25 giugno 2015 – Nico Rosberg ancora una volta, così come nel 2014, è il candidato numero 1 a togliere la corona iridata dalle mani di Lewis Hamilton e dopo le 3 vittorie messe a segno nelle ultime 4 gare sta tirando fuori ancora una volta tutte quelle doti di intelligenza tattica e un pizzico di furbizia che gli avrebbero consentito, forse, di arrivare alla conquista del titolo già nel 2014, ma che ha poi dovuto arrendersi alla vittoria di Hamilton nella notte di Abu Dhabi.
Tra i due, infatti, di fatto è ripartita la guerra (come se nel mezzo ci fosse stata una parentesi di tregua…) ed è partita in sordina, con le lamentele di Rosberg nell’abitacolo e nel retrobox, esplodendo poi, di fatto, a Montecarlo, quando sarà l’errore del muretto Mercedes a condizionare la gara di Hamilton (indotto però dallo stesso pilota inglese). Il 2015 dei due però è decisamente diverso rispetto al 2014. Infatti, se a questo punto della stagione Rosberg si trovava con oltre una gara di vantaggio su Hamilton (aveva 26 punti di margine) quest’anno è l’inglese a comandare i giochi, obbligando il tedesco a un continuo ed estenuante tira e molla. L’avvio di stagione del pilota di Granada, infatti, è stato perentorio: 3 vittorie in 4 gare, sfruttando nel migliore dei modi l’inerzia della vittoria iridata del 2014. Non solo, in qualifica, fino qui, non ha commesso nessun errore e questo gli ha permesso di partire al palo in quasi tutte le gare, tranne a Barcellona. Sicuramente un vantaggio psicologico non di poco conto, considerando anche che nella lotta con il cronometro Hamilton aveva manifestato qualche insofferenza nei confronti di Rosberg, mentre in questa stagione pare inarrestabile (ha toccato quota 45 come Vettel).
Questa cosa, che ha mandato in crisi di nervi Rosberg, in realtà si è rivelato il punto di forza dal quale è partito per mettere in crisi Hamilton, che quando sbaglia diventa facilmente dominabile. Ma, come detto, il Lewis Hamilton del 2015 è decisamente diverso anche rispetto a quello del 2014, è sempre rimasto in testa alla classifica e anche dopo una vittoria del rivale sembra sempre e comunque in grado di ripartire. E lo specchio di questa forza psicologica si è avuto a Montreal, quando Rosberg ha tentato più volte di avvicinarsi ma appena Hamilton ha a sua volta messo il piede sull’acceleratore per il figlio di Keke non c’è stato più scampo. Così, forse, anche la distrazione di Lewis di pestare la riga all’uscita della corsia box e prendersi una penalità di 5 secondi, se fino all’anno scorso lo avrebbe tramortito quest’anno potrebbe passare come un errore di scarsa rilevanza. Tutto questo fino a che Nico, che sebbene non sia a distanza di sicurezza ha comunque qualche punto di distacco, non si avvicini ancora di più e magari superi Lewis in classifica, Cosa che, forse, manderebbe in crisi proprio l’inglese, ma come detto il 2 volte iridato pare essere diventato un campione psicologicamente maturo che sembra aver imparato dai propri errori. Il verdetto, alla fine, spetta sempre alla pista e a Silverstone Hamilton è chiamato alla prova della verità.F1 Riuscirà Rosberg a battere questo Hamilton?F1Sport.it - F1 Formula 1 F1 Tecnica F1 News Team Analisi