Stasera abbiamo assistito alla quinta giornata della fase a gironi di Europa League. Come sempre ci interessiamo delle nostre care squadre italiane che, chi più chi meno, si vedono piazzate abbastanza bene in classifica. Andiamo a vedere come sono andate Torino e Inter.
TORINO – CLUB BRUGGE 0-0
TORINO (3-5-2): Padelli; Bovo, Jansson, Moretti; Darmian, Benassi, Gazzi, El Kaddouri, Molinaro; Martinez, Amauri. All.: Ventura.
CLUB BRUGGE (4-3-3): Ryan; Duarte, Meunier, De Bock, Mechele; Simons, Silva, Fernando; Vazquez, Felipe Gedoz, Castillo. All.: Preud’homme.
L’arbitro Nijhuis dà in orario il fischio d’inizio della sfida fra Torino e Club Brugge allo Stadio Olimpico, casa dei granata.
Ventura cambia nove undicesimi dell’ultima sfida di campionato con il Sassuolo, affidandosi alla coppia d’attacco Amauri-Martinez.
Entrambe le squadre sono le favorite al passaggio del turno. Resta solo da capire chi delle due passerà al primo posto. Visto il favore del pubblico, che sembra aver messo da parte le contestazioni dei giorni scorsi, tutti ci aspettiamo che siano i ragazzi di Ventura a fare la partita e la prima parte di gara non delude le aspettative: la squadra corre e non da fiato all’avversario, che si fa vedere solo una volta davanti alla porta difesa da Padelli, costruendo numerose occasioni da goal grazie al ritrovato Martinez, che è sfortunato in due grandissime occasioni da goal.
Gli sforzi dei granata non bastano: si torna negli spogliatoi sullo 0-0 e con alcuni difetti in difesa da migliorare.
Al rientro in campo le due squadre dovranno dare di più per trovare la via del goal. Chi dimostrerà più voglia e fame di goal sarà quello che merita di più i tre punti.
Il Toro ci mette grinta e voglia: crea occasioni su occasioni, mettendo alla prova in moltissime occasioni il portiere avversario Mathew Ryan, che sarà a fine partita il migliore in campo.
La classica sfortuna dei torinesi, tuttavia, si impossessa del pallone impedendogli di entrare.
Dopo quattro minuti di recupero l’arbitro fischia la fine della partita. Non ci sono fischi da parte dei tifosi, ma solo tanti applausi vista la grandissima prova dei suoi beniamini, che hanno schiacciato gli ospiti non facendoli praticamente mai tirare in porta.
INTER – DNIPRO 2-1 (16′ Rotan, 30′ Kuzmanovic, 50′ Osvaldo)
INTER (4-3-1-2): Carrizo; Nagatomo, Ranocchia, Juan Jesus, Dodô; Guarin, Medel, Kuzmanovic; Hernanes; Icardi, Osvaldo.
All.: Roberto Mancini.
DNIPRO (4-2-3-1): Boyko; Fedetskiy, Douglas, Mazuch, Vlad; Rotan, Kravchenko; Bruno Gama, Shakhov, Konoplyanka; Kalinic.
All.: Myron Markevych.
A Milano l’Inter cerca i tre punti che gli conferiscano la qualificazione matematica alla fase ad eliminazioni d’Europa League. L’avversario non è dei più ostici e i tifosi vogliono la vittoria festeggiando nel migliore dei modi il compleanno di mister Mancini, che oggi compie 50 anni.
Sicuramente Mancio sperava in una vittoria più semplice di quella effettivamente conquistata stasera: sì, perché in realtà i nerazzurri soffrono tanto ad inizio gara che subiscono il goal al quarto d’ora del primo tempo, prendendo quasi il KO pochi minuti dopo su calcio di rigore a sfavore.
Mancini però può sorridere grazie al suo fidato para-rigori Handanovic, che strega l’avversario costringendolo all’errore.
Da questo momento in poi assistiamo ad una svolta nel match: l’Inter si sveglia e comincia a spingere aggredendo il campo e cercando di costruire quante più azioni da goal possibili.
I loro sforzi sono premiati dal pareggio al 22′ di Kuzmanovic e al 60′ di Osvaldo, che trova l’angolino lontano con un tiro che sembra davvero un colpo di biliardo.
Mancini esulta ed è grande festa negli spogliatoi con torta e spumante.
È una bella serata per il calcio italiano questa, visto che tre squadre su quattro di quelle militanti in Europa League sono qualificate (Inter, Fiorentina e Napoli) e un’altra ha praticamente un piede nella fase successiva (Torino). Speriamo di poter assistere ancora a serate belle e importanti come questa per il nostro calcio.
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