Nato nel 1921 dalla trasformazione in partito del movimento Fasci Italiani di Combattimento, guidò la cosiddetta rivoluzione delle camicie nere che portò, nell’autunno del 1922, Benito Mussolini a divenire presidente del Consiglio dei ministri. Nel 1923 si fuse con l’Associazione Nazionalista Italiana e, tra la metà e la fine degli anni venti, diventò, prima de facto poi de iure, il partito unico del Regno d’Italia fino alla caduta del regime fascista nel luglio del 1943.
L’organo ufficiale del partito era Il Popolo d’Italia, quotidiano fondato da Mussolini nel 1914. L’inno era Giovinezza, nella versione di Salvator Gotta del 1925, qualificato come Inno trionfale del Partito Nazionale Fascista.
La legge 20 giugno 1952, n. 645 (c.d. legge Scelba) in attuazione della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione italiana vieta la ricostituzione del partito.