Ezra Pound negli anni giovanili
Pubblichiamo la deposizione che Ezra Pound rilascia a Frank L. Amprim, agente dell’Fbi, in data 8 maggio 1945,
a Genova. Il poeta è stato arrestato il 3 maggio a Rapallo, da un commando partigiano, e consegnato alle Forze Alleate con l’accusa di alto tradimento nei confronti degli Stati Uniti d’America.
Ecco alcuni stralci della deposizione, ritrovata negli Archivi nazionali britannici di Kew Gardens alla fine del 2009 e consultabile presso il nostro archivio in copia dell’originale, assieme ad altri cinquanta documenti che riguardano la vicenda del suo arresto e altri aspetti della sua biografia.
Il documento va letto con una certa avvertenza. Il poeta rischia, infatti, la pena capitale e, messo alle strette, fa di tutto per tirarsi fuori dai guai. Manifesta, in particolare, una ingenuità che nulla ha a che fare con la contingenza del momento, ma che nella sua linea difensiva può servire a evidenziare la sua buona fede, la mancata conoscenza, da parte sua, di ciò che veramente fossero dittatori come Hitler e Mussolini.
“Ho sempre combattuto contro la censura, persino in tempo di guerra. Chiunque ha il diritto di criticare le cause fondamentali di tutte le guerre in cui l’umanità è stata e continua ad essere coinvolta. Naturalmente, nessuno ha il diritto di passare al nemico informazioni di natura militare. Per esempio, quando gli Stati Uniti entrarono in guerra, io ho criticato il presidente Roosevelt, perchè ritenevo che egli avesse ricevuto informazioni imprecise e incomplete e che fosse stato malamente influenzato.
Io non sono un antisemita e distinguo tra l’usuraio ebreo e l’ebreo che lavora onestamente per vivere.
Hitler e Mussolini erano persone semplici di origini contadine. Penso che Hitler fosse un santo e che non volesse niente per se stesso. Ritengo che egli sia stato spinto verso l’antisemitismo e che la cosa lo abbia rovinato. E’ stato questo il suo errore. Quando si osserva il pasticcio in cui l’Italia versa attualmente dopo aver defenestrato Mussolini, si capisce perchè qualcuno ha avuto fiducia nei suoi sforzi.
Le politiche di Winston Churchill sono costituite da somma ingiustizia unita a somma brutalità. Basti considerare, ad esempio, i bombardamenti contro obiettivi non militari”.
Dopo la sua cattura e per tutta l’estate fino alla metà di novembre del 1945, il poeta è internato in un campo di prigionia tra Pisa e Livorno, riservato ai fascisti recalcitranti. Trascorre per punizione le sue giornate in una cella di isolamento da lui soprannominata “La gabbia del gorilla”. E’ in questo periodo, come certificano alcuni documenti segreti del Counter Intelligence Corps (Cic) che il personale medico americano del campo allerta le autorità sulla possibilità che Pound soffra un “collasso nervoso” o che tenti il suicidio in conseguenza del tracollo delle sue condizioni psicofisiche. E’ in questo atroce periodo della sua vita che il poeta scrive i celebri “Canti pisani”, che solleveranno, negli anni successivi, l’ammirazione di Pierpaolo Pasolini.
Il testo completo della sua deposizione: