, e si affida alla coppia offensiva composta da Barreto Quagliarella. A centrocampo Vives, El Kaddouri e Nocerino, con Darmian e Molinaro sugli esterni.

In difesa, il collaudato trio Maksimovic-Glik-Moretti, a protezione di Padelli, eroe del match d’andata. I croati rispondono con Bilic unico punto di riferimento offensivo, supportato da Glavina e Bagaric. Rog e Vidovic supportano Dujmovic in cabina di regia.

L’arbitro greco Anastasios Sidiropoulos dà il via al match tra le grida e i cori dei tifosi di casa. La differenza del tasso tecnico delle due squadre è evidentemente maggiore nella squadra allenata da Giampiero Ventura, ma, come visto nella gara d’andata, questo non basta contro il buon atletismo degli uomini dello Split che vantano un forma fisica nettamente migliore della formazione di Torino.

Com’era prevedibile, sin dall’inizio della gara è il Toro ad imporre il proprio gioco, fatto di molto possesso palla alla ricerca del momento giusto in cui verticalizzare per i due attaccanti: in venti minuti, la squadra casalinga spreca due occasioni importanti provenienti entrambi dalla corsia di destra occupata dall’ottimo Darmian.

Lo Spalato si chiude e difende bene, cercando di limitare al massimo il movimento della coppia Barreto-Quagliarella e facendo muro davanti al centrocampo granata che non può così avanzare in zona goal.

Il meccanismo di difesa croato, però, al minuto 21esimo si inceppa: El Kaddouri fa partire un cross dalla destra che centra la coscia del difensore avversario e poi il braccio, lasciato troppo largo. L’arbitro vede e fischia il calcio di rigore che sarà lo stesso centrocampista marocchino, al suo secondo anno in prestito al Toro, a battere e a depositare in rete spiazzando il portiere Vukovic. Il pubblico salta tutt’intero per la gioia: infatti, i loro beniamini devono per forza vincere per accedere alla fase successiva della coppa e questo goal può farli ben sperare.

Dopo il goal, i granata abbassano il ritmo e lasciano il pallino del gioco agli avversari, che, però, non riescono a rendersi davvero pericolosi. Solo in un occasione dopo un bel lancio dalla tre quarti è Glavina a incrociare al volo, gelando Padelli: palla a lato e il portiere granata tira un sospiro di sollievo.

Il primo tempo finisce con un’ammonizione a Vives a causa di un fallo a centrocampo. Da sottolineare anche una brutta gomitata di Ibriks a Darmian sanzionata col cartellino giallo che forse avrebbe meritato invece l’espulsione.

 

Al rientro in campo, il Toro non reagisce con sufficiente energia e, dopo pochi minuti, lascia nuovamente che siano gli avversari a condurre il gioco.

Pian piano, infatti, lo Split guadagna campo nel corso della ripresa, rendendosi pericoloso sopratutto su palle inattive in cui Padelli riesce a mettersi in evidenza grazie a due interventi che evitano situazioni potenzialmente pericolose.

La squadra croata spinge molto perchè sa che, in caso di pareggio, sarebbe lei a qualificarsi ai gironi di Europa League, ma lo scarso bagaglio tecnico dei suoi non aiuta e, col passare dei minuti, viene meno anche il vantaggio sul piano fisico di cui poteva godere.

La partita si trasforma quindi verso il finale in un assedio sterile e lento dell’area granata che non porta grossi pericoli al capitano Glik e i suoi.

Nonostante l’assedio della squadra ospite, l’occasione migliore del secondo tempo passa per i piedi di Martinez che, dopo aver dribblato due avversari al limite dell’area avversaria, lascia partire un bel sinistro rasoterra che passa a poco lontano dal palo.

Per il resto nessuna grande emozione, se non l’immensa gioia provata dai tifosi del Torino al fischio finale dell’arbitro: col risultato complessivo di 1-0, i granata conquista l’accesso ai gironi di Europa League dopo 20 anni di assenza.

Qualificazione ottenuta con sofferenza e con la consapevolezza che i prossimi impegni europei richiederanno più incisività e più concretezza, se ci si vuole togliere delle soddisfazioni importanti.

Domani i sorteggi dei gironi stabiliranno quali avversari affronteranno le quattro italiane: Fiorentina, Inter, Napoli e Torino, approdate a questo punto della competizione internazionale.

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