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Evento Dom Pérignon per Cercle

Creato il 30 dicembre 2011 da Ilbicchierediverso

 

Evento Dom Pérignon per Cercle
Il 12 dicembre abbiamo avuto modo di vivere un pomeriggio e una serata all’insegna della ricerca estetica/etica e dell’artigianato più alto del nostro paese.

Nella suggestiva struttura della Fabbrica del Vapore a Milano, Dom Pérignon ha organizzato la cena di fine anno per tutti i soci dell’esclusivo club Cercle. Quest’anno l’idea della maison è stata di declinare l’incontro all’eleganza, proponendo un nutrito gruppo di realtà che sapessero trasmettere l’idea di gusto e ricercatezza a cui si anela in questo nostro periodo storico fatto di troppe incomprensioni sul tema

Per essere ancora più incisiva in tal senso, la squadra di Dom Pérignon ha stampato in edizione limitata e di lusso il “Trattato della vita Elegante” di Honoré de Balzac (curato da Alex Pietrogiacomi e pubblicato quest’anno dalla Piano B Edizione, con i disegni di Massimiliano Mocchia di Coggiola, l’intervento di Tiziana Goruppi e la postfazione di Salvatore Parisi), rendendo omaggio non solo al grande scrittore francese ma anche a una filosofia di vita che si sta riproponendo in maniera decisa nel quotidiano vivere, quella della bellezza e del gusto nella loro originalità e eternità.

Gli intenti sono stati chiari fin da subito e scritti sul bel libretto che accompagnava l’incontro, come in una serata all’Opera:

 

Lo stile Dom Pérignon, da sempre unico nella Champagne, si basa su un manifesto che si compone di dieci principi inderogabili enunciati dallo Chef de Cave, Richard Goeffrey.

Questo manifesto, immutabile nel tempo, permette allo Champagne Dom Pérignon di mantenere vendemmia dopo vendemmia un carattere perfettamente riconoscibile anche alla luce delle peculiarità specifiche di ogni annata. Ogni Vintage Dom Pérignon nasce dal bilanciamento tra lo stile della Maison e l’espressione dell’annata. Questo principio porta però con sé il rischio che in alcune annate Dom Pérignon possa non essere prodotto.

 

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Nel 1989, per esempio, Dom Pérignon decise di non dichiarare l’annata perché il vino prodotto quell’anno non era ritenuto abbastanza vibrante e l’obiettivo della Maison è oggi, come quattro secoli fa, “produrre il miglior vino del mondo”. Nell’assemblaggio di Dom Pérignon ogni elemento deve essere semplicemente al posto giusto.

 

La precisione è una delle caratteristiche fondamentali di Dom Pérignon, ciò che permette a questi vini di esprimersi con intensità eccezionale. A questo proposito lo stile Dom Pérignon può essere paragonato a quello degli artigiani che la Maison ha invitato a questo “appuntamento di vita elegante” dedicato ai soci CERCLE. L’invito a entrare a far parte di CERCLE è rivolto dalla Maison a un numero ristretto di persone che condividono con Dom Pérignon la filosofia dell’eccellenza e dell’eleganza che può prendere di volta in volta la forma di una bottiglia di prezioso

Champagne, di un paio di guanti tagliati ad hoc, un ombrello completamente realizzato a mano, un vestito che esalta le qualità di ogni persona, una camicia curata elegantemente in ogni singolo dettaglio, un sigaro arrotolato da mani esperte... realizzati da sapienti artigiani che da generazioni di dedicano a questa arte. Dom Pérignon vi accompagnerà questa sera in questo viaggio nel mondo dell’eleganza, un viaggio che siamo sicuri vi lascerà ammaliati.

 

 

Evento Dom Pérignon per Cercle
Appena entrati nella Cattedrale della Fabbrica del Vapore siamo rimasti incantanti e basiti davanti all’enorme struttura che riusciva a concentrare in sé la forza dell’architettura industriale unita al calore di un salotto in montagna, merito certamente anche dell’allestimento retrò che è stato messo in atto per favorire la giusta connivenza tra gli artigiani e la struttura.

 

Ogni artigiano infatti si incastonava nell’enorme salone con dei mobili e degli oggetti d’epoca che regalavano un gusto tradizionalista all’insieme creando dei piccoli dagherrotipi che congelavano lo spazio e il tempo.

 

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Ecco dunque Maglia, una realtà straordinariamente intrigante dedicata agli ombrelli:

 

L’avo Francesco Maglia inizia l’attività quale apprendista ombrellaio nel 1850 in una fabbrica di ombrelli a Montechiari (BS) all’età di 14 anni. Quattro anni dopo entra come socio in una piccola fabbrica di ombrelli a Verolanuova (BS) e successivamente, trasferitosi a Pavia, avvia l’attività in conto proprio. Nel 1876 la ditta si trasferisce a Milano. Per tradizione un figlio è sempre stato chiamato Francesco, uno degli attuali titolari è il quinto Francesco e dirige con il fratello Giorgio l’azienda di famiglia.

 

Da sempre la ditta Maglia rispetta la filosofia del lavoro ben eseguito e perpetua la manifattura artigianale e l’antica perizia manuale, utilizzando solo materiali in ottone, legno e ferro; ogni fase

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della produzione è compiuta all’interno della ditta e si crea l’ombrello a misura del cliente soddisfacendo ogni desiderio di perfezione e di raffinata esecuzione.

Lo stile della ditta è classico secondo i dettami della linea inglese anche se l’azienda è in costante ricerca di nuovi tessuti, offrendo così una vasta gamma di tessuti.

 

In questi ultimi anni su pressante richiesta del mercato giapponese e americano la ditta ha ripreso la confezione di raffinati parasoli in pizzo, fibre naturali, con impugnature pregiate dal bamboo al corno, all’argento ornati di rouche, chinesino, o passamaneria.

 

 

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Per arrivare agli splendidi manufatti di Mazzoleni Gloves:

 

 

Nel 1958, dopo una lunga collaborazione con Dante Trussardi, Valentino Mazzoleni decide di mettere a frutto la grande esperienza acquisita negli anni e di aprire un proprio laboratorio artigianale.

L’arte del guanto è un’arte di altissimo artigianato, poiché la produzione di un guanto richiede somme di competenze complesse e una grande precisione di esecuzione.

La mano è la sede del tatto e quindi straordinario veicolo di piacere, conoscenza ed esperienza. Per questo motivo va protetta dagli agenti esterni, senza privarla però della sua sensibilità.

Valentino ha continuato per decenni a servire tutte le migliori griffe dell’alta moda, lasciando oggi nelle mani del figlio Luigi e del nipote Valentino un vero e proprio marchio “Mazzoleni Gloves” riconosciuto in tutto il mondo come sinonimo di irraggiungibile qualità nel mondo del guanto.

La cura dei metodi di produzione, la sapiente selezione delle pelli, la profonda conoscenza del rendimento della materia usata, la pazienza dell’artista, sono i mezzi con cui i Mazzoleni danno corpo alla loro fama Pelli e cachemire morbidissimi sono i materiali scelti da Mazzoleni per gli innumerevoli modelli di guanti che escono dall’affascinante atelier.

 

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Accompagnati dall’amico e maestro calzolaio Antonio Pio Mele e l’irriducibile Roberto Viscomi, ci siamo ritrovati anche con alcuni amici delle nostre pagine con cui abbiamo avuto modo di parlare di tessuti, fumo lento e sartoria ovvero: Camiceria Ambrosiana, Amazon Cigars & Tobacco e Mimmo Pirozzi.

 

Anche loro infatti figuravano tra gli ospiti nell’elegante libretto di benvenuto:

 

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La storia della “Camiceria Ambrosiana” affonda le sue radici alla fine dell’800, a Brescia, quando il Sig. Arici, bisnonno dell’attuale titolare Alessandro Agostini, avvia una camiceria artigianale. La sua passione viene tramandata con successo ai figli Luigi ed Alfredo, che confezionano camicie per clienti del calibro di Vittorio Emanuele II e Nicolò Paganini. Luigi nel 1940 apre la manifattura Lombarda in via Sirtori, specializzata nel confezionare camicie per l’esercito e si sposa con Luisa Restelli che inaugura nel 1954 un laboratorio in via Soncino, che chiama “Camiceria Ambrosiana”.

 

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Il negozio, ora nelle mani del nipote Alessandro, è un importante punto di riferimento per chi ama la lavorazione artigianale e non vuole rinunciare a una camicia fatta su misura.

L’azienda punta oggi a coniugare al valore della propria tradizione storica la volontà di’innovare, affacciandosi sui mercati internazionali. I capi vengono realizzati rigorosamente su misura, nel tentativo di unire allo stile e all’eleganza classica della tradizione un nuovo modo di concepire il taglio di una camicia.

Il tempo e la precisione sono i valori che consentono a un pezzo di stoffa di diventare una camicia perfetta, che favorisce gli amanti dell’individualità e della fantasia.

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Domenico “Mimmo” Pirozzi è il rappresentante dello stile napoletano e della Sartoria veramente su-misura. Nato in un paese vicino Napoli dove erano tutti sarti e calzolai, impara presto l’arte della sartoria e a nove anni è già a Napoli per affinare le tecniche da un maestro di Casalnuovo. Per lui la Sartoria su Misura rappresentava motivo d’incontri, di scambio e soprattutto di una tradizione da tramandare.

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La scuola della grande sartoria classica gli ha trasmesso l’arte che gli consente di realizzare capi che rispettano e migliorano la fisicità del cliente rispondendo ai suoi gusti ed esigenze.

Un abito deve essere innanzitutto comodo e corretto, il che lo rende bello e armonico.

Inoltre, occorre saper tradurre nella pratica il dettaglio personale, il guizzo, la fantasia, lo stile individuale.

Taglio, lavorazione, stile, tradizione, attenzione e tante ore di lavoro, questi sono gli ingredienti di un abito Pirozzi. Lo stile napoletano è sobrio ed elegante in qualsiasi momento ma ha dei canoni estetici inequivocabili; si devono scegliere modelli e tessuti adatti a ogni esigenza e a ogni tempo. Perché il vestito è lo specchio dell’uomo che lo indossa.

L’unione di queste realtà con l’ineguagliabile champagne servito e gli aperitivi di grande gusto hanno portato gli ospiti verso la cena e i ringraziamenti.

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La cena è stata preparata da Francesco Cerea della Cantalupa, uno chef incredibile che ha proposto Caramella di triglia croccante, clorofilla di rucola e pomodoro camone per antipasto, Risotto alla parmigiana con bulbo di capasanta, terrina di foie gras e salsa al corallo per primo e per secondo merluzzo nero dell’Alaska laccato al miele con fagiolini di Spello. Arrivando al dolce con i canederli di semola caldi,  cuore di cioccolato e crema di cachi. Gli champagne che hanno accompagnato le libagioni: Dom Pérignon Vintage 2002 Magnum, Dom Pérignon Rosé Vintage 2000 e Dom Pérignon Vintage 1996.

Evento Dom Pérignon per Cercle
Dopo aver salutato Marco Ravasi e Fulvio Zubiani (cortesissimi e attenti padroni di casa), la nostra serata è terminata con un Nerone della Amazon e con il piacere di aver vissuto insieme ad altri appassionati un inno all’Epicureismo e all’Eleganza.

 

Buona scelta

IBD

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