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F1 | Magneti Marelli: “A Melbourne forse nessuno finirà il GP”

Da Tony77g @antoniogranato

Cristian ButtazzoniF1Sport.it

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Milano, 10 marzo 2014 – Roberto Dalla, responsabile della Magneti Marelli Motorsport, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport di ieri, mette in guardia sulle possibili conseguenze della rivoluzione introdotta in Formula 1 dalle nuove Power Unit e lancia l’allarme: domenica, al primo appuntamento stagionale di Melbourne, potrebbero ritirarsi tutti!

Alla domanda posta su quante vetture potrebbero arrivare al traguardo, l’ingegnere italiano risponde: Potrei dire tutte, perché so quanto la F.1 sia rapida nel reagire ai problemi, ma c’è anche l’ipotesi che nessuno finisca, perché tutti i team hanno accusato guai seri.”

Il motivo principale, secondo Dalla, è dato dalla moltiplicazione delle centraline all’interno di una monoposto: “Se fino all’anno scorso la centralina unica fornita dalla McLaren costituiva il cervello e comandava ogni ramificazione nervosa del corpo vettura, ora ha solo il controllo di una parte del cervello. Queste macchine sono davvero delle ibride. Un esempio: prima c’erano le batterie della vettura, quelle del kers e un alternatore, ora quest’ultimo non c’è più.

A questo si deve aggiungere inoltre che una monoposto 2014 è dotata di circa 30 chilometri di cavi, che devono trasportare corrente elettrica a diverse tensioni: “C’è un’unica grossa batteria che ha nuove funzioni. Prima la tensione era limitata a 12 volt, oggi su una F.1 ci sono tensioni da 48, 60, 80 volt. Dunque ci sono centraline che controllano la carica delle batterie, quelle che acquisiscono informazioni e che sovraintendono al sistema” In effetti, una monoposto 2014 è dotata di circa 15 centraline, rispetto alle stagioni precedenti, con un notevole incremento di costi. Ad avviso di Dalla, però, a lungo termine potrebbe esserci una convenienza rispetto ai vecchi V8: “eno dei vecchi V8. Inoltre, a parità di potenza, il nuovo propulsore ha un’efficienza superiore al precedente di oltre il 10%: ciò significa riduzione di sprechi e quindi un vantaggio economico.

Per Dalla “Stiamo assistendo a una grande rivoluzione, l’architettura dell’elettronica all’interno della macchina ha subito profondi cambiamenti. E’ una F.1 nuova, una sfida affascinante per i tecnici, che deve ancora essere giocata per intero”.

Un appunto sulle difficoltà Red Bull: “Hanno grossi problemi, ma non credo che il loro progetto sia sbagliato.” La conclusione di Dalla è che in questa Formula 1 tutta elettronica il rischio di rotture sarà molto elevato, soprattutto in questa prima fase, in cui il rodaggio è stimato in circa 2/3 mesi, anche a causa della scarsità di test invernali a disposizione (12 giornate).

Sarà, quindi, ancora una volta predominante il fattore umano, soprattutto per la gestione delle risorse disponibili in termini di carburante: “spetta al pilota, ad esempio, guidare in maniera tale da risparmiare benzina per finire i GP: insomma, continua a metterci del suo.

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