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Eventi: le nuove sfide vengono dal cielo

Creato il 17 gennaio 2013 da Sdemetz @stedem

Credit: Pinterest_Catch My Party_187884615675562863_NHuz7NhT_cTelecamere a spalla o su bracci che si allungano. Fotografi piazzati a bordo campo, o arrampicati su impalcature per inquadrature di effetto. E poi, striscioni pubblicitari, schermi giganti. Gonfiabili sponsorizzati e loghi su maglie, poster, cartelloni pubblicitari dentro e intorno il luogo dell’evento. Questa è la normalità, è il mondo in cui un organizzatore di eventi, soprattutto sportivi, si muove.

Ambush marketing aereo

Ogni logo è protetto dal diritto di esclusività e il cosiddetto ambush marketing (quello “rubato” da chi non ha acquisito i diritti, magari acquistando spazi pubblicitari fuori dal campo di gara) viene scientificamente osteggiato. Alle Olimpiadi esiste una squadra di segugi armati di scotch e forbici per coprire ogni minimo logo non autorizzato. Anche quelli extra TV vengono banditi. Appare, in definitiva, solo chi paga. Nelle dimensioni minori ci si tutela richiedendo alle amministrazioni comunali di proteggere questa esclusività. Lo facciamo noi in Val Gardena, dove, pagando una tassa pubblicitaria, ci garantiamo la possibilità di intervenire contro gli abusivi.

Tutti noi abbiamo avuto esperienze di caccia agli infiltrati: anni fa ho bloccato una ragazza con accredito “stampa” che distribuiva nelle aree media le brochure della sua località turistica,  concorrente a quella in cui lei era ospite. Il sequestro del materiale risolse senza tanti problemi questa furbizia un po’ naif.

Ma cosa succede se né il sequestro, né una forbice, né un pezzo di scotch possono risolvere il problema? Su questo tema mi sono confrontata con alcuni colleghi in occasione della Coppa del Mondo di Sci a Adelboden, in Svizzera. Cosa succede se tutti questo controlli vengono bypassati da un aereo che sorvola il campo di gara con una pubblicità non autorizzata?  Magari, ecco, la regia televisiva non lo riprende, ma il pubblico sarà colpito da un messaggio pirata. Che fare? A Wengen, anni fa ad ogni edizione questo caso si ripeteva. Iniziava la gara e un aereo con un bellissimo striscione al vento promuoveva un caseificio di una valle limitrofa. È stato impossibile vietarne il passaggio. Lo spazio aereo non rientra nei contratti pubblicitari e soprattutto è molto difficile bloccarne il passaggio. Pensare a una contraerea è evidentemente impossibile.

La soluzione si trovò con un metodo antico: il baratto. Messo alle strette il formaggiaro clandestino, fu costretto a pagare in franchi svizzeri il passaggio e soprattutto a rifornire tutte le  aree catering con il proprio formaggio.

Il problema tuttavia rimane e non ha risposta. Per lo meno in Svizzera: lo spazio aereo non è vendibile. Sta agli organizzatori trovare soluzioni: blande come il baratto o con aggressive intimidazioni a seconda della reazione dei pirati del cielo.

Cameraman volanti

Ma il cielo è anche portare di prodigiose novità al servizio degli eventi: i droni.

Quest’anno in Val Gardena alla Coppa del Mondo lo abbiamo sperimentato. Si tratta di una telecamera ultraleggera munita di eliche, telecomandata da un cameraman pilota. Nello sci in realtà  il suo utilizzo durante la gara è ancora discusso per ovvie preoccupazioni sulla sicurezza.  Noi lo abbiamo usato per l’intrattenimento del pubblico e la regia televisiva lo ha testato durante le immagini in diretta per alcuni fotogrammi.

Anche Adelboden l’ha utilizzato solo per la fan TV (le immagini inviate allo schermo gigante per intrattenere il pubblico) e per il proprio web. Wengen, invece, lo utilizzerà nella produzione di immagini integrandolo al segnale della regia televisiva. Siamo solo all’inizio. La sicurezza, soprattutto in una gara di sci, è prioritaria e sebbene queste telecamere ultraleggere abbiano dei dispositivi seri per evitare incidenti, quando un atleta scende a 120 km orari, anche un piccolo frammento caduto inaspettatamente dal cielo può causare danni seri.

La vera novità, tuttavia, non è data dal drone videocamera. Ad Adelbodne ben tre fotografi hanno chiesto di poterlo utilizzare durante la gara per scattare foto inedite. «I droni», ha spiegato la responsabile marketing delle gare di Adelboden, «sono solo all’inizio. Dobbiamo prepararci, perché sempre più saranno integrati nella produzione di immagini». E forse pian piano arriverà anche una regolamentazione a tale proposito.

Che dire? Con una crescente poliedricità di mezzi di comunicazione, una sempre più  sofisticata tecnologia, un narrazione visiva degli eventi che si fa prioritaria a danno delle parole, è il cielo il luogo in cui saremo chiamati a puntare il nostro sguardo.  Vigili contro i pirati e affascinati dai droni, i piccoli robot produttori di immagini.

 


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