È alle porte della campagna lucchese ma sembra di essere in Provenza. Nel progettare il proprio nido, come amano definirlo, Eva e Cristian si sono ispirati infatti all’arredamento in stile shabby e ai toni pastello che ricordano il gusto country francese.
Si spostano dal mare in una zona verde fuori dal centro cittadino – niente di più confortevole – dove abitano una bella villetta residenziale. Qui entra in gioco il lavoro di Eva, da sempre appassionata dello stile naturale e rilassato, nella convivenza tra arredi tradizionali e contemporanei secondo le logiche del riciclo, tanto da aprire un bellissimo negozio in stile Shabby Chic proprio in centro a Lucca. Da parte sua, Cristian ha scelto di condividere il gusto della moglie, facendoci ricordare che i romantici hanno ancora qualche possibilità per salvarsi dall’estinzione. Il cerchio si chiude con tre figli; vietato non provare tenerezza per le camerette fiabesche.
E luce fu
Per soffermarsi su qualche nota più strutturale, la casa appare ariosa non tanto per l’ampiezza della sua metratura, ma piuttosto per la luce che riesce a racchiudere. I colori scelti variano al bianco all’avorio, fino al bianco più generale, confermando tutta la serenità dei colori pastello.
I maldestri, come la sottoscritta, sorrideranno compiaciuti davanti alle impronte sul muro per scendere in taverna, tracciate come itinerario dai bambini per arrivare alla stanza dei giochi. Nell’insieme non mancano le imperfezioni, fondamenta della stessa tendenza shabby: l’impressione degli arredi recuperati dalle soffitte e raffinati con trattamenti ai legni e vernici, attraverso un’opera di quasi fai-da-te, ci completa con fiori, pizzi, merletti e serviti di porcellane dall’animo vintage.
Ci piace pensare alla casa di Eva e Cristian utilizzando il termine delizioso, inteso non in senso frivolo, piuttosto per quella sensazione di benessere e semplicità che provi quando assapori una crostata appena sfornata. Non a caso la spaziosa cucina accoglie biscotti e torte invitanti e bandisce la televisione, così come nel soggiorno, in modo da favorire le chiacchiere e lo stare insieme.
Questione di qualità
Errore comune è quello di essere colpiti da un colpo di fulmine verso qualcosa che non sia del tutto adatto alla nostra persona con la convinzione di poterlo cambiare o di potersi adattare, come succede soprattutto nelle donne durante l’acquisto di un nuovo paio di scarpe con il tacco. Lo stesso processo avviene per le case: ti consegnano le chiavi e cammini sulle nuvole, poi ti accorgi che per andare in bagno devi inesorabilmente passare per la cucina convenendo dopo una settimana come questa abitudine non potrà mai essere accettata. Ecco, invece come Cristian e Eva siano riusciti a pensare a una casa che si potesse ben adeguare alle proprie esigenze, a una qualità della vita sana e piacevole.
Ogni componente della famiglia riesce a sentirsi facilemente a proprio agio: vedi, ad esempio la stanza dei giochi, il paese dei balocchi custodito nella taverna dove i bambini giocano mentre mamma e papà possono rilassarsi con un film nella stanza accanto.
La praticità e il buon vivere quotidiano ritornano a essere aspirazioni possibili. E se il sogno di Eva era addormentarsi in un letto a baldacchino racchiuso in romantiche tende velate, lasciare la sola struttura in ferro battuto per evitare che i figli scivolino nell’infilarsi nel lettone per le coccole del buongiorno è davvero un dolce compromesso accettabile.
Dare senso al tempo
Sfogliando le vecchie foto su infanzia e giovinezza dei nostri nonni, capita spesso di pensare con orgoglio a quanta bellezza ci fosse racchiusa in una sola foto. Essere ritratti corrispondeva a un evento sporadico: si sceglieva il vestito che meglio potesse valorizzare la figura, i capelli acconciati o un cappello sulle ventitré, la messa in posa con il fotografo che faceva il resto, aiutato dalla solennità del bianco e nero. Pur di sembrare un’inguaribile nostalgica, ho trovato bellissima la scelta di appendere alle pareti del soggiorno il reportage dei propri antenati. Una convalida delle proprie radici accompagnata da un grazioso servito da caffè in porcellana tramandato dalla famiglia di Cristian e dagli stessi disegni dei figli appesi come piccole opere d’arte alle porte della cucina. È lo scorrere del tempo fermato in piccoli gesti che riesce a dare quel senso di familiarità, che, mi spiace doverlo ammettere, selfie, tag e profili vari non riusciranno di certo a catturare.
Come suggerisce Eva stessa infatti “la casa è la cosa più tua che ci possa essere”.
Un grazie di cuore a Eva e Cristian per averci accolto nella loro casa e dedicato tempo e chiacchiere.
Dettagli:
Intervista : Viola
Testo e progetto di Sandra e Viola
Foto di Giorgio Leone
Progetto: RING AND SMILE
Proprietari di casa :Eva e Cristian.
Se foste interessati a visitare il negozio di Eva in stile Shabby Chic lo trovate qui: Blanc -Via Borgo Giannotti, 376 Lucca