Caro direttore (semplice modo di dire, P.Z. è un cronista, ndr)
il cittadino che ha scritto questa lettera dovrebbe intanto pesentarsi, poi, per amore di chiarezza verso altri lettori, fare nomi e cognomi di quei cittadini che sono stati “baciati sulla fronte dalla abbondante benficenza” delle vari società che si occupano di gas metano in provincia di Cremona come sono le da lei citate Snam e Stogit. E sarebbe davvero bello sapere perchè, in tanti anni, a Sergnano, “nessuno si è mai opposto agli ampliamenti della centrale” come lei sostiene nella sua interessante, ma altrettanto anonima e insinuante lettera. Ecco, sarebbe davvero esemplare da parte sua far capire ai cittadini di Sergnano e degli altri centri toccati dalle infrastrutture metanifere, dalle centrali di stoccaggio, ai Cluster, ai metanodotti, ai “nodi”, alle centrali di compressione e di trattamento, dove sta il benessere acquisito dai suoi concittadini per questi alberi di lucido acciaio che sbucano in ogni angolo della nostra verde provincia di Cremona. Siamo davvero curiosi di sapere, di andare a verificare, di andare a intervistare, accompagnati da lei ovviamente, quei cittadini “baciati sulla fronte” dalle società metanifere. Intanto sarebbe utile per tutti che anche lei cominci ad interessarsi dei progetti che riguardano il territorio: cominci pure a leggere i progetti per intero, non solo le 40 pagine che lei cita, perchè quello è solo un “bigino condensato”: i progetti sono fatti di centinaia di pagine, di cartografie, di schemi. Ma lei cos’ha visto, cos’ha letto, ci faccia sapere! Ci dica dove possiamo trovare questo pozzetto di conoscenza ristretta e concentrata che è la base fondamentale sulla quale il Ministero dello Sviluppo, il Ministero dell’Ambiente, il Ministero dei Beni culturali, l’Uffico UNMIG di Bologna, i Vigili del Fuoco, il Centro Tecnico Regionale danno i loro pareri favorevoli facendo correre rischi per la salute e la sicurezza dei cittadini, quando arrivano anche a decretare, prima volta in Italia propiro a Sergnano (!), la possibilità di arrivare a sismi di Mangitudo 3.0 nelle attività di stoccaggio in sovrapressione! Cominci ad approfondirne i significati tecnici, gli aspetti delle ricadute su aria, suolo, sottosuolo e acque, della subsidenza, dei cicli di movimenti lenti e alterni del suolo, della sismicità antropica indotta che iteressano circa 60 Comuni su 115 della Provincia di Cremona, poi possiamo cominciare a discuterne. Con una pregiudiziale: che anche lei si mostri per intero, con nome e cognome, senza essere celato da un nome fino ad oggi anonimo e capace solo di insinuare dubbi e lauti guadagni da parte di persone che, purtroppo per loro, si vedono costrette a vendere o ad essere espropriate del loro lavoro e delle loro proprietà perchè da lì, sui loro terreni, deve passare un progetto che non è fatto “in nome e per conto del popolo italiano”, ma che, ogni giorno che passa, assomiglia semnpre più ad una grande operazione di speculazione internazionale sulle risorse fossili non rinnovabili (di proprietà dell’intera umanità), in questo caso del metano che, attraverso la rete dei metanodotti sul territorio italiano arriva dal Tarvisio per essere poi, in buona parte, spinto verso Passo Gries, verso la Svizzera… Ecco, gentile signor Andrea, si informi anche di queste cose e vada a chiedere in Comune a Sergnano come mai non esiste il Piano di Emergenza Esterna che dovrebbe essere stato già da tempo preparato dalla Prefettura di Cremona. Da che ci siamo, chieda pure ai cittadini di Sergnano se hanno ricevuto le “Istruzioni per l’uso in caso di incidente rilevante della centrale di stoccaggio e dei Cluster” dislocati vicino a strade statali, provinciali, alle abitazioni ed alle attività artigianali, industriali ed agricole, fino al campo di calcio e all’area sportiva e degli spettacoli di Sergnano. Cerchi di informarsi anche sugli effetti sulle emissioni dei fumi da 200° a 700° che usciranno dai turbocompressori della centrale e da quelli dedicati alla sovrapressione, si informi dell’area delle ricadute dei fumi, del particolato emesso, delle PM2,5, delle PM1, degli Nox, della Co, della Co2, di che aria si respira già fra Sergnano, Crema, Ripalta Cremasca e Ripalta Guerina. Ci porti i dati delle autorità preposte ASL e ARPA ai controlli sanitari, sulla salute dei cittadini della zona!
Da che c’è, si informi anche sulle sorgenti sismogeniche presenti nella zona degli stoccaggi e dei progetti di stoccaggio cremonesi: da Sergnano (Magnitudo 3.0 – decreto 532 del 15 ottobre 2012 del Ministero dell’Ambiente), a Romanengo-Soncino (ITIS 104 – INGV – sisma 12 maggio 1802), a Bordolano (ITCS002INF -INGV-coinvolta nel sisma 12 maggio 1802 e incendio pozzo metano marzo-aprile 1952), a Bagnolo Mella-Capriano del Colle-Monte Netto (zona sismi del 31-1-1117, del 25-12-1222, a 30 km da Salò, sismi 1901 e 2004), Cornegliano Laudense (sisma 1951 durante le operazioni di estrazione di metano per eruzione di un pozzo).
Quando avrà reperito e studiato questa documentazione, ci chiami, siamo davvero curiosi di ascoltarla, di sentire la sua opinione. Senza insinuazioni.
Ezio Corradi – Vicepresidente Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia