F1 Morto Gérard Ducarouge

Da Tony77g @antoniogranato

Luca SarperoF1Sport.it

24 febbraio 2015 – Un’altro grande del motorsport ci ha lasciato. E’ scomparso, all’età di 73 anni, Gerard Ducarouge dopo una lunga malattia. 

La notizia arriva in una fredda serata di un fine inverno che sembra non voler andarsene mai. E’ morto Gerard Ducarouge. Subito negli occhi ti compare l’immagine di quell’uomo magro, con occhiali da sole a lenti ambrate e sigaretta penzolante dal labbro. Un pò come era solito fare Depailler e ti colpì una somiglianza tra i due incredibile. Oppure te lo ricordi più serio, in camicia Jps con cuffioni all’orecchio e cartellina blu chinato vicino ad una Lotus mentre colloquia con un casco giallo che è diventato simbolo mondiale delle corse. No, cavolo, non può essere lui. Eppure, è così.

Ci ha lasciato Gérard Ducarouge, ingegnere capace di disegnare la Matra con cui Stewart vinse il primo dei suoi tre mondiali. L’uomo che portava dal tecnigrafo all’asfalto le Matra-Simca blu che hanno fatto la storia nelle corse sport prototipi dei terribili e cruenti anni 70. Poi il passaggio in Ligier e i sogni d’iride tutta francese con Depailler o Laffite spenti dalla “tre quarti – quattro” Ferrari di Villeneuve e Scheckter, ma che hanno regalato alle nostre pupille capolavori veri e propri come la JS5, JS7 o JS9. L’arrivo in Alfa Romeo; un solo anno, ma più che sufficiente per diventare il “Duca”.

E la Lotus. Eggià la Lotus. Quell’incontro, diventato subito, amicizia con Ayrton Senna e diventata ben presto sintonia, intesa quasi un connubio vincente. Si, quasi, ma solo perchè non arriva nessuna iride a colmare perfettamente il duo. Uno, Ducarouge, preciso nel lavoro e nel trasformare in monoposto le indicazioni, precise al millimetro, di Senna. Poi l’abbandono, di Senna, dalla Lotus; e per Ducarouge solo un’anno nella scuderia che fu del grande Chapman.

Un’anno nella poco promettente Larrousse, e poi di nuovo Ligier; perchè le amicizie vere e profonde non muoiono mai. Quattro anni con il team di Guy Ligier e poi l’abbandono netto, sorprendente, improvviso. E’ morto Senna, e Ducarouge decide di fermarsi. Qualche disegno ancora lo farà, certo, ma niente più F1.

Poi arriva la serata fredda di un’inverno lungo e Ducarouge ripiomba in cima alle testate. Se n’è andato, sconfitto da quella malattia terribile che non perdona. Noi appassionati lo ricorderemo come un francese coriaceo e schietto, incapace di fare giochetti sporchi perchè non erano nel suo Dna. Nel suo corredo cromosomico c’erano: lealtà, onestà e tanta ma tanta creatività Adieu Duca.

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