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Eventi d'autunno: la grande mostra su Velázquez, ritrattista di Corte, al Museo del Prado di Madrid

Da Rottasudovest
Il Museo del Prado di Madrid celebra il pittore più amato di Spagna, Diego Velázquez, con una mostra intitolata Velázquez y la familia de Felipe IV, aperta dall'8 ottobre al 9 febbraio 2014. Il periodo preso in considerazione riguarda il decennio tra il 1650 e il 1660, quando il grande sivigliano, tornato dall'Italia, divenne il ritrattista di corte, prediletto di Felipe IV. Le opere esposte sono una trentina e provengono dai Musei di mezza Europa: c'è il ritratto di Innocenzo X, proveniente dal Museo Wellington di Londra, c'è il ciclo dedicato all'Infanta Margarita, destinata in matrimonio all'Imperatore d'Austria Leopoldo I, proveniente dal Kunsthistorisches Museum di Vienna e per la prima volta esposto in Spagna. Tornato dall'Italia a Madrid nel 1651, e dopo molte insistenze e minacce di Felipe IV, Velázquez passò dal clima aperto ed effervescente di Roma a quello lugubre e inquieto della corte asburgica. Il sovrano, 45enne, non riusciva ad avere il sospirato erede maschio: le piccole Infante sopravvivevano, gli Infanti non superavano la tenera età. Anche il matrimonio del Re con la nipote Mariana d'Austria non riuscì a superare questa 'maledizione': il piccolo Felipe el Prospero morì durante l'infanzia e l'unico figlio maschio, il futuro Carlos II, aveva tare tali, a causa della consanguineità dei genitori, che il suo regno, l'ultimo degli Asburgo in Spagna, fu piuttosto problematico.  In questa corte tesa e in difficoltà, si trovò a lavorare il pittore spagnolo più geniale. L'influenza di Caravaggio e dei pittori romani, frequentati e ammirati nel viaggio italiano, permisero a Velázquez di realizzare i ritratti di corte, dotandoli di un realismo e di un'attenzione ai dettagli fino ad allora sconosciuti. "Caravaggio aveva rafforzato la sua convinzione del vantaggio di pitturare direttamente sulla tela, avendo davanti il tema del quadro, con rapidità, alla prima, come si dice nelle Accademie. Se non abbiamo un disegno né un bozzetto di Velázquez è perché non li ha mai fatti. Il suo modo di lavorare non cambiò durante la sua carriera. Preparare la tela con il bianco del piombo, piccole quantità di carbone e ocre rosso. Partendo da questo sfondo, come una terra soave, e con una tavolozza di colori sorprendentemente ridotta, con prodotti economici, ossido di ferro, giallo di stagno, bianco del piombo, risulta incredibile la gamma cromatica espressa dalle sue pitture" scrive El Pais. Mentre El Cultural di El Mundo invita a soffermarsi davanti a ognuno dei quadri esposti al Prado almeno una ventina di minuti, per ammirare e apprezzare le pennellate del maestro sivigliano. Oltre ai ritratti degli ultimo Asburgo spagnoli, c'è anche Las meninas, in cui appare l'Infanta Margarita e che è considerato il capolavoro di Velázquez, uno dei grandi quadri della Storia dell'Arte. La mostra termina con i lavori di Juan Bautista Martínez del Mazo e Juan Carreño de Miranda, i due principali allievi di Velázquez (il primo era anche suo genero), che mostrano sia le influenze del loro maestro, sia la capacità di esprimere un talento autonomo, pur senza superare il ruolo secondario nella pittura spagnola. Il biglietto d'ingresso costa 14 euro e dà accesso al Museo e a tutte le mostre da esso ospitate, compresa questa su Velázquez. Tutte le info pratiche sulla mostra, nella pagina appositamente creata, in inglese e in spagnolo, dal sito ufficiale del Museo del Prado.

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