Scritta da: Danilo Simoni
Appena finito. Quindi ora la recensione, nessuno spoiler, quindi leggete senza timore.
Quando si parla di capolavori annunciati sono sempre scettico e quasi sempre a ragione. Tuttavia questa volta siamo davanti ai N.Dog e sappiamo bene che sono nell’olimpo della programmazione.
Ma veniamo alla trama. La fine del mondo causata da un virus che trasforma le persone in qualcosa di simile a zombi superaggressivi. Sa di già visto mezzo milione di volte. Così come il protagonista che vive una storia banale, trita e ritrita nei videogiochi e film. Ovvero tenta di salvare il salvabile scarrozzandosi dietro una ragazzina.
Con queste premesse il gioco sembra un flop colossale (Dopo resident evil, Silent hill, Dead Island, ecc ecc. di zombi ne abbiamo piene ne palle tutti. Non basta certo camuffare gli zombi in altro modo, la sostanza resta la stessa.).
Ma veniamo al gioco vero e proprio.
Dopo un caricamento lunghetto (MA UNICO, NON CE NE SARANNO MAI PIU) la prima cosa che si nota è la qualità grafica. Assolutamente eccelsa. Città devastate ricreate con una dovizia dei particolari che ha dell’incredibile. Strade, edifici, strutture di ogni genere sono riprodotte con una fedeltà allucinante! In un primo momento resterete a dir poco spaventati dall’immensità del campo visivo, che si perde all’orizzonte. Avete in mente che nei giochi di solito si ha ben chiaro dove si possa andare e dove no? Beh, in The Last of Us sembra possiate andare OVUNQUE! Ovviamente (e purtroppo forse) non è così. Nonostante le aree siano a volte immense, scoprirete che in realtà si può andare solo in una direzione (o due). A fare il miracolo sono dei livelli strutturati in modo a dir poco perfetto. Attraverserete paesi passando tra strade e vicoli, infilandovi nelle case e nei palazzi, industrie, fogne, insomma di tutto, come se foste nella realtà. Ogni ambiente, anche il più insignificante, è caratterizzato in modo superbo. Muffa sui muri, umidità che trasuda dalle pareti, metalli arrugginiti, vetri sporchi e rotti, una dovizia nei particolari assolutamente inedita. Non troverete mai stanze spoglie e tutte uguali, ci saranno oggetti ovunque, arredamenti diversi cose se visitaste veramente diverse tipologie di abitazioni, arredati secondo gusti diversi.
A rendere tutto più credibile (come se ce ne fosse bisogno) effetti particellari e preziosismi grafici OVUNQUE che impreziosiscono The Last of Us all’ennesima potenza!
Di solito i programmatori fanno raro uso di questi effetti, causa la mole di risorse che richiedono.
I N.Dog POLVERIZZANO tutto ciò che avete visto fin’ora regalandoci effetti FAVOLOSI in quantità industriale! Effetti di luci e ombre, riflessi, Fumo, polvere, esplosioni, fiamme… Roba da non credere! Così come da non credere gli effetti dell’acqua, tra pioggia e temporali, tra fiumi e rigagnoli, tra fanghiglia e pozze nell’asfalto. I vestiti che si bagnano, la pelle dei protagonisti… Una nota particolare; l’effetto della pioggia che scivola sui vetri delle finestre, veramente ben fatto.
I luoghi regalano panorami mozzafiato, attraversando tutte le 4 stagioni in modo SUBLIME, il sole che filtra dalle finestre, tra gli alberi che perdono le foglie d’autunno, ad un bosco innevato o nei primi giorni di primavera con tanto abitanti. Tutto è CURATISSIMO!
Potrei andare avanti per ore ad osannare il comparto tecnico, ma ormai dovreste averlo capito che è qualcosa di MAI VISTO! (Inutile fare paragoni, semplicemente non ce ne sono, lasciate perdere ovviamente il pc, questo gioco è stato programmato su una macchina obsoleta di 6 anni, quindi si parla di console).
Passiamo al comparto audio. Perfetto nella sua particolarità. In pratica la colonna sonora extra diegetica è completamente assente. Nessuna musica di sottofondo, solo i rumori di un mondo semi deserto. Rumori per ogni cosa, che immergono il giocatore in maniera eccelsa. Ottimo il doppiaggio italiano, anche se in inglese rende un pelo di più. Ogni tanto una chitarra acustica
accompagna i momenti più importanti della trama, che scoprirete che a parte essere banale è in ogni caso molto curata. L’audio si rivela FONDAMENTALE perchè sarà grazie a quello che il protagonista saprà cosa lo circonda. Durante il proseguimento dell’avventura vedrete i nemici e potrete seguirne gli spostamenti grazie al rumore che produrranno nell’ambiente.
I pochi colpi di scena sono inseriti in modo perfetto e in fondo anche se è scontata è pur sempre una bella trama con dei risvolti che lasciano il segno. Merito anche dei personaggi che conosceremo poco a poco grazie a discorsi apparentemente casuali tra i protagonisti che avvengono durante il gioco vero e proprio. I personaggi che ci accompagneranno vivono di vita propria, interagisco tra loro nei momenti di esplorazione, a volte scherzano, mentre le altre voltegiocano, oltre che combattono fianco a fianco. Più di una volta vi fermerete a guardare cosa stanno facendo stupendovi, perché certe cose sono più da film che da videogioco.
Le animazioni sono davvero fluide, sia durante il gioco che nei filmati. Le espressioni facciali hanno dell’incredibile. Sembra di vedere un film, anzi, di VIVERLO il film.
Dopo un inizio incerto, forse causato dalla mia diffidenza con questo capolavoro annunciato, atto a cercare solo i difetti, il gioco si è rivelato per ciò che è. Dopo la trama bella ma banale, e l’assenza di libertà assoluta di movimento, si passa alle armi e ai combattimenti.
Il personaggio è lento, poco agile, si è subito portati a pensare. In realtà è stato tutto studiato.
Non impersonerete un supereroe, o un atleta alla Lara o Drake, ma bensì uomo normale che cerca di sopravvivere in un mondo che non gli appatiene. Ci mette tempo a ricaricare, tempo per medicarsi, tempo per creare oggetti. Corre ma si stanca, non salta come un grillo, non si arrampica come spiderman, e reagisce come meglio può in base al tipo di nemico. Se entrate in quest’ottica scoprirete che è semplicemente perfetto in tutto. Cosi come sono perfette le lunghissime pause di esplorazione alternate a brevi fasi di combattimento, spesso al cardiopalma perché bastano pochi colpi, o un morso per entrare nel game over.
Si deve procedere sempre con prudenza e uccidere in modo Stealth da i suoi frutti, uscire a caso porta solo a una cosa: la morte. L’ideale è una via di mezzo, in base alla situazione.
Le armi bianche sono efficaci ma si consumano, quelle da fuoco si potenziano ma i colpi a disposizione sono date con il contagocce. Si possono costruire migliorie e questo richiede una perlustrazione accurata di ogni luogo per raccattare oggetti.
Si possono usare oggetti per distrarre il nemico, per ucciderlo in sequenze del corpo a corpo di una violenza fuori dal comune. Un difetto forse sta nella scelta delle armi, che alla fine sono quasi tutte inutili, soprattutto la semplice pistola. Altro difetto il metodo di selezione delle stesse, particolarmente macchinoso. Anche qua però bisogna ripensare alla struttura del gioco e quindi del protagonista. Non è un militare super addestrato, ma solo un uomo. Quindi questa lentezza nel cambiare arma è voluta e contribuisce a mantenere inalterato il gameplay.
Sempre per lo stesso motivo ecco che vederemo correre il nostro uomo come un forsennato solo se è inseguito. Un’altra cosa che balza all’occhio è che i ragazzi di N.dog sembra abbiano creato questo gioco “riciclando” tutto ciò che hanno già fatto in passato. Sto parlando dei 3 Drake. A partire dal protagonista molto somiliante, alle location che in qualche modo ricordano i vari episodi, agli effetti grafici.
Quando andremo a cavallo la cosa sarà palese. Ma non fraintendetemi, qua tutto è osannato all’ennesima potenza. Semplicemente si ha l’impressione che abbiamo migliorato qualcosa che in realtà c’era già. Il gioco in singolo ha una durata molto, molto buona considerando il genere. Si parla di oltre 17 ore! E soprattutto considerando sia vastità che varietà delle location che visiteremo. In pratica un viaggio lungo e piacevolissimo.
Il multiplayer non l’ho provato, ma anche se non ci fosse merita comunque l’acquisto.
Un vero CAPOLAVORO ASSOLUTO. N.Dog centra il bersaglio in pieno, creando un “quasi” un nuovo genere. Non è uno sparattutto, non un survival horror, non una semplice avventura. E’ qualcosa di più. Qualcosa che resta dentro. Ho detto che da solo questo gioco merita l’acquisto della ps3. Lo confermo. Così come confermo che Gears Of War da solo merita l’acquisto della 360 (evitiamo così inutili diatribe, qui si parla di giochi, non di macchine). Solo che qua c’è un motivo in più, questo gioco è qualcosa che passerà alla storia. Questo gioco è ARTE allo stato puro, come il primo Metal Gear Solid per PS1 o Final Fantasy 7 oppure come il primo Bioshock.
Perderselo è semplicemente da folli.