Al GP di Singapore, evento numero 14 della stagione della F1, continua il dominio incontrastato della Mercedes di Hamilton e Rosberg. I due compagni di squadra e rivali ottengono in qualifica la prima e seconda posizione, davanti alle Red Bull di Vettel e Ricciardo e la Ferrari di Alonso, velocissimo nelle prove libere.
Sotto il Marina Bay Sands e la ruota panoramica di 160m, sulla griglia di partenza ha inizio la domenica nera di Nico Rosberg: per il tedesco problemi al volante, sede di tutto l’impianto elettronico, e dunque costretto a partire dalla pit lane. Nel giro di ricognizione, inoltre, principio di incendio e stop obbligato per Kobayashi e la sua Caterham.
Al semaforo verde, Hamilton tiene stretta la prima posizione, essendo da solo in prima fila, mentre dietro di lui lo spunto migliore è di Alonso, che sorpassa all’esterno alla prima curva le Red Bull, ma finisce per tagliare la curva successiva e, per evitare di incorrere in penalizzazioni da parte del giudice di gara, lascia a Sebastian Vettel la seconda posizione. In mezzo al gruppo, poi, Button sbaglia un ingresso in curva e viene sopravanzato da Raikkonen e Massa. Rosberg, infine, è il fanalino di coda.
Alla tornata numero 15 incomincia il tour ai box per il cambio degli pneumatici, dove Rosberg riscontra lo stesso problema avuto sulla griglia di partenza e non riesce più a ripartire: dopo un minuto perso a tentare di innestare la prima, senza successo, la squadra opta per ritirare la vettura del leader della classifica piloti dalla gara.
Arrivati al giro 31, a metà di questo Gran Premio di F1, Perez prova a prendere la posizione di Sutil, che gli chiude la strada, danneggiandogli l’ala anteriore, che va in pezzi sul rettilineo seguente: con i pezzi di carbonio sul tracciato, è necessario l’intervento della safety car e degli addetti, che ripuliscono tempestivamente l’asfalto del circuito.
Rientrata la safety car, al primo giro Lewis Hamilton guadagna più di 3″ su Vettel, mentre dietro è bagarre per il secondo e per il settimo posto. L’inglese, tuttavia, deve accumulare un vantaggio superiore ai 25″, in quanto è obbligato alle tre soste (non avendo ancora impiegato le gomme soft, n.d.r.) al contrario dei primi inseguitori che possono guidare la propria monoposto fino alla bandiera a scacchi senza dover fare più visita alla pit lane.
Dopo una fase di stallo, al giro 52 di 61 Hamilton rientra ai box per la sostituzione degli pneumatici, ma rientra in pista con un secondo di ritardo su Vettel e tallonato da Ricciardo. La superiorità della Mercedes, però, è troppo accentuata rispetto alla Red Bull, che deve lasciare il passo all’inglese dopo appena un giro in testa. Negli ultimi 4 giri grande difficoltà per Vettel a mantenere la seconda piazza, difeso però da Ricciardo che tiene a bada Alonso, mentre Vergne in due giri si libera di tre avversari e, dal nono posto, sale fino al sesto. A punti, infine, anche le Force India.
ORDINE D’ARRIVO
Hamilton 2:00.04, Vettel +13″, Ricciardo + 14″, Alonso, Massa, Vergne, Perez, Raikkonen, Hulkenberg, Magnussen.
CLASSIFICA PILOTI F1
Hamilton 241, Rosberg 238, Ricciardo 181, Alonso 133, Vettel 124.