28 Aprile – Arrivano le prime deroghe FIA sulla modifica dei propulsori, ad usufruirne Ferrari e Renault, entrambe alle prese con difetti congeniti alle rispettive Power Unit.
Una notizia che circolava già nel paddock di Shanghai, quella confermata dai colleghi di Auto Motor und Sport, la FIA ha concesso ad entrambi i rivali Mercedes una deroga per questioni di affidabilità.
Nello specifico il gap che separa il propulsore made in France dal Mercedes è stato quantificato, ad inizio stagione in circa 80 cavalli, tale differenza sarebbe già scesa a circa 40 cavalli secondo quanto affermato dai tecnici di Viry Chatillon, un miglioramento figlio di carburanti ottimizzati, elettronica rivista e tweak ottenuti grazie alle deroghe .Nel caso della PU Renault il problema sembra riguardare l’ albero di collegamento tra MGU-K e trasmissione, dimostratosi troppo fragile e sopratutto, suscettibile alle vibrazioni del V6. I Tecnici avrebbero provveduto ad irrobustire l’ elemento che sopratutto nel regime di rotazione compreso tra i 7000 rpm e i 9000 rpm era soggetto a limite strutturale e quindi a rottura. Questa modifica dovrebbe consentire il totale sfruttamento dei 160 cavalli del sistema elettrico e migliorare quindi la performance complessiva della power unit.
Sia Ferrari che Renault lavoreranno ulteriormente sull’integrazione tra i vari componenti propulsivi, per migliorare l’interazione tra i sistemi e consentire un erogazione migliore, più omogenea e costante, è infatti importante ricordare che anche grazie alla diversa disposizione di turbo e compressore (Per un approfondimento clicca qui) Mercedes può ricaricare più velocemente le batterie , e fornire l’ energia in esubero direttamente all’MGU-K.Una problematica affrontata già da Mercedes in fase di progettazione come ammesso da Niki Lauda, problema che a detta dei tecnici Renault, “Mercedes avrebbe affrontato e risolto meglio di noi”.
Difetti congeniti quindi, presenti fin dalla presentazione, ad alcuni di questi c’ è rimedio, e consegneranno probabilmente vetture più performanti agli inseguitori, basti pensare che l’ottima (aerodinamicamente) Red Bull perdeva circa sette decimi sui rettilinei di Shanghai.
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