11 novembre 2014 – Penultimo appuntamento dell’anno nel fascinoso quanto controverso Brasile. Rosberg sugli scudi grazie ad una splendida pole ed una gara attenta che l’hanno portato alla vittoria. Tanti spunti di riflessione dovuti anche alla caratteristica del circuito che ha esaltato le potenzialità di queste vetture dell’ultima generazione. Il tutto guardando alla gara finale di Abu Dhabi tra poco più di dieci giorni.
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TOP
Il potenziale mostrato dalle vetture: non c’è che dire, una manna per tutti coloro che soffrivano vedendo una F1 ai livelli (o quasi) di una GP2; un colpo allo stomaco per tutti i detrattori che sentenziano la F1 come uno sport snaturato. La F1 è la massima espressione della tecnologia automobilistica applicata allo sport ed è storicamente accertato che ogni cambiamento in fatto di regolamenti, tecnici e sportivi, viene mal digerito dalla moltitudine dei tifosi in giro per il mondo. Quanto avvenuto ad Interlagos, con le prestazioni di queste monoposto cosi pesanti ma cosi potenti che vanno ad eguagliare (per la statistica addirittura a battere) il record della pista che resisteva da oltre dieci anni, però, è la dimostrazione del potenziale – enorme – di queste vetture di F1 che altro non sono che una fortissima scommessa su cui hanno tutte le parti coinvolte nel “grande circo” hanno puntato qualche anno fa. Diamo credito a questa F1. Potremmo scoprirne tante cose nuove e belle.
La caparbietà di Nico Rosberg: prima della corsa verdeoro, il buon Nico si trovava a -24 dal compagno Hamilton. Non era tagliato automaticamente fuori dalla lotta all’iride ma il distacco era pesante. C’e da dire che una delle qualità di spicco del tedesco sta nella sua forza mentale. Le dieci pole in stagione (di cui l’ultima, bellissima, proprio ad Interlagos qualche giorno fa), la sua concretezza in molte situazioni, si contrappongono al talento puro di Lewis Hamilton (e talvolta lo battono). Difficile che saranno sufficienti per conquistare il titolo ma sicuramente fanno di Rosberg un pilota eccellente, tutt’altro che il nr.2 delle Frecce d’Argento.
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FLOP
Il budello di Interlagos: la pista è bella, fascinosa, carica di storia… ma è proprio la storia ad insegnare che più cade acqua sul tracciato verdeoro, più le gare (soprattutto se ci si gioca il titolo o buona fetta di esso) risultano altamente spettacolari e combattute. Ieri non è stato cosi, pochi gli spunti di sorpasso – bellissimo soprattutto il duello tra le Ferrari – e poche le emozioni in gara.
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