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[Eventi] Secondo Festival della letteratura a Milano (dal 5 al 9 giugno)

Creato il 31 maggio 2013 da Queenseptienna @queenseptienna

Secondo Festival della Letteratura a Milano, dal 5 al 9 giugno

[Eventi] Secondo Festival della letteratura a Milano (dal 5 al 9 giugno)Più di centoquaranta eventi in cinque giorni per un Festival della Letteratura aperto agli autori ed editori di tutto il territorio nazionale. Un evento nato “dal basso”, facendo incontrare coloro che volevano fare “cultura” con chi desiderava ospitarla. Semplicemente. E’ nato così il nostro Festival e la Letteratura è intesa nel senso più ampio del termine. La Letteratura come incontro, dialogo, discussione, riflessione, incanto, come “sintesi organica dell’anima e del pensiero d’un popolo”, conformato da tanti popoli. Un contenitore nel quale ospitare incontri, chiacchiere, inquietudini, sensazioni. Incrociando conoscenze, lingue, storie, percorsi personali e collettivi, passioni, desideri, idee.
Saranno coinvolte biblioteche, auditorium, teatri, cooperative, circoli, bar, strade e piazze, con modalità partecipative che puntano a essere virali e che nascono dall’intento strutturale di scoprire la vera voce di una CittàMondo come Milano, che continua a modificare la sua veste, giorno dopo giorno, a ingrandirsi, a colpi di umanità. Sempre più variegata, multiforme, variopinta. Cinque giorni in cui la città, come nella passata edizione, si riempirà di incontri, dibattiti, parole, suoni, voci, corpi che danzeranno a un ritmo diverso da quello con cui ogni giorno assediamo le strade, o siamo da loro assediati.
Cinque giorni per trasformare la città da bere, in una città da leggere.
Sono sessantadue i luoghi del Festival, dal centro alle periferie. Ci troverete in spazi classici come le biblioteche rionali e le librerie, ma anche in una miriade di altri posti che si sono lasciati trasportare dalla voglia di cultura vera: dai circoli Arci ai teatri, dai locali alla moda ai pub, dai caffè di gusto parigino ai centri sociali.

Con il Festival faremo scoprire anche una Milano sconosciuta come l’Area Ex Bocciofila del Quartiere Umanitaria all’interno del caseggiato di via Solari 40 – un mondo oltre il mondo – e come la cascina ristrutturata da cui hanno ricavato la biblioteca Chiesa Rossa. Avremo a disposizione per cinque giorni la bellissima Ex Fornace nella zona dei Navigli e il prestigioso chiostro dei glicini dell’Umanitaria. Saremo poi per tutta la durata del Festival anche in una piccola via al centro di Milano, via Valpetrosa, con i suoi palazzi rinascimentali. Lì ci hanno messo a disposizione una boutique, un pub e un delizioso cortile nel quale organizzare eventi più raccolti.
Grande varietà di stili, quindi, nelle location, che ci hanno permesso di scegliere il posto giusto per l’evento giusto, giocando a trovare le atmosfere più adatte o creando accostamenti dissacratori come l’evento su D’Annunzio drammaturgo all’interno di un pub. Al Festival della Letteratura, quest’anno, presenteremo una cinquantina di libri che spaziano dai romanzi d’evasione ai volumi con uno sguardo al sociale (carcere, cyberbullismo, violenza sulle donne, anni di piombo, disabilità, vicende di “malapolizia”) e su una terrazza in Corso S. Gottardo presenteremo anche un libretto d’opera! Da segnalare VioleperEnza di ZeroConfini Onlus, per la prima volta a Milano, uno spettacolo che vuole dare voce a donne di coraggio che, in ogni angolo del mondo, si battono o si sono battute per importanti cause.

[Eventi] Secondo Festival della letteratura a Milano (dal 5 al 9 giugno)

Interessante anche la collaborazione con i laboratori di scrittura e poesia di S. Vittore, Opera e Bollate, di cui verranno presentate le opere e raccontate le esperienze. Più di venti i reading con accompagnamento musicale, una trentina di incontri di poesia, una decina di eventi con la partecipazione di vari scrittori insieme: “Aperitivo in giallo e noir” al Click Caffè dello spazio Forma con romanzi ambientati a Milano, a Genova e a Torino, e poi “Le Signore in giallo, rosa e rossonero” alla biblioteca Cassina Anna, e il già sperimentato Milano in bionda (20 autori noir si raccontano davanti a una birra) alla Libreria del Corso che l’anno scorso ha avuto un incredibile successo.
Inoltre una quindicina tra spettacoli teatrali e letture sceniche, tre incontri di filosofia, sei concerti di musica che spaziano dai canti di taverna ai Beat Barons in concerto. Ci saranno inoltre mostre di fotografie e dibattiti di cui segnaliamo l’interessante “Di cosa parliamo quando parliamo di cultura” con la presenza di diversi giornalisti e rappresentanti delle varie sfaccettature del mondo culturale milanese.
Proponiamo inoltre vari laboratori: cinque giorni d’arte per i più piccoli alla biblioteca Chiesa Rossa, due laboratori di haiku e origami, un pomeriggio dedicato a bambini e adulti insieme per garantire a tutti il diritto a imparare e divertirsi, al chiostro dei glicini dell’Umanitaria sabato pomeriggio. Domenica mattina sarà in claendario un seminario esperienziale di teatro, gioco, movimento alla Fornace.

Fiore all’occhiello del prossimo Festival della Letteratura 2013 è la presenza del premio Baghetta. Un concorso dedicato alla poesia, giunto ormai alla sua settimana edizione, che sceglierà il suo vincitore, tra venti finalisti, sabato sera allo spazio Officina Coviello.
Infine, tre eventi itineranti, ideali per quella che sarà una domenica a piedi: uno di poesia (La carovana del versi) da via Dante al Castello Sforzesco, una “passeggiata d’autore” nel nord-est milanese a partire da Via Cascia e un tour in bicicletta per conoscere alcuni angoli nascosti di questa città a cura dell’associazione Ma dove vai Milano in bicicletta.
Festival della Letteratura di Milano organizzerà anche alcuni eventi “Fuori porta” a Pavia e a Cinisello Balsamo.
Parallelamente ai Cinque giorni in Città il festival di svolgerà anche all’interno delle mura del Carcere di S. Vittore, portando avanti un sodalizio iniziato nella passata edizione con la donazione dei volumi presentati alla biblioteca e che ha portato durante l’anno alla realizzazione di diversi incontri e presentazioni. In collaborazione con il gruppo di lettura “liberi di leggere” della sezione maschile verranno replicate presentazioni di libri già svolte città ma anche un laboratorio di sperimentazione della lettura e della scrittura su parole chiave tratte da opere edite.
Il programma, quasi completo, è on line su www.festivaletteraturamilano.it
Di seguito il comunicato del nostro direttore artistico, Milton Fernàndez Festival della Letteratura di Milano – seconda edizione
(Chi ce l’ha fatto fare)
di Milton Fernàndez

[Eventi] Secondo Festival della letteratura a Milano (dal 5 al 9 giugno)
Una delle cose più noiose continua a essere quella di dover raccontare il perché. Che ci viene chiesto ancora, nonostante un’edizione già passata (novanta eventi di notevole qualità, quaranta luoghi diversi della città, quattrocento volontari, circa quattromila presenze nell’arco di cinque giorni, ecc ecc).
Nonostante una volontà di partecipazione che da allora non ha fatto che crescere fino a conformare quella odierna – dal 5 al 9 Giugno – che raddoppierà in numeri e in contenuti quella iniziale. Fatta, per la seconda volta, senza un soldo di contributo pubblico. Senza l’appoggio di potenti fondazioni o di grandi gruppi editoriali. Quelli che impongono da sempre il bello e il cattivo tempo in un ambito nel quale si fatica sempre di più a distinguere il pubblico dal privato.
Una domanda posta soprattutto da parte delle istituzioni, le più restie a capire un messaggio che invece si è pian piano fatto strada tra il sentire comune che pulsa al di fuori delle loro austere mura. L’idea che la cultura sia un patrimonio comune, alla stregua dell’acqua, o dell’aria che respiriamo. Che sia un nostro dovere batterci per preservarla.
Per questo ci siamo messi in marcia, un giorno, quasi due anni fa. Un pugno di persone convinte che nelle ventate d’aria nuova che spazzavano finalmente i miasmi della città ci dovesse essere la nostra spalla, a dar man forte a una stagione che si preannunciava diversa. E lo abbiamo fatto seguendo, quasi inconsapevolmente, una parola d’ordine che s’era messa in moto tra tutti coloro che quell’aria nuova recepivano con sollievo.
“La speranza è un dovere”, diceva Borges. “Alle volte arduo, ma sempre un dovere”.
In occasione di una cena di autofinanziamento, durante la campagna elettorale, qualcuno aveva regalato al futuro sindaco Giuliano Pisapia il libro Indignatevi, di Stephen Hessel, che spopolava allora tra le sinistre di mezza Europa. Pisapia disse allora: “Condivido, ma io preferisco un altro termine: partecipate”.
Ecco perché, noi, che oltre a tante altre cose, siamo gente di parola, abbiamo messo mano all’opera. Ecco perché è nato il Festival della Letteratura di Milano. Ecco perché continua a nascere nonostante gli ostacoli: l’elitismo (aspetto tipico di ogni ideologia reazionaria, anche quando si traveste da radical-chic), la proverbiale sordità delle istituzioni, l’ostilità dei burocrati che vedono come una minaccia alla stabilità della propria poltrona la capacità di auto gestione dei cittadini, la diffidenza generale degli uni e degli altri verso un fenomeno senza bandiere di appartenenza che rischia di palesare la loro nudità, la crisi internazionale, i buchi di bilancio…
Per fortuna o per arte, per una di quelle magie con cui la società civile ogni tanto decide di sorprenderci, nuove energie si sono aggiunte alle precedenti: parlo del Settore Biblioteche del Comune di Milano, della Società Umanitaria, dei circoli Arci, e tanti altri.
[Eventi] Secondo Festival della letteratura a Milano (dal 5 al 9 giugno)

Con la cultura non si mangia, diceva qualcuno. Abbiamo imparato strada facendo – noi, per i quali quella frase costituisce una baggianata – che è comunque un ottimo modo di mantenere la linea.
In questi giorni stiamo chiudendo – idealmente – un calendario che di sicuro continuerà a crescere e ad arricchirsi. La mole di lavoro nella gestione di centoquaranta eventi (tanti sono quelli finora programmati) rischia di sopraffarci. Quest’ultimo anno di lavoro senza sosta comincia a lasciare i segni.
Al punto che ogni tanto ce la facciamo anche noi quella domanda: chi ce l’ha fatto fare?
Dura un attimo. Poi ci guardiamo intorno, o usciamo per strada, oppure leggiamo la scheda dell’ultimo autore che ci propone una presentazione del suo libro e ci diciamo che, dopotutto, il gioco continua a valere la candela. Che la Cultura che auspichiamo, in cui crediamo, è fatta anche di questo. Del rispetto verso la parola data, verso le promesse fatte, verso gli impegni presi.
In questi giorni stiamo anche studiando diversi mezzi di autofinanziamento. Non per pagare gettoni di presenza di diecimila euro all’autore di punta, com’è d’uso nelle kermesse letterarie che imperversano in lungo e in largo nel paese, ma per poter rimborsare almeno il biglietto ferroviario a degli scrittori, o degli artisti, che in ogni modo hanno confermato la loro presenza. Per poter invitare altri, che quel biglietto non sono in grado di pagarselo, e che rappresentano spesso il meglio che la propria generazione ha prodotto in materia letteraria.
Ci è stato da sempre qualcosa di folle in quest’avventura. Mi capita anche di provare del rimorso verso le persone che ho coinvolto, e che da allora non vivono che per questo. Ma credo fosse Calvino che diceva che la letteratura può vivere soltanto se si pone degli obbiettivi smisurati.
Per quanto mi riguarda, e nonostante le difficoltà (la fatica, i rimorsi), vado orgoglioso di questa nostra capacità di resistere alle avversità. Di non farci prendere per fame, come forse in molti si sono auspicati. Di continuare ad essere caparbi e creativi, in attesa che cambi il vento.
In questo stiamo.

[Eventi] Secondo Festival della letteratura a Milano (dal 5 al 9 giugno)


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