Magazine Cultura

[Eventi] Fantastici, anzi… Fabulous!

Creato il 29 luglio 2012 da Queenseptienna @queenseptienna

Zevio, 27 luglio 2012

Le cose improvvisate tendono a essere quelle riuscite meglio.
È stato per caso che mi sono imbattuto in una notizia via internet: un concerto di una cover band dei Beatles a Zevio (VR), non molto lontano da dove abito io.

[Eventi] Fantastici, anzi… Fabulous!

Ora, di cover band dei Beatles ce ne sono parecchie, mi è capitato perfino di sentire di un dj che remixava le loro storiche canzoni in qualche discoteca. Da maniaco della precisione quale sono, leggendo il nome The4Fabs il primo pensiero è stato quasi spazientito, aspettandomi l’ennesima dissacrazione di un mito; così ho dato un’occhiata più approfondita per cercare qualche altra notizia, e sono rimasto stupito dalle foto che ho trovato in rete: valeva decisamente la pena di andare a sentirli.
Appena arrivato sul posto, al Castello di Zevio, il palcoscenico era deserto: il che ha significato notare immediatamente quanto la scelta degli strumenti fosse stata accurata. Non si trattava di un gruppetto di dilettanti, ma di ragazzi che sanno il fatto loro: la chitarra Rickenbacher di John, la Epiphone di George, l’inconfondibile basso Hofner di Paul e la batteria Ludwig di Ringo. Quando i quattro (Ranieri, Franz, Stefano e Michele) sono saliti sul palco, sfoggiavano le storiche divise grigie dei primi Beatles, poi sostituite dalle giacche verdi “da sceriffi”.
A questo punto non vedevo l’ora che l’esibizione cominciasse.
Senza dubbio una cura dell’immagine tanto precisa testimoniava una raffinatezza rara a vedersi, ma fedele alla mia puntigliosità maniacale non mi sono scomposto finché non hanno iniziato a suonare.

[Eventi] Fantastici, anzi… Fabulous!

Complici l’immortalità dei Beatles e lo scenario così ben ricreato, in un attimo ho dimenticato di essere immerso nell’afa e nelle zanzare della Bassa veronese del 2012, e mi sono ritrovato catapultato indietro di una cinquantina d’anni, tra i docks di Liverpool e le bettole di Amburgo, quando i teddy-boys e il rock’n’roll iniziavano a scardinare le convenzioni austere dell’Inghilterra di stampo vittoriano, e la musica di Elvis Presley unita al culto dello skiffle trascinava i giovani nati nel periodo della Seconda Guerra Mondiale nel più vicino negozio di strumenti musicali ad accaparrarsi una chitarra da aggiungere a complessi in cui si suonava con un bastone infilato in una cassa da tè e un’asse per il bucato.
Le voci e lo stile erano straordinariamente simili a quelle dei vinili e dei filmati degli anni ’60: Paul/Franz composto e preciso con l’aria da bravo ragazzo, George/Stefano un po’ più in disparte ma concentratissimo su ogni assolo, Ringo/Michele dietro agli altri con l’aria un po’ malinconica accentuata dalla caratteristica posizione con la testa leggermente inclinata, e John/Ranieri spavaldo e sarcastico dietro i suoi semplici ma efficaci accordi e la Chromonica Hohner.
Per circa un’ora e mezza, ne sono sicuro, è stato come essere capitati in una macchina del tempo.
All’ottimo apporto musicale, infine, c’è da dire che è stato molto interessante anche il modo in cui l’intero spettacolo è stato organizzato, con aneddoti e curiosità raccontati da Alberto Rizzi e Marco Pietrini che non hanno mai appesantito lo svolgimento come probabilmente avrebbe fatto una cattedratica esposizione cronologica. Come se non bastasse, è stato molto coinvolto anche il pubblico: a inizio serata è stato distribuito un foglietto con un numero di telefono, a cui chiunque poteva mandare un sms per richiedere canzoni o fare qualche domanda sia sui Fab Four che sui The4Fabs.

Ma andiamo più nel dettaglio per quanto riguarda questa cover band troppo poco conosciuta in rapporto alla sua abilità performativa.
Il loro sito web, www.the4fabs.com, si presenta con un design sobrio e chiaro su sfondo nero, in cui si incastona una tanto rapida quanto incisiva esposizione di qual è il loro progetto e di come si sono organizzati per i loro spettacoli. Le opzioni sono quattro:
- Tour Beatles ’64, breve esibizione che riproduce una scaletta degli esplosivi spettacoli di quegli anni.
- Concerto cronologico, in cui vengono presentate in ordine di composizione le più famose canzoni del periodo che va da 1962 al 1970.
- Acustico, concentrato sulla semplicità di voce+chitarra+percussioni.
- Classico “The4Fabs”, il più dinamico, che non segue un ordine cronologico e coinvolge il pubblico presentando anche su richiesta l’intero repertorio della band.

Come già detto più sopra, sono rimasto davvero stupefatto dall’abilità dei The4Fabs. Ho avuto anche il piacere di parlare con loro dopo lo spettacolo, e sono ragazzi gentilissimi e disponibili, sempre pronti a scherzare o a fare una chiacchierata. Certo, sono poco conosciuti, per cui mi è sembrato il minimo (e doveroso) dedicare loro un articolo.
Vale veramente la pena di andare a sentirli, poco ma sicuro. Chi è appassionato dei Beatles ne rimarrà conquistato, chi pecca di eccessi di precisione non sarà deluso, chi vuole concedersi un’evasione nei gloriosi anni ’60 troverà la strada giusta, e chi più banalmente non ne può più dello sfregio che è stato fatto alla musica nell’ultimo ventennio avrà la possibilità di lasciarsi trasportare tra le radici dell’autentica cultura musicale.
Le prossime date del gruppo, che si trovano anche sul loro sito, non sono in un futuro molto remoto:
- 14 settembre, @ Il Blocco Music Hall di San Giovanni Lupatoto (VR), ore 23,00.
- 21 settembre, @ Officina Agli Angeli di Arbizzano (VR), ore 23,00.
Lo riconfermo e lo ripeto: credetemi, ne vale la pena!

[Eventi] Fantastici, anzi… Fabulous!


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :