Evasione fiscale – mediaset

Creato il 30 maggio 2013 da Speradisole

L’EVASIONE FISCALE DI BERLUSCONI

Certo che a leggere le motivazioni della sentenza di condanna  inflitta a Berlusconi:  “quattro anni di reclusione” da parte della Corte d’Appello di Milano per frode fiscale nei processi sui diritti tv, fa impressione.

Mi domando con quale mente perversa si riesce a mettere in campo tutta una serie di scatole cinesi tali da confondere chiunque cerchi un po’ di verità dentro quel putiferio di società.

«Era riferibile a Berlusconi l’ideazione, creazione e sviluppo del sistema che consentiva la disponibilità di denaro separato da Fininvest ed occulto al fine di mantenere e alimentare illecitamente disponibilità patrimoniali estere presso conti correnti intestati a varie società che erano a loro volta amministrate da fiduciari di Berlusconi».

Per i giudici della Corte d’Appello di Milano Berlusconi sarebbe rimasto il referente di questo sistema anche dopo la “discesa in campo nella politica”.

La Presidente del collegio giudicante, Alessandra Galli, parla di «un meccanismo portato avanti per molti anni . parallelo alla ordinaria gestione delle società del gruppo, proseguito nonostante i ruoli pubblici assunti da Berlusconi. A fronte di ciò ed in relazione alla oggettiva gravità del reato, è ben chiara l’impossibilità di concedere le attenuanti generiche».

Il Tribunale ne descrive anche le origini: «Fin dalla seconda metà degli anni ’80 il gruppo Fininvest aveva organizzato un  meccanismo fraudolento di evasione connesso al cosiddetto “giro dei diritti televisivi” che venivano acquistati da società del comparto estero e riservato di Fininvest, venivano sottoposti ad una serie di passaggi infragruppo, o con società solo apparentemente terze, giungevano poi ad una società maltese  che, infine, li cedeva a società emittenti. I passaggi erano funzionali solo ad una artificiosa lievitazione dei prezzi . il sistema rimaneva riservato per ovvie ragioni anche all’interno del gruppo interessando il numero più esiguo di persone»

Dal 1995 il sistema si modificava: «Scomparivano i passaggi infragruppo, i diritti venivano fatti intermediare da società apparentemente terze, venivano ceduti alla società maltese che, a sua volta, li cedeva a Mediaset, rimanendo immutato il meccanismo di lievitazione dei prezzi. Il tutto aveva comportato un’evasione notevolissima per le somme individuate in imputazione».

Le somme in gioco in questo processo sono molto meno di quanto i giudici avevano calcolato, in un primo tempo, in quanto, nel frattempo, le prescrizioni hanno falcidiato parecchi reati contestati, tra cui il falso in bilancio, l’appropriazione indebita, e se il processo attuale non si concluderà prima del luglio 2014, anche questo reato di frode fiscale, sarà prescritto.

Naturalmente le reazioni da parte dei legali di Mediaset ed anche di Berlusconi sono state all’altezza della situazione. Surreali sono state definite le motivazioni della Corte d’Appello di Milano. Si sostiene che vi sia la controprova che alcuni dirigenti infedeli di Mediaset hanno ricevuto svariati milioni di euro per comprare tali diritti .

Alla fine della fiera, Berlusconi sarebbe innocente come un giglio appena sbocciato, mentre i suoi dirigenti sarebbero dei ladri incalliti che si sono arricchiti, ovviamente, a sua insaputa.

Ma in buona sostanza che cosa ci dice la motivazione della sentenza?

Che Berlusconi gestiva fondi neri, mentre gestiva l’Italia. Sono vent’anni che la Nazione è in mano a un miliardario imbroglione. Eppure anche da sinistra (Pd) si dice che l’anti-berlusconismo è finito e da destra (Pdl) che Berlusconi è un poveretto perseguitato dai magistrati comunisti. Chi sostiene che le leggi debbono essere rispettate da tutti, passa per quello che vuole battere Berlusconi per via giudiziaria e non politica, come le sue frodi fossero estranee alla politica.

Ma l’antiberlusconismo non è finito, e non si può lasciar perdere, se ne deve ancora parlare e senza timori, perchè non facendolo si lascia che la “corrottocrazia” continui a comandare in questo paese. Si induce la gente a pensare che la vittima sia Berlusconi e per questo si mandano poi buste contenenti proiettili alla Boccassini, che nella sua vita fa soltanto il suo sacrosanto dovere: cercare di mandare in galera i responsabili di gravi reati.



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