Senna era la migliore espressione della F1 di quegli anni, vincitore contro tutto e tutti a dispetto di una Mclaren meno competitiva del mostro Williams. Trionfatore in tre Campionati Piloti nonostante la presenza di un valido avversario come Alain Prost. Autore di 65 pole position, record imbattuto fino all'avvento di Michael Schumacher. Protagonista di duelli mozzafiato con i vari Nelson Piquet, Nigel Mansell, Gerhard Berger e Jean Alesi. Una figura leggendaria, consacrata dall'affetto di milioni di tifosi provenienti da tutto il Mondo.
Roland Ratzenberger
Ratzenberger non era altrettanto famoso, un nuovo arrivato a bordo di una vettura poco competitiva (Simtek) senza alcuna velleità di classifica. Il suo unico obiettivo era qualificarsi in una gara valida per il Campionato Mondiale di Formula 1. Imola avrebbe potuto realizzare il suo sogno, ma il fato non era d'accordo. Un atroce destino attendeva il pilota austriaco all'altezza della curva Villeneuve (altro Eroe Caduto della F1): un tremendo incidente, causato dal cedimento dell'ala anteriore della sua monoposto, vanificò ogni sua possibilità di successo, privandolo della vita.Un evento che scosse molto Ayrton Senna, da sempre devoto verso il tema della sicurezza nella massima formula automobilistica. Il pilota brasiliano, scuro in volto, pianse alla visione del decesso del suo collega. Nulla poteva essere fatto per evitare l'accaduto e nulla poteva essere fatto per mutare il seguente corso degli eventi. Nella gara del giorno successivo Senna partiva in pole, come da copione. La sua Williams, strappata dalle mani del rivale Prost, conduceva il gruppo quando decise di non rispondere più ai comandi del suo pilota. La curva Tamburello, teatro dei terribili incidenti di Nelson Piquet e Gerhard Berger nel 1987 e 1989, rappresentò la fine della carriera stellare del paulista, deceduto in seguito al tragico impatto con il muretto esterno del tornante. Gli immediati soccorsi, l'intervento dell'elicottero, la sospensione della gara e la devozione dei medici dell'Ospedale Maggiore di Bologna si rivelarono inutili: per il tre-volte Campione del Mondo non ci fu nulla da fare.
L'apprensione dei tifosi, incollati al televisore in attesa di notizie confortanti, venne sostituita dalla disperazione più profonda. Ancora oggi, a vent'anni dall'incidente, il ricordo di Ayrton Senna nella mente degli appassionati rimane immutato. Un Campione coraggioso, pronto a tutto pur di soddisfare l'esigenza dei suoi fans e la sua fame di vittoria. Molte cose sono state fatte per migliorare le condizioni di sicurezza di piloti e circuiti negli anni successivi, ma il rimpianto per non aver anticipato questa tragica serie di eventi resta ancora indelebile. Il 1° Maggio 1994 la Formula 1 perse uno dei suoi migliori piloti e una delle sue figure più carismatiche. Nulla sarebbe stato più come prima.
Il ricordo di Ratzenberger e Senna non può e non deve essere cancellato dalla memoria dei tifosi. Riposate in pace Campioni!