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F1: Rosberg fa poker in Messico!

Creato il 01 novembre 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Nico Rosberg vince il Gran Premio del Messico: sono quattro le vittorie del tedesco questa stagione. Ennesima doppietta Mercedes in un bagno di folla: Rosberg è riuscito a tenere dietro il già campione e compagno di squadra Lewis Hamilton. Terzo Bottas con la Williams. Gara maledetta per la Ferrari che per la prima volta in stagione perde entrambe le monoposto.

La gara

In partenza c’è molta tensione tra le due Mercedes: ancora una volta Rosberg ed Hamilton si devono affrontare alla prima curva. Allo spegnimento dei semafori però ha la meglio Rosberg che questa volta chiude la porta all’inglese. Alonso si ritira e Vettel compromette la sua gara con una foratura durante il duello con l’ex compagno Daniel Ricciardo. Molto più dietro, Raikkonen inizia la sua rimonta dal penultimo posto: il finlandese era stato costretto a cambiare cambio e power unit. Subito le Mercedes prendono il volo e fanno il vuoto, le Red Bull di Kvyat e Ricciardo vedono da lontano le Frecce d’argento, solo Vettel in ultima posizione riesce a segnare tempi simili alle monoposto tedesche. A causa delle altissime temperature le gomme intermedie si rivelano più performanti delle soft, dal 9° giro si fermano Bottas, Massa e Hulkenberg cercando di andare fino in fondo. Vettel, autore di una grande rimonta e ottimi sorpassi su Sainz e Button, commette un errore e nel 17° giro fa un testacoda che lo costringe a ricominciare da dove aveva iniziato. Dopo cinque giri Raikkonen deve difendere la posizione su Bottas, il finlandese su Williams non le manda a dire al connazionale e con un duro bloccaggio, ai limiti del regolamento, rompe la sospensione posteriore della Ferrari: ennesimo ritiro per Kimi. Cominciano così le soste tra i primi con Verstappen che, con una gara intelligente, era riuscito a occupare la quarta posizione. Il giovane olandese, però, torna nelle retrovie dopo il pit stop al 26° giro: pochi giri dopo si fermano le Mercedes che fanno gara a sé rispetto alla Red Bull di Kvyat che è virtualmente sul podio. Solo Vettel, doppiato, dimostra di starle dietro, tanto da ignorare le bandiere azzurre che intimavano al tedesco di lasciar strada ad Hamilton. L’idolo di casa, Sergio Pérez, intanto regala spettacolo al suo pubblico con numerosi e spettacolari duelli con Carlos Sainz prima e con Verstappen dopo.

La fase centrale della gara si rivela poco entusiasmante sino al secondo turno di pit stop: al 47° giro si ferma Rosberg e Hamilton ignora l’ordine di scuderia di rientrare il giro seguente. Il pilota inglese sembra intenzionato a continuare con le gomme intermedie ma alla fine, sazio della vittoria mondiale, il giro dopo accontenta gli ingegneri e si ferma ai box, lasciando così a Rosberg la prima posizione. Vettel in questa fase è 12° e con strada libera cerca di riavvicinarsi a Maldonado per raggiungere almeno la zona punti. La gara, però, è maledetta per le Ferrari e così nel 52° giro il tedesco va dritto nella stessa curva del testacoda. La Safety Car entra e Rosberg rivive l’incubo del rodeo di Austin. La pausa permette alle Red Bull e alle Williams di cambiare pneumatici per sfidarsi negli ultimi giri per il podio, la vittoria è già Mercedes. La gara riprende al 58° giro con Hamilton che prova a prendere la posizione su Rosberg che però non ci sta e difende il primato, dietro, invece, riesce il sorpasso di Bottas su Kvyat, la velocità della Williams distrugge la debole power unit Renault della Red Bull. Fino all’ultimo giro la gara si cristallizza: Hamilton continua a braccare Rosberg che però riesce a restare davanti fino alla fine, podio per Bottas, solo ottavo Pérez che però ha fatto un’impresa portando a termine la gara con una sola sosta. Sul podio spettacolo di pubblico nello stadio di baseball allestito a tribuna, Mansell esalta i tre sul podio e il tifo è assordante: la F1 mancava ai messicani e viceversa.

RACE REPORT: Nico Rosberg defeats Lewis Hamilton in tense #MexicoGP >> https://t.co/266H69D9PE #F1 pic.twitter.com/9cemcu38xm

RACE CLASSIFICATION (LAP 71/71): @nico_rosberg converts 20th pole position into a 12th career win #MexicoGP pic.twitter.com/0XuQ8Ju9P9

— Formula 1 (@F1) 1 Novembre 2015

Analisi

Nona doppietta stagionale della Mercedes, oggi la gara non è mai stata in dubbio, nonostante i problemi di temperatura che avevano posto dei dubbi sull’affidabilità dei freni in carboceramica termodinamici. Le monoposto tedesche dominano con ogni pneumatico: a metà gara le Red Bull sono già a 25 secondi. Rosberg finalmente dimostra tutta la sua abilità e riesce a tenere dietro un Hamilton a corrente alternata: un po’ sornione all’inizio, indemoniato nel finale. Nico si riprende anche il secondo posto nella classifica mondiale e un pò di serenità dopo le difficili settimane trascorse. Lewis, dal canto suo, ha reso la vita difficile al compagno fino all’ultimo giro e stava per far scoppiare la polemica quando voleva rimanere in pista senza la seconda sosta. Nel finale, però, per mettere pressione, l’inglese commette qualche errore dimostrando che oggi Rosberg è stato perfetto. Gara maledetta per la Ferrari: in una terra densa di storia e riti la Rossa sembra abbia subito un sortilegio e va tutto male. Le monoposto erano competitive e forse contro le Mercedes avrebbero potuto dir la loro ma Kimi è incappato nella vendetta del connazionale Bottas, costretto al ritiro a Sochi, mentre Vettel ha pagato dei problemi fisici che fin da venerdì lo perseguitavano con la gara meno precisa della stagione: tanti gli errori di Seb che perde anche la seconda posizione nel Mondiale. In Brasile ci sarà occasione per riprendersi dopo questo sfortunato weekend. La Williams torna sul podio in Messico così come 23 anni fa: allora però vinse Mansell mentre oggi Sir Frank si deve accontentare del terzo posto di Bottas. Le monoposto inglesi sono sempre le più veloci sul tracciato, la power unit Mercedes si dimostra sempre affidabile, a differenza della strategia degli ingegneri britannici che spesso in questa stagione hanno sbagliato e perso molte occasioni. Le Force India tornano entrambe a punti con una gara anonima di Hulkenberg, 7°, e Pérez 8°: l’eroe messicano è stato l’unico ad arrivare in zona punti con una sola sosta dimostrandosi un mago nella gestione delle gomme. Chissà dove sarebbe arrivato se gli fosse stato concessa la sosta che tanto chiedeva nel team radio. A proposito di messicani Esteban Gutierrez, pilota Sauber lo scorso anno e collaudatore Ferrari, è stato ufficializzato come secondo pilota del Team Haas, novità assoluta del campionato 2016, il nuovo team statunitense sarà motorizzato Ferrari e insieme a Gutierrez schiererà Romain Grosjean che lascia così la Lotus. Ottima gara delle Red Bull che in chiusura di campionato dimostrano di essere ancora competitivi: a queste altitudini e con quest’aria rarefatta, che diminuisce il carico aerodinamico, le monoposto austriache compensano con la perfezione aerodinamica la superiorità di motore delle altre squadre. Il prossimo anno se la Renaut avrà libertà di sviluppo potrebbe riportare una power unit in grado di portare ancora in alto Ricciardo e Kvyat. Ennesima brutta pagina delle McLaren Honda, ritiro al primo giro di Alonso e Button costretto alle retrovie, proprio qui dove nel 1965 la Honda vinse la prima di una lunga serie di gare.

“México – está increíble…” #MexicoGP pic.twitter.com/yD0SZ5HT6P

— Formula 1 (@F1) 1 Novembre 2015

Tags:Bottas,F1,ferrari,Formula 1,Hamilton,Kvyat,Maldonado,Mercedes,messico,Pérez,Raikkonen,risultati Formula 1,Rosberg,Sainz,Verstappen

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