Napoli, 26 febbraio 2013 – Con la rivoluzione motoristica prevista per il 2014, lo scenario attuale dei fornitori di propulsori in Formula 1 potrebbe cambiare. Sembra che la Honda stia seriamente valutando il rientro in F1 come motorista dopo averla lasciata a fine stagione 2008 a causa della crisi economica mondiale.
Il canale tedesco Speed Week riporta che l’ingegnere francese Gilles Simon, responsabile dei motoristi Ferrari durante l’era Todt-Schumacher, potrebbe già essere al lavoro con la Honda. Dopo aver lasciato la Ferrari, Simon si è dedicato alla progettazione di un V6 turbo per l’azienda Pure di Craig Pollock che, sembrava, poter essere uno dei nuovi fornitori di motori per il 2014. Il progetto, però, si è arenato a metà 2012 per mancanza di fondi.
Jean-Michel Jalinier, attuale presidente di Renault Sport F1, alla presentazione del progetto dell’unità propulsiva del prossimo anno, ha dichiarato che il cambiamento regolamentare del prossimo anno potrebbe invogliare nuovi fornitori di motori ad entrare, o ri-entrare, in F1. Lo stesso Jalinier ha ammesso che l’attuale ventaglio di clienti Renault potrebbe diminuire sensibilmente. Attualmente Renault fornisce la Lotus, la Red Bull Racing, la Williams e la Caterham.
La storia delle configurazioni dei propulsori in F1 è cambiata nel tempo. L’attuale regolamentazione, in vigore dalla stagione 2006, prevede per tutti una unità ad otto cilindri da 2.4 litri come limite massimo. Tale configurazione è standard e non ammette variazioni. Dal 1996 al 2005 compresi, invece, la scelta del numero dei cilindri e della loro capacità era libera purché all’interno del limite massimo di dieci cilindri da 3.0 litri.
Dal 2014 sono previsti motori a sei cilindri a doppia turbina da 1.6 litri. Il regolamento tecnico dei propulsori, quindi, cambierà ancora, dando una netta sterzata col passato e facendo tornare in auge il concetto di propulsore sovralimentato, di moda negli anni ’80.
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