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EXPO 2015? Si potrebbe rispondere con la celebre frase di Totò...
Creato il 07 maggio 2015 da MichelottoChe questo sia un mondo esattamente alla rovescia è di una evidenza imbarazzante, anche se pochi sembrano andare oltre la semplice constatazione. E la riflessione mi viene spontanea proprio pensando all' avvenimento che da qualche giorno domina i media, anche per gli incidenti di guerriglia urbana che ha suscitato.
Naturalmente sto parlando dell' EXPO, il tanto strombazzato e atteso quanto discusso evento dell' anno.
E se per capire quanto siano autentiche le intenzioni apparentemente umanitarie che lo hanno ispirato basterebbe solo citare i nomi dei suoi sponsor, Coca-Cola e McDonald's per chi ancora non lo sapesse, ossia i simboli mondiali per antonomasia della dieta-spazzatura, a sua volta unica vera responsabile a vario titolo dei problemi che ci si prefigge di risolvere, in realtà ci sarebbe ben altro da aggiungere, dati gli scottanti retroscena venuti ultimamente a galla. Ma su questo non mi pare il caso di soffermarmi, visto che per chi vuole approfondire basta dare un' occhiata al seguente video:
Vorrei invece segnalare una piccola oasi di saggezza in questo squallido, desolante panorama, una iniziativa davvero encomiabile di cui vale la pena parlare, avendo saputo che in uno dei tanti padiglioni della fiera (la Cascina Triulza, l' unica struttura esistente già prima dell' EXPO nello spazio utilizzato per la manifestazione e allestita per l' occasione in chiave sostenibile) sabato 2 maggio s'è tenuta la presentazione del manifesto "Terra Viva", un documento di analisi, denuncia, ma soprattutto di proposta concreta per un' agricoltura realmente alternativa, che si inserisce in un cambiamento di paradigma del sistema economico mondiale. Il documento, redatto da un comitato di esperti coordinati da Vandana Shiva (la famosa scienziata attivista indiana presidente di Navdanya International, un' associazione no-profit a favore di un' agricoltura sostenibile) col contributo di scienziati di tutto il mondo, è dunque in acuto contrasto con la politica di chi si ostina a procedere coi paraocchi davanti ai gravissimi e urgenti problemi planetari, proponendo soluzioni convenzionali che nella migliore delle ipotesi si rivelano palliative, quando non palesemente disastrose.
Ciò che emerge da "Terra Viva" sono, non a caso, gli stessi concetti che mi riportano direttamente a scienziati-filosofi del calibro di Fritjof Capra e Gregg Braden, che hanno definito nei loro saggi il pensiero olistico soffermandosi ampiamente sulle sue enormi implicazioni sociali ed ecologiche. Tutto il contenuto del documento si sviluppa infatti partendo dalla differenza tra pensiero lineare e pensiero circolare, che porta nel primo caso a considerare la natura un patrimonio illimitato e inerte da sfruttare all' infinito per il beneficio economico di pochi e senza riguardo per i risvolti ambientali, mentre il pensiero circolare (che corrisponde a quello ecologico, o olistico) pone al centro di tutto il discorso la terra, degna del massimo rispetto in quanto entità viva e madre di tutti gli esseri viventi, che intrattengono con essa un rapporto di complementarietà, dato che ciò che il suolo produce vi ritorna in qualche modo sotto forma di rifiuti in un ciclo biologico continuo.
Per lo stesso motivo va rivalutato anche il ruolo degli esseri viventi e in particolare di chi lavora direttamente la terra, dato che si ritiene comunemente che le piccole aziende familiari siano meno produttive delle grandi industrie agricole, mentre in realtà il ritorno ad una agricoltura semplice e naturale che punta a prodotti locali promuove nuove forme di imprenditorialità che richiamano nuova forza lavoro (e quindi meno disoccupazione giovanile) e richiedono piccoli investimenti, ma permettono grande ritorno in termini ecologici e di benessere sociale. Del resto di questo concetto si ritrova felice conferma nel Taoismo, il quale afferma esplicitamente che "L' Uomo, il Cielo e la Terra (intendendo con questi ultimi l' ambiente che ruota attorno al primo, n.d.r.) sono un tutt'uno. Essi interagiscono fra loro e concorrono insieme all' ecosistema e alla vita".
Nessuna meraviglia quindi se il declino della salute umana cui stiamo assistendo da molti decenni a questa parte procede di pari passo col degrado ambientale: il nostro ambiente interno e quello esterno, che sono complementari e in continuo scambio reciproco, sono gestiti secondo criteri che partono dalla stessa mentalità tutt'altro che olistica.
Come può dunque essere credibile questo EXPO che propone sostanzialmente lo stesso modello di sviluppo di sempre e, c'era da scommetterci, lo stesso modello alimentare, dove sorprendentemente nemmeno il settore dell' agricoltura biologica, attualmente in forte espansione, è rappresentato degnamente?
Il Prof. Berrino, la cui autorevolezza in campo nutrizionale non è in discussione, è molto chiaro a riguardo, come ci dice in questo video:
Perciò, morale della favola, per un reale cambiamento è illusorio fare affidamento su governo, istituzioni e tantomeno su una carnevalata come l' EXPO, vero monumento all' ipocrisia. Sta invece a noi realizzarlo concretamente con le nostre scelte, i nostri comportamenti, il nostro esempio e il nostro impegno sociale per coinvolgere sempre più persone. Se ci teniamo ad evitare di giungere al fatidico punto di non ritorno c'è dunque da rimboccarsi le maniche, senza delegare ad altri ciò che possiamo fare solo noi. E questo è proprio il messaggio che ci giunge da "Terra Viva" (scaricare qui l' intero documento in versione italiana) che auspica pertanto un necessario cambiamento di coscienza a livello di massa.
(Ecco il link per guardare il video "Terra Viva: una nuova economia per un pianeta sostenibile", il cui incorporamento è stato per qualche oscuro motivo purtroppo disattivato).
Per concludere, voglio far notare che, per una curiosa coincidenza, l' inizio di EXPO-Milano 2015 è capitato proprio in concomitanza con lo svolgimento dall' altra sponda dell' oceano del Food Revolution Summit 2015, un' altra manifestazione analoga che quest'anno ha visto la partecipazione, fra tanti altri personaggi ed esperti, di Paul McCartney, Anthony Robbins, la stessa già citata Vandana Shiva e Frances Moore Lappè, una attivissima studiosa plurititolata autrice di 18 libri sulle radici della fame nel mondo in cui demolisce il mito della condizione di indigenza dovuta, secondo il luogo comune, alla mancanza di cibo, dimostrando sostanzialmente che a determinare le disuguaglianze è chi controlla la produzione di materie prime per la produzione alimentare.
In sintesi, un summit (che poteva essere seguito in diretta in rete) di tutt' altro tono di quello che si riscontra alla manifestazione milanese. Per questo nessuno ne ha parlato.
Michele Nardella
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