Roma, 22 Marzo 2013 . In questi giorni si è parlato più volte della flessibilità delle ali della Red Bull e della sua capacità di avvicinare questa sensibilmente al suolo per ricavare così più carico aerodinamico.
Una nostra teoria, già elaborata durante la stagione 2012, riguarda la possibilità che la Red Bull sia riuscita a creare una certa deformazione progressiva del muso sotto la spinta del carico aerodinamico generato dall’ala. L’ala infatti, sottoposta all’impatto aerodinamico, genera una forza che tira la struttura del musetto verso il basso, questa se fosse rigida resisterebbe non consentendo (solo pochissimo) all’ala di abbassarsi. Sulla Red Bull invece avviene l’opposto, il musetto deformandosi consente al flap di avvicinarsi molto a terra generando pertanto più carico.
Ma come può deformarsi una struttura che deve resistere a dei crash test? Nel modo che vi mostriamo in questo disegno.
A deformarsi infatti non sarebbe l’intera struttura ma solo il rivestimento. Probabilmente la Red Bull è riuscita a realizzare un materiale da poter utilizzare come rivestimento della crash structure ma capace anche di poter sorreggere il flap che gli è ancorato.
Dal punto di vista regolamentare, al meno per ora, la soluzione sarebbe del tutto lecita. Il regolamento infatti verifica la flessibilità della sola ala, non certo la “deformazione” di altre parti come quella del musetto.
Inoltre il regolamento impone dei vincoli solo sulla struttura che deve resistere ai crash test, ma non certamente al materiale che deve rivestirlo.
@antoniogranato
F1 | La flessibilità alare Red Bull potrebbe nascondersi musettoF1Sport.it - F1 Formula 1 F1 Tecnica F1 News Team Analisi