NOTIZIE (Amsterdam). Questa sera, palcoscenico l’Amsterdam Arena, andrà in scena l’ultimo atto della Europa League con una sfida ricca di fascino tra il Benfica e il Chelsea che tra i molti motivi di interesse annovera una sfida statistica importante. Da una parte i portoghesi che dopo aver dominato nel 1961 e nel 1962 la scena europea conquistando l’allora Coppa dei Campioni sono disperatamente alla ricerca di un nuovo alloro internazionale per sfidare la maledizione di sei finali consecutive perse – ultima quella di Coppa dei Campioni del 1990 contro il Milan al Prater – nelle competizioni europee, dall’altra il Chelsea di Rafa Benitez che aspira a diventare il quarto club nella storia del calcio continentale ad entrare nel ristretto novero delle squadre che si sono aggiudicate Champions League, Coppa delle Coppe e Coppa UEFA/Europa League. Un prestigioso circolo del quale fino ad ora fanno parte solo Juventus, Ajax Amsterdam e Bayern Monaco.
Ritornando all’attualità, la finale di Amsterdam è diventata l’ultima fermata per due squadre deluse dall’andamento della stagione: il Chelsea, partito con Roberto Di Matteo in panchina dopo la vittoria della scorsa stagione in Champions League poi sostituito ad interim da Rafa Benitez, vuole conquistare almeno un trofeo nella stagione dove non è ancora sicuro del terzo posto in Premier league che significherebbe accesso diretto alla fase a gironi del prossimo torneo continentale. Il Benfica è crollato nel finale del campionato portoghese concedendo la rimonta al Porto che con la vittoria nel recupero dello scorso fine settimana pare, scavalcando la squadra di Lisbona, essere vicino, a meno di soprese, al titolo nazionale.
E’ partita decisiva anche per i due allenatori:per Rafa Benitez potrebbe significare la crescita delle sue quotazioni in vista di un nuovo incarico in giro per l’Europa, Jorge Jesus ha già dichiarato che “è la partita più importante della vita”. Per nessuna delle due squadre ad inizio stagione Amsterdam era un obiettivo però adesso vale tutto.