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F1 | Ritratti: Emerson Fittipaldi, il primo brasiliano iridato

Da Tony77g @antoniogranato

Cristian ButtazzoniF1Sport.it

28 settembre 2014 – Ritratto numero 34 della serie dei personaggi che hanno fatto la storia della Formula 1 dedicato a un pilota e costruttore che nel corso degli anni si è guadagnato importanti riconoscimenti, tra cui due Mondiali vinti nel 1972 e nel 1974. Si tratta di Emerson Fittipaldi, capostipite di una famiglia di piloti che  si sono cimentati nel mondo della Formula 1 con alterne fortune.

Fittipaldi non inizia a correre giovanissimo, perchè inizia a lavorare conme meccanico di moto. Successivamente, decide di cimentarsi anche lui nel pilotaggio, ma al posto delle moto decide di seguire le orme del fratello Wilson, che si era dedicato ai kart.

Già nel 1966 passa alle automobili, correndo nella Formula Vee (nela prima edizione della serie), e l’anno dopo vincerà il titolo brasiliano. Nel 1969 arriva in Formula Ford e dopo poche gare fa già vedere tutto il suo valore in pista, fatto di velocità e intelligenza, che nel giro di pochi mesi lo portano a saltare in Formula 3 inglese a bordo di una Lotus, che gli permetterà subito di vincere il titolo.

Sarà proprio il team Lotus a interessarsi alle qualità del “Rato” (così veniva soprannominato per i suoi denti) nella persona del grande capo, Colin Chapman, che lo farà

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sedere su una sua Formula 2, dove le sue qualità di tester saranno particolarmente apprezzate nell’ambiente della Formula 1, suo successivo e naturale approdo. Chap
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man lo farà esordire a Silverstone come terzo pilota, sulla monoposto della stagione precedente. Ala prima gara si qualificò 21esimo ma in gara riuscì a rimontare suno all’ottavo posto. In Germania, sulla Nordschleife, nel giorno delòl’ultima vittoria di Jochen Rindt, Fittipaldi partì tredicesimo e riuscì ad arrivare addirittura al quarto posto. Ma la svolta della sua carriera arrivò, purtroppo, nella terribile gara di Monza, dove Jochen Rindt perderà la vita nel corso delle qualifiche del sabato, e Fittipaldi dovette affrontare anche l’improvviso ritiro di John Miles, che fu molto colpito dalla morte dello sfortunato Rindt ritrovandosi da terza a prima guida nel corso di pochi giorni. La Lotus si ritirò in Canada per lutto, ma la gara successiva, a Watkins Glen, Fittipaldi farà a Rindt un grandissimo regalo postumo, andando a vincere dopo essere partito dal terzo posto ed essersi reso protagonista di una grande rimonta, impedendo a Jacky Ickx di agguantare il titolo dell’austriaco e consegnarlo alla memoria del suo compagno. Terzo giungerà il suo giovane compagno di squadra Reine Wisell, al debutto in Formula 1.

Fittipaldi sarà già consacrato nuovo leader in Lotus, ma l’anno successivo i progetti di Chapman impdiranno alla Lotus 72D di ottenere risultati in quella stagione, che verrà dominata da Stewart. Nella stagione successiva però tutti gli sforzi verranno concentrati su quella vettura ed Emmo sarà protagonista già prima dell’inizio della stagione, vincendo la Race of Champions a Brands Hatch. E dopo le prime due gare arriverà la prima vittoria all’apertura della campagna europea, a Jarama sul bagnato. E’ l’anno del “favoloso Fittipaldi” (questo il titolo del film che gli venne dedicato a fine stagione), l’uomo che entra in perfetta simbiosi con il suo mezzo tanto da arrivare secondo su un circuito che nemmeno conosceva come Clermont-Ferrand e di aggiudicarsi il titolo proprio dove nessuno lo avrebbe mai immaginato, a Monza, dove le Ferrari che partivano da favorite saranno costrette a cedere il passo allla Lotus del brasiliano, che diventerà il più giovane pilota a laurearsi Campione del mondo a soli 25 anni, record che verrà battuto solo da Fernando Alonso nel 2005.

Fittipaldi nel 1973 dovette fare i conti con un compagno di squadra molto diverso dai precedenti, e soprattutto più veloce: Ronnie Peterson. La situazione sarà particolarmente incandescente, il giovane rampollo (velocissdimo) contro il campione consacrato, con Champan a gestire questa delicata situazione. Fittipaldi si farà valere subito, vincendo in Argentina e nella gara di casa in Brasile, sul circuito di Interlagos, ma le gare succe

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ssive scalderanno oltremodo l’ambiente, con Peterson che nel corso della stagione approfitterà dei guai che capiteranno a Fittipaldi per recuperare punti preziosi su di lui e, così, lanciare Jackie Stewart verso il suo terzo alloro iridato. Chapman non intervenne e fu proprio questa sua inerzia a far infuriare Fittipaldi, che lo accusò di favorire Peterson e a Monza si consumò la rottura, con lo svedese che non fece passare il compagno di squadra e andò a vincere, tenendo dietro il brasiliano ancora in lotta per il titolo, e gli impedì di avvicinarsi a Stewart. Sarà l’ultima gara di Watkins Glen, che la Tyrrell non corse per lutto, a dare il Mondiale costruttori alla Lotus e di questo Chapman fu soddisfatto, ma Fittipaldi decise di andarsene.
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Il brasiliano approderà così alla corte di Bruce McLaren, dove insiemem a Dennis Hulme riprenderà la rincorsa al titolo. Le cose non inizieranno bene, con Fittipaldi decimo in Argentina, ma subito a Interlagos una vittoria lo riportò nella corsa al titolo. Corsa che vide grandi protagoniste le Ferrari di Regazzoni e Lauda, che si lanciarono in un’appassionante lotta con il brasiliano della McLaren, concontinui colpi di scena, come la doppietta rossa nel Gran Premio di Francia o l’incredibile finale di stagione a Watkins Glen. Il brasiliano si renderà infatti protagonista di un’incredibile rimonta in classifica, che lo vide addirittura al quinto posto a 3 gare dalla fine. Fittipaldi capitalizzò al massimo il secondo posto ottenuto a Monza dietro a Peterson e la vittoria del Canada, che gli consentirono di arrivare al Glen con gli stessi punti dello svizzero. Ma a Emmo basta correre di conserva l’ultima gara, arrivando quarto, anche perchè la Ferrari non prenderà alcun punto nè con Regazzoni nè con Lauda, e Fittipaldi porà così festeggiare il suo secondo titolo, con soli 3 punti di vantaggio su Regazzoni; inoltre, nonostante il grande apporto di Lauda alla causa ferrarista, la McLaren riuscirà a fare anche doppietta aggiudicandosi il Mondiale costruttori. Fittipaldi, così, a 27 anmni si gode il suo doppio trionfo.

Viene confermato dalla McLaren anche nella stagione successiva, ma non potrà fare niente contro le nuovissime e velocissime Ferrari 312T di Mauro Forghieri, che si imposetro fin dalle prime gare. La McLaren fu invece invischiata in una serie di problemi tecnici che non furono risolti e che portaronmo a Fittipaldi solo due secondi posti. Il brasiliano, forte dei suoi  titoli mondiali, decide così di inttraprendere la strada di un altro fuoriclasse appena scomparso, Graham Hill, che decise di fondare un proprio team e di correrci. La nuova avventura si chiama Copersucar-Fittipaldi, dall’idea dei due fratelli Emerson e Wilson, sponsorizzata da uno zuccherificio che decuise di credere e investire nella nuova avventura in cui si cimenteranno i fratelli brasiliani. Wilson si cimenterà per primo in questa nuova avventura al volante e, come prevedibile, docvrà pagare lo scotto del debutto, non marcasndo punti e navigando sempre nelle retrovie. La svolta arriverà nel 1976, quando verrà ingaggiato proprio Emerson Fittipaldi, il quale dopo un avvio stentato nelle prime gare inizierà a incamerare i primi punti per la nuova scuderia. La monoposto, però, non riuscì a supportarlo a dovere, a cau

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sa anche dei problemi di gioventù. Sarà nel 1977 che, però, Emerson riuscirà a racimolare qualche risultato di rilievo, grazie anche alla vecchia monoposto che comunque sarà sviluppata. Arriveranno, infatti, 2 quarti posti consecutivi e un quinto posto. Invece, il nuovo telaio risentì anch’esso dei problemi di gioventù che hanno attanagliato la precedente e Fittipaldi fu costretto a tornare nelle retrovie. Solo a Zandvoort arrivò un altro quarto posto, ma i problemi furono enormi e la Copersucar saltò il Gran Premio del Giappone. Wilson ed Emerson misero così in pista una nuova vettura per il 1978 e, come tradizione, il Brasile sarà semprwe foriero di buoni risultati, visto che qui otterrà un incredibile secondo posto. Ma come nel resto delle stagioni, la Copersucar subirà un mesto ritorno delle retrovie, con la Copersucar che ritirerà i finanziamenti.

I due Fittipaldi, allora, acquisiranno la Wolf (che stava chiudendo i battenti), creando la Fittipaldi Automotive, che si avvarrà della direzione sportiva di Peter Warr e di quella tecnica di Harvey Postlethwaite, oltre all’arrivo di un secondo pilota, Keke Rosberg. La nuova vettura debutta, così, nel 1980, stagione in cui Fittipaldi alla fine decuiderà di appendere il casco al chiodo e ritagliarsi il solo ruolo da manager. I due si mettono in evidenza nella prima parte della stagione, arrivando per 2 volte sul podio, ma come nelle stagioni precedenti la parabola discendente della Fittipaldi si presenta puntuale nella seconda parte della stagione. Emerson e Wilson si ripresentarono al via del 1981, ma la stagione fu fallimentare, visto che non corsero nemmeno il Gran Premio d’Austria a causa dell’assenza dei motori; a ciò si aggiunse l’abbbandono di Peter Warr e Postlethwaite. Rosberg decise così di lasciare il team e dirigersi verso la Williams. Nonostante questo, i due Fittipaldi decisero di provarci ancora una volta con una sola vettura, affidata a Chico Serra; la F8 (progettata da Postlethwaite e da un giovanissimo Adrian Newey) riuscì quantomeno a qualificarsi ad alcune le gare, ma i risultati furono particolarmente deludenti, al punto che a fine 1982 terminò anche l’avventura della scuderia.

L’asso brasiliano deciderà

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di tornare al volante dal 1984 nella serie Indycar, con il team Patrick Racing, dove nel  1989 vincerà la sua prima 500 Miglia di Indianapolis e il Campionato, dopo alcuni anni di apprendistato. Dopo essere passato al team Penske, nel 1993 contenderà il titolo al neo-campione del Mondo di Formula 1 Nigel Mansell, aggiudicandosi la 500 Miglia di Indianapolis. Un curioso aneddoto ha riguardato la sua cerimonia di premiazione, quando venne fischiato dal pubblico quan do decise di sostituire al latte usato per la doccia del vincitore il suo succo d’arancia (Fittipaldi, infatti, gestiva una piantagione di arance e una ditta produttrice di succhi). Uno smacco inaccettabile dal pubblico americano che non gli verrà mai perdonato, nemmeno nel 2008 quando prenderà nuovamente parte alla corsa più veloce del mondo.

Nel frattempo, Fittipaldi gestirà un team in A1GP, gareggerà nella Grand Prix Masters, dove si confronterà anche con Nigel Mansell, e correrà insieme a Wilson sempre nel 2008 nella Formula 3 inglese. Inoltre, Emerson sarà chiamato più volte a svolgere il ruolo di Commissario aggiunto nel corso dei Gran Premi di Formula 1, dove la sua grande esperienza ha contribuito ad aiutare gli altri membri del Collegio a decidere sulle condotte dei piloti in gara. Emerson rimane uno dei piloti più vincenti della storia e uno dei primi a fregiarsi del doppio titolo conquistato, dopo Mario Andretti e prima di Nigel Mansell, tutti piloti con cui incrocerà le lame nella straordinaria stagione 1993. E’ stato anche il capostipite di una famiglia tutta dedicata ai motori, oltre che il primo brasiliano a laurearsi Campione del Mondo di Formula 1 e tutti lo ricordano come pilota dal talento innato e dalla classe cristallina. Come disse Arturo Merzario, infatti, “Attualmente la mia stima è per Emerson Fittipaldi, perché è il classico pilota che, oltre ad essere veloce, sa cavarsela anche quando la sua vettura non è all’altezza di quella degli avversari, emergendo alla distanza”.

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