8 dicembre 2014 – Nome Robert, cognome Kubica. Data di nascita: 7 dicembre 1984. Ebbene sì, questo talentuoso pilota proveniente dalla Polonia ha festeggiato ieri 30 anni, nel corso dei quali ha dimostrato tutte le sue doti velocistiche gareggiando sulle principali piste del mondo. Purtroppo, però, il destino con lui è stato beffardo, “regalandogli” un incidente che ha messo anzitempo fine alla sua carriera nelle ruote scoperte. Robert però non si è dato per vinto e ora gareggia con buoni risultati nel WRC. Il sogno di molti, però, rimane sempre di rivederlo in Formula 1, dove ha regalato piccole imprese memorabili che probabilmente non sarà più in grado di ripetere. A lui il ritratto numero 35 della serie dei personaggi che hanno fatto la storia della Formula 1.
Robert inizia la sua carriera nei kart, dove vince il campionato polacco e, successivamente, la serie internazionale che si teneva in Italia. Sarà però la Formula Renault il suo vero trampolino di lancio, dove otterrà subito una pole position e alla seconda stagione sfiorerà il titolo. Trionfo che, dopo una stagione amara nella F.3 europea, arriverà nel 2005 insieme a un secondo posto nella massacrante gara di Macao in F.3 e, come premio, arriva un test con la Renault di Formula 1. Briatore, però, non ritenne il giovane polacco abbastanza maturo per l’esordio nonostante gli ottimi riscontri fatti registrare e gli preferì Giancarlo Fisichella, che mantenne il posto accanto a Fernando Alonso. Però le doti di Kubica non rimasero certo inosservate: sarà Mario Theissen, responsabile del reparto motori BMW a mettersi sulle sue tracce e convincere così Peter Sauber a fargli sottoscrivere un contratto da terzo pilota.Kubica, però, sarà ben presto chiamato a sostituire Jacques Villeneuve, che si ritirerà dalla Formula 1. Il polacco chiuse la prima gara settimo, ma venne squalificato perchè la sua vettura venne trovata sottopeso. Ma di lì a poco ecco che sboccia la rivelazione-Robert: proprio in Italia, terra nella quale è cresciuto nei kart e in F. Renault, coglierà il suo primo podio, nella gara in cui per ironia della sorte proprio la Renault di Fernando Alonso dovette ritirarsi per l’incredibile cedimento del propulsore. Kubica riuscirà anche a comandare la gara per alcuni giri, ma la sua impresa è già stata compiuta, visto anche che si era qualificato al settimo posto.
Il 2007 si apre con due prestazioni negative, ma poi arriverà costantemente a punti. Sino al Canada, gara in cui sarà protagonista di un terribile incidente al tornante Epingle, dove impatta contro le barriere a 300 km/h e la vettura si piega su un lato. Sono attimi di panico,la gara viene neutralizzata dalla Safety Car, si corre verso l’ospedale dove a Robert… non viene riscontrato praticamente nulla se non un trauma cranico e una distorsione alla caviglia. Le misure di sicurezza hanno funzionato alla perfezione e a Kubica viene di fatto permesso di saltare solamente una gara per motivi precauzionali. Quella gara che farà esordire un altro pilota sconosciuto ma velocissimo: Sebastian Vettel.Così, come se niente fosse accaduto, Robert si rimette in macchina e inanella un’altra serie di arrivi a punti e inizia subito con 2 quarti posti, dimostrando una volta di più che quando si siede nell’abitacolo e spinge sul pedale destro ha pochi avversari in grado di infastidirlo.
Il ragazzo di Cracovia nel 2008 vive così la stagione della consacrazione: in Australia scatta subito dalla prima fila ma viene tamponato da Kazuki Nakajima. Poco importa, perchè si rifarà subito, e con gli interessi. Artiglia infatti due podi, in Malesia e in Bahrain, dove mette a segno la sua prima pole position. E’ solo l’inizio di una striscia di risultati che culminerà in Canada. L’8 giugno 2008, proprio sul tracciato in cui l’anno prima ebbe quel terribile incidente, Kubica e Heidfeld firmeranno una vera impresa, andando a regalare alla BMW la prima e unica doppietta da team, dal momento che la Casa bavarese era diventata anche costruttrice di telai. La vittoria venne propiziata dal ritiro contemporaneo di Hamilton e Raikkonen, con l’inglese che andrà a tamponare il ferrarista in corsia box. Il destino unisce il polacco a Jean Alesi, visto che come il francese otterrà in Canada il suo unico successo in Formula 1 e che lo farà approfittando dei guai del numero 1 uscente (nel caso di Alesi fu Schumacher, nel caso di Kubica fu Raikkonen.Kubica andrà in testa al Mondiale e proseguirà la sua straordinaria stagione con altri 3 podi e il terzo posto in classifica finale. Incredibile, ancora una volta, la sua gara a Monza, dove partirà molto indietro, undicesimo, ma grazie alla strategia riesce ad arrivare al terzo posto, nella gara in cui a vincere sarà proprio colui che lo aveva sostituito dopo il botto di Montreal dell’anno prima, Sebastian Vettel. Senza dimenticare il secondo posto conquistato nella gara pazza di Interlagos, dietro a Felipe Massa che per poco ha rischiato di vincere il titolo.
L’anno successivo, in una stagione deludente, per lui come del resto per tutti i costruttori “tradizionali”, riesce comunque a distinguersi sempre a Interlagos, dove l’ennesima grande rimonta lo porta al secondo posto dietro a Mark Webber.
Nel 2010 saluta la Sauber, team che gli ha regalato grosse soddisfazioni, per approdare alla Renault, scuderia orfana di Fernando Alonso passato alla Ferrari e certa di trovare nel polacco un ottimo sostituto. Sarà proprio la scuderia che lo aveva scartato nel 2006, che nel frattempo ha cacciato Flavio Briatore per le vicende del “crashgate”, a richiamarlo e Robert non delude, arrivando secondo a Melbourne dietro a Jenson Button e collezionando una serie di 8 arrivi consecutivi a punti, impreziosditi da un altro podio a Montecarlo. E nonostante la Lotus non investa più da metà stagione nello sviluppo della R30, Kubica riesce comunque a rimanere “a galla”, gravitando sempre intorno alla zona punti, centrando l’èultimo podio a Spa. Però, come detto all’inizio, il destino è stato beffardo con il povero Robert ed è legato alla sua grande passione: i rally. Disciplina che viene usata anche da diversi piloti (vedi Kimi Raikkonen) come allenamento per le gare di velocità e che, purtroppo, riserva una brutta sorpresa agli appassionati all’inizio del 2011. Il 6 febbraio, infatti, Robert Kubica è vittima di un tremendo impatto contro un guard-rail durante il Rally Ronde di Andora in località San Lorenzo nel territorio del Comune di Testico (SV), che gli procura la frattura della gamba destra, un’emorragia interna e diverse lesioni alla mano. Trascorre due mesi all’ospedale e sarà sottoposto a numerosi interventi chirurgici per la ricomposizione delle lesioni. Fine dei giochi, Kubica su una Formula 1 non salirà più. La massima competizione velocistica perde così uno dei talenti più puri degli ultimi anni, che combina velocità a costanza di risultati. E se si pensa che Robert, negli anni successivi, si è reinventato una carriera nei rally, nonostante venissero date notizie particolarmente sconfortanti sulle sue condizioni fisiche, vincendo diverse gare e il Mondiale WRC2 nel 2013, cresce il rammarico per aver perso una delle migliori promesse della Formula 1, un talento purissimo che parlava poco e lavorava sodo, costante e concreto nei risultati, per il quale quel titolo (a parere di chi scrive) rappresenta solo un piccolo risarcimento per quello che avrebbe potuto diventare un fuoriclasse in Formula 1.Ma comunque, lui la sua grandezza l’ha già dimostrata e rientra senza dubbio tra coloro che hanno scritto la storia di questo sport. E allora, tanti auguri Robert!
F1 | Ritratti: I 30 anni di Robert KubicaF1Sport.it - F1 Formula 1 F1 Tecnica F1 News Team Analisi