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F1 | Keke Rosberg: L’amante delle condizioni al limite

Da Tony77g @antoniogranato

F1Sport.it

6 Dicembre 2013 – Capello lungo biondo, faccia paffuta da bonaccione, braccialetto d’oro nel polso sinistro sempre a vista e sigaretta accesa ripiegata nel palmo della mano quasi a volerla nascondere. Così si presentava agli albori degli anni 80 Keijo Erik Rosberg detto Keke.

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Se a tutte queste caratteristiche sopra citate ci mettiamo una propensione sanguigna ai tracciati cittadini, il baffo abbondante è l’unica pecca per non poter paragonare Rosberg a Don Johnson in un ipotetico Miami Vice in salsa Flying Finn.Keke Rosberg nasce a Stoccolma, in un nevoso 6 dicembre 1948, da madre svedese e padre finlandese recatosi nella capitale della Svezia per studi veterinari. Entrambi in genitori hanno la passione per le corse e, una volta rientrati in Finlandia, non ci mettono molto a passare i geni della passione al figlio. Il giovane Keke Rosberg però sembra prediligere i traversi fatti con gomma su asfalto per via della potenza in uscita di curva che quelli nati da un precedente “pendolo” sulla neve.

Le mani e i piedi di Keke Rosberg saggiano varie categorie dopo i kart, dalle Formula Vee alle Formula 2, dalla Can-Am alla Formula Atlantic, e per non farsi mancare nulla, anche due stagioni nella semi sconosciuta (ma ricca di nomi altisonanti) Formula Pacific.

Nel 1978 l’esordio in Formula 1 al volante della Theodore e, per 3 gare, con l’Ats. I risultati sono pochi per via di un mezzo non all’altezza e di un’irruenza che Rosberg non riuscirà mai a scrollarsi di dosso per tutta la carriera, ma Rosberg riuscì comunque a lasciare il segno. Il 19 marzo del 1978 si corre il BRDC Trophy sul circuito di Silverstone e nel diluvio universale Keke Rosberg ottenne la prima vittoria per un pilota finlandese in Formula 1. Ok, non era una gara valida per il mondiale ma è comunque una data segnare. In quella stessa giornata Rosberg dimostrò di adorare la pioggia come pochi al tempo.

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L’anno dopo Rosberg non ha un volante in F1 fino al clamoroso addio alle corse di James Hunt dopo il Gran Premio di Montecarlo. Walter Wolf non ha un pilota ma si ricorda di quel ragazzo finlandese tanto veloce in Formula Atlantic e ben appoggiato da Teddy Yip ai tempi della Theodore. Keke Rosberg prende così il posto che “Hunt the shunt” ha lasciato libero, ma chiude la stagione senza particolari acuti. Nelle due stagioni successive monta sul sedile della Fittipaldi in caduta libera come un paracadutista in un’assalto di guerra e, podio in Argentina 1980 a parte, non arrivano grandi soddisfazioni.

A fine 1981, Keke Rosberg capisce che con le macchine del “Lupo” Fittipaldi non si va da nessuna parte e si mette alla ricerca di un sedile più competitivo. Purtroppo per lui non sembra esserci posto finchè Alan Jones non pianta in asso Frank Williams e l’odiato compagno Reutmann. Williams ingaggia Rosberg per la stagione 1982.

Il 1982 viene ricordato dai più come uno degli anni più terribili della Formula 1. Sulla carta le Ferrari 126\C2 sono le migliori auto e sembra essere l’anno di consacrazione per Gilles Villeneuve nella cerchia dei grandi campioni del mondo. Villeneuve muore a Zolder e la Ferrari si concentra su Didier Pironi che compie magistralmente il lavoro di prima guida portandosi in testa al mondiale fino a quando non si rompe entrambe le gambe a Hockenheim nel diluvio torrenziale. La Williams si trova a che fare con la seconda defezione, ovvero l’abbandono Reutmann dopo soli 2 Gran Premi.

Keke Rosberg diventa quindi la prima guida e grazie ad una serie importante di piazzamenti a punti, 4 podi e la vittoria al Gp di Svizzera (corso a Dijon in Francia) diventa leader del mondiale a sole due gare dalla fine. Con Pironi non in corsa, comunque secondo a fine mondiale, il suo rivale diretto nell’ultima gara è John Watson, ma nel tortuoso Las Vegas Rosberg chiude quinto e si laurea campione del mondo.

Nelle successive 3 stagioni lotta con una Williams che prima non ha un motore turbo e rimane indietro rispetto agli altri poi, quando, lo monta (Honda) è ancora acerbo per vincere e così rimane sempre un pilota pericoloso ma mai un serio pretendente al titolo. Ottiene tuttavia 4 vittorie tutte su tracciati cittadini o semi-cittadini  (Montecarlo 83, Dallas 84 e nel 1985 Detroi e Adelaide) dimostrando che tra muretti o “New Jersey”, strisce pedonali dipinte sul asfalto rattoppato e condizioni di gara altamente debilitanti per i piloti (vedi Dallas 84) ci va come il cacio sui maccheroni. A fine 1985 lascia Williams per sostituire Lauda alla Mclaren.

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Dichiarò: “Pensavo di essere il pilota più veloce del mondo, poi ho conosciuto Alain Prost”. Sarà la conoscenza col professore francese, saranno ormai le 38 primavere che fanno capolino, fatto sta che ad agosto del 1986 Rosberg annuncia il ritiro a fine campionato e proprio all’ultima gara della carriera una foratura sulla sua Mclaren Mp4\2C mette in allarme gli ingegneri alle dipendenze di Ron Denni che fermeranno preventivamente Prost per un cambio gomme. Sarà la scelta azzeccata. Rosberg si dedicherà al management di Hakkinen prima e del figlio Nico poi; senza prima non aver ancora fatto qualche gara in DTM e aver gestito un proprio team in F3 tedesca.

Keke Rosberg viene ricordato dai più come il campione del mondo del sciagurato 1982 dove due anime volarono in cielo per sempre e una di queste era pronta a vincere un mondiale. Va invece ricordato il pilota sprezzante del mezzo amante della guida aggressiva e delle condizioni umanamente limite; che siano acqua a secchiate o temperature da ferragosto in coda sull’autostrada Rosberg si trovava bene come il panettone a natale e oggi compie 65 anni. Auguri a Keke Rosberg

 

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