Nella storica cornice del Belgian GP, Hamilton trova il riscatto e vince in scioltezza. Secondo Rosberg, completa il podio Grosjean.
La gara
Il week-end belga non ha tradito le attese, un Gran Premio spettacolare, colmo di emozioni. Vince Hamilton, che allunga in classifica mondiale piloti sul compagno di scuderia Nico Rosberg. La partenza del pilota inglese è, come spesso accaduto, ottima, nonostante i grattacapi creati da un super Sergio Pérez ( Force India), partito dalla quarta posizione. Buono anche lo scatto di Vettel che, dall'ottava posizione in griglia, riesce a conquistare il sesto posto. Sofferente, per tutta la durata del GP, Kimi Raikkonen, costretto ad iniziare la gara dalla sedicesima posizione a causa di problemi all'autovettura riscontrati nelle qualifiche.
La conformazione del circuito di SPA è garanzia di spettacolo, di sorpassi, di bagarre e fuoripista, che non tardano ad arrivare. Lewis Hamilton, tenuto botta ai primi e sporadici attacchi di Pérez, non incontra sostanziali difficoltà nel gestire la gara. È logico, allora, che le lotte riguardino le posizioni inferiori, in particolar modo per il podio. Evento chiave, in tal senso, si verifica alla fine del 21° giro: Ricciardo ( Red Bull), in lotta per il terzo posto, superando l'ultima chicane, perde potenza e si pianta sul margine sinistro del tracciato. Vettel ne approfitta immediatamente, lanciandosi all'inseguimento del gradino più basso del podio. Sfruttando il gioco dei pit-stop e la Virtual Safety Car, Seb riesce a portarsi davanti il pilota Lotus, Grosjean. L'uno dopo l'altro, trascorrono i metri, i kilometri, i giri e, in maniera sempre più decisa, balena nella testa del ferrarista, nonchè della scuderia stessa, la follia di andare fino in fondo senza effettuare l'ultimo pit-stop, essenziale per sostituire i pneunmatici, certo, ma che farebbe perdere la terza posizione (oro colato, considerando il week-end negativo della Rossa). Idea che diventa concreta realtà; scelta che, tuttavia, sarà pagata a caro prezzo. A soli undici km dal traguardo, dopo una " Eau Rouge" dipinta alla perfezione, l'imponderabile: scoppio dello pneumatico destro posteriore, con conseguente ritiro di Seb. Romain Grosjean taglia il traguardo in terza posizione, in maniera anche un po' fortunata, ma in ogni caso assolutamente meritata data la splendida gara condotta dal pilota targato Lotus.
Altro protagonista indiscusso del GP del Belgio è stato Daniil Kvyat, a bordo della Red Bull. Dani conduce una gara brillante e ordinata che lo porta a lottare per la quinta posizione, negli ultimi 5 giri, con il gruppetto capitanato da Pérez. Riesce ad inanellare una serie impressionante di sorpassi mozzafiato e, complice anche l'uscita di Vettel, a chiudere in quarta posizione.
Bisogna anche sottolineare, con più tratti di penna, il sacrificio e l'impegno profusi da Kimi Raikkonen. Il finlandese ha vissuto un week-end da incubo ma, nonostante ciò, è riuscito (con un motore usato, dotato di un numero inferiore di cavalli) in una rimonta inaspettata, giungendo settimo e tenendo alle sue spalle uno scatenato Verstappen, gioiellino 17enne del circus.
L'analisi
Come da copione, Lewis Hamilton viene ben presto dimenticato dalla regia internazionale, la quale lo ripropone solamente nel giro finale. Vittoria importante per Hamilton che riscatta la delusione dell' Hungaroring GP e, soprattutto, gli consente di mettere ancor più punti tra sè e il diretto inseguitore, Nico Rosberg. È ancora presto per poter tirare le somme, ma sembra proprio che il pilota inglese inizi, come si suol dire, ad infilare l'ago nella cruna.
Nulla è possibile rimproverare oggi ai piloti Ferrari, che hanno lottato come leoni. È invece doveroso chiedersi i motivi di questa "impasse" che, soprattutto per Kimi, coinvolge vari GP. Lo si è già detto nei precedenti articoli e lo si ripete a gran voce, l'affidabilità non può e non deve essere un problema riguardante una scuderia così blasonata e competitiva, qual è la Ferrari. Urge lavorare duramente per scongiurare nuovi appiedamenti, a maggior ragione se il prossimo GP è quello di... Monza.
Male la Williams, che sembra aver smarrito la giusta strada. Non si guardi l'ottimo piazzamento al sesto posto di Felipe Massa, statistica beffarda. Da un paio di GP a questa parte, la scuderia sembra aver perso lucidità, prova ne è il disastro combinato dai meccanici, nell'odierno GP, che hanno montato sulla vettura di Bottas pneumatici con mescole diverse. Al di là di questo grave episodio, si registra un più generico momento di flessione della scuderia, che, tuttavia, non rovina quanto di buono costruito sin ora.
Hamilton porta, quindi, a casa la quarantaduesima pole e la trentanovesima vittoria in carriera (meno 2 da Vettel e Senna). Numeri da alieno, per Lewis.
ORDINE D'ARRIVO:
1 Hamilton (Mercedes)
2 Rosberg (Mercedes)
3 Grosjean (Lotus)
4 Kvyat (Red Bull)
5 Pérez (Force India)
6 Massa (Williams)
7 Raikkonen (Ferrari)
8 Verstappen (Toro Rosso)
CLASSIFICA MONDIALE PILOTI:
1 Hamilton (Mercedes) 277
2 Rosberg (Mercedes) 199
3 Vettel (Ferrari) 160
4 Raikkonen (Ferrari) 82
5 Massa (Williams) 82
6 Bottas (Williams) 79
CLASSIFICA MONDIALE COSTRUTTORI:
1 Mercedes 426
2 Ferrari 242
3 Williams 161