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F1 | GP Bahrain 2013 – Top & Flop

Da Tony77g @antoniogranato

F1Sport.it

Sakhir, 22 aprile 2013 – Tra sabbia, vento e tanti episodi sfortunati va in archivio anche il GP del Bahrain 2013, quarto appuntamento stagionale, ultimo dei gran premi extra-europei di inizio stagione. Vettel, con questa corsa, fa 77 punti su 100, Alonso e la Ferrari portano a casa un risultato scarso e bugiardo. E Lotus da e darà ancora tanto fastidio.

TOP

- Lotus-Renault: Se l’andazzo fosse questo, il team di Enstone parte con un vantaggio di 20 secondi di media ad ogni start di gara. Anche nel deserto del golfo, la Lotus-Renault ha centrato un bellissimo risultato – entrambe le vetture sul podio – proprio grazie alla gentilezza della vettura con gli pneumatici che ha permesso di effettuare una sosta ai box in meno degli altri. Non è una novità per il team e magari questa “dote” non è sufficiente per vincere il mondiale però questi daranno fastidio a parecchi… in parecchie occasioni.

- Force India: Cosi come si era beccata un “segno meno” in Malesia, la Force India adesso merita una bella nota di merito. Una qualifica conclusa con entrambe le macchine non solo in Q3, ma addirittura in terza fila entrambe. In gara, poi, un passo eccellente per entrambe le vetture. Soltanto un episodio – leggi sfortuna – ha impedito ad Adrian Sutil di andare a completare un weekend quasi perfetto per il team indiano, concluso con i 12 punti conquistati dal suo compagno di squadra Paul Di Resta. Weekend ottimale, quindi, anche alla luce del fatto che gli errori di squadra recenti (vedi i fatti della Malesia) che impedivano di ottenere punti pesanti, sembrano essere lasciati alle spalle.

FLOP

- Mercedes: Per le freccie d’argento vale il discorso della Lotus, ma al contrario! Con le pole position e i giri veloci in gara non si vince il mondiale! Non serve a nulla dimostrare di essere, sul giro singolo, tra i più veloci – se non i più veloci in assoluto – se poi la vettura mangia letteralmente la gomma e necessita, quasi, di un pit stop più degli altri in ogni corsa. La chiave è proprio questa: cosi come la Lotus parte quasi col vantaggio di 20 secondi ad ogni gara, la W04 parte con l’handicap enorme di bruciare veramente le coperture posteriori. Altra cosa strana? La vettura di Hamilton, rimasto anonimo fino a metà gara, improvvisamente, dopo un pit, si mette a viaggiare su ritmi ottimi cosi che Lewis Hamilton torna a fare il Lewis Hamilton. Risultato? Quinto e nono posto…

- Esteban Gutierrez: Molto semplicemente: l’andamento di questo ragazzo, debuttante, è troppo al di sotto delle aspettative. I soldi messicani gli hanno fatto guadagnare il posto in Sauber e i non eccellenti risultati degli anni precedenti quando correva in categorie minori, a quanto pare sono destinati ad essere bissati anche nella categoria regina. In Bahrain parte ultimo causa una penalità ma non fa molto per essere notato ne per risalire la china. Conclude 18esimo e busca un abisso di distanza dal suo compagno di squadra finito 12esimo. Forse non il miglior weekend Sauber, certo, ma dopo quattro corse Gutierrez comincia a sentire il fiato di Robin Frijns – uno che non ha soldi ma solo risultati che parlano per lui – sul collo e sul sedile della sua Sauber.

- La F1 in Bahrain: In questa testata non si fa politica, si racconta solo lo sport. Fa male, però, dover raccontare, per dover di cronaca, di tante manifestazini, scontri, e violenze che si fanno ancora più forti ed accese quando in questo paese arriva il circo della F1. Si, un circo, nel lato più negativo del termine. Perchè è questa la sembianza che assume, per quel popolo, questa folle corsa di auto mentre vengono calpestati diritti umani e zittite guerre civili in atto da anni in questa regione del golfo.

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