Cecil Beaton, Queen Elizabeth II in Coronation Robes, June 1953 - © V&A images
E se i fotografi che l’avevano in preceduto avevano offerto della famiglia reale la solita imagine ieratica a cui ci hanno abituato secoli di ritratti di personaggi potenti, Beaton è determinato a fare le cose a modo suo. E per fortuna dei Windsor ci riesce. Che l’immagine della casa Reale inglese era uscita dallo scandalo dell’abdicazione di Edoardo VIII (che nel 1936 aveva rinunciato al trono per sposare la pluri-divorziata Americana Wallis Simpson) piuttosto malconcia. C’è bisogno di riaffermare la continuità della monarchia, di rassicurare i ‘sudditi’ che tutto è sotto controllo.Attenendosi al desiderio della casa reale di offrire un’immagine della monarchia più ‘accessibile’, Beaton cestina l’oro e il Rococò (ok: fa un’eccezione per le foto dell’incoronazione, ma sempre di monarchia si tratta, no?) sostituendoli con semplici fondali monocromi. Il messaggio è chiaro: questa è sì una famiglia reale, ma è soprattutto una 'famiglia' e la regina è anche moglie devota e mamma di tre pargoletti. Beaton ha fatto davvero miracoli nell'ammorbidire l'immagine pubblica di Elisabetta.
Con Beaton la monarchia entra in una ‘nuova era elisabettiana’. Peccato solo che lui non ci fosse più quando lei ne avrebbe avuto più bisogno, negli anni difficili del matrimonio di Carlo e Diana (e Camilla...) e in seguito alla morte dell’ex-principessa, quando la reclusione della famiglia reale causa vero e proprio furore tra gli inglesi. Mai la popolarità della Regina è stata così bassa. E il neo-eletto Tony Blair fa pressione su di lei per farle fare un discorso da trasmettere in diretta alla televisione nazionale. E che vede questa donna così chiusa e riservata, fare pubblica ammenda come regina e come nonna...
Queen Elizabeth II by Cecil Beaton, Buckingham Palace, 1968,
Questa è la foto che preferisco. Qui Beaton riduce il ritratto alla pura essenza. E di Elisabetta, spogliata delle vesti scintillanti e del suo ruolo di regina, resta solo l’immagine di una donna che mi sembra molto sola, persa in un mondo lontano.