Botoli ringhiosi che azzannano i polpacci e continuano a mordere aumentando la pressione mentre la vittima umana urla o geme, a seconda che prevalga la forza del dolore o quella delle corde vocali in rapporto all'eventuale debolezza dell'udito degli occasionali uditori, micetti indiavolati che rubano la cena privata al proprietario privato, gatto nero che col suo sguardo ipnotico induce il proprietario al suicidio, maiali che prima fanno la rivoluzione contro l'allevatore poi diventano tiranni protetti da cani da guardia, altri maiali conservatori inglesi che non hanno letto Orwell e si insultano a vicenda dandosi dell'uomo... E ciononostante animalisti scalmanati fanatici che preferiscono l'animale all'umano, finché, finalmente, arriva la newsletter di Carlo Malvezzi.
Che liberazione! Il consigliere regionale ci parla dell'Expo e rimette in ordine l'assetto concettuale del lettore, turbato da folle di animalisti esagitati. E Malvezzi lo dichiara con precisione: "L'uomo non è il corpo estraneo del pianeta, ma la creatura che può abbracciare la terra e lavorare per valorizzarne i frutti". Questo, anzi, è il significato dell'Expo 2015 ed è per questo che è stata organizzata l'Esposizione amata da tutti fino al delirio (sono state spaccate anche delle vetrine e incendiate delle autovetture di proprietà privata). Non si può non concordare con Carlo Malvezzi che racconta la sua personale esperienza con queste parole.
Ho partecipato all'inaugurazione dell'EXPO provando grande emozione nel vedere le meravigliose realizzazioni che i tanti stati partecipanti hanno costruito in pochi mesi grazie anche alle molte imprese italiane coinvolte. Ogni padiglione è stato pensato, progettato e realizzato per far cogliere al visitatore la particolarità della nazione rispetto al grande tema "Nutrire il pianeta, energia per la Vita". L'alimentazione non è soltanto necessaria all'uomo per rispondere ad una delle sue esigenze elementari, ma è anche lavoro, cultura, relazione, arte della coltivazione della terra e della trasformazione dei suoi frutti. Anche i più scettici hanno dovuto riconoscere che oggi la sfida è stata vinta. Per i prossimi sei mesi Milano e la Lombardia ospiteranno incontri scientifici e commerciali, una grande opportunità per i nostri studiosi e per i nostri imprenditori. La forza della ragione e della volontà muove ancora molti popoli della terra alla ricerca di un modello di sviluppo più giusto e più sostenibile, capace di superare in futuro le profonde disparità di vita tra i diversi popoli. E questo accade nonostante qualche centinaio di agitatori abbiano devastato una parte di Milano dietro il velo della protesta contro Expo. Il messaggio della manifestazione internazionale è chiaro: l'uomo non è il corpo estraneo del pianeta, ma la creatura che può abbracciare la terra e lavorare per valorizzarne i frutti. Un segno di speranza per noi e per le nuove generazioni. L'Italia è ancora capace di stupire il mondo.