12 aprile 2014 – Puntata n. 9 della serie dedicata ai personaggi che hanno fatto la storia della Formulas 1, che ha per protagonista un uomo che ha svolto nella sua carriera 3 ruoli, quelli di progettista e direttore tecnico, stratega e team princiipal: Ross Brawn.
L’ingegnere inglese inizia la sua carriera in March, nel team di Formula 3 facendo l’umile lavoro di meccsnico, per poi collaborare al team di Formula 1. Due anni più tardi entra in Williams, dove diventerà, da esperto aerodinamico, il responsabile della Galleria del vento, contribuendo alla conquista dei titoli del 1980 con Alan Jones e del 1982 con Keke Rosberg. Lavorerà in seguito per la Force e per la Arrows, ma il vero trampolino di lancio per Brawn non sarà la Formula 1, bensì il Monmdiale Sportprototipi. Ci arriverà grazie a una’ottima stagione in Arrows, in cui progetterà la A10B, chde arrivò a podio a Monza con Eddie Cheever e ottenne altri buoni risultati. Sarà la Jaguar a portarlo nel mondo delle ruote coperte e per la Casa inglese Brawn progetterà la XJR-14, caratterizzata da un alettone anteriore incorporato nel musetto, a 2 elementi, un alettone posteriore di dimensioni notevoli, un estreattore posizionato sul fondo vettura capace dui generare carico aerodinamico grazie all’effetto Venturi. Il prototipo, spinto dal medesimo V8 Ford montato sulla Benetton B191, vincerà il Mondiale di quell’anno, grazie a Teo Fabi, Derek Warwick e Martin Brundle.
Alcune coincidenze sembrano se4gnare il destino di Brawn, come il propulsore V8 Ford o il nome di Teo Fabi: infatti questi elementi portano abbastanza agevolmente a un team che inizia con la lettera B, come Brundle, che lo seguirà, o come Barnard, di cui prenderà il posto, o come Byrne, che sarà al suo fianco: si tratta della Benetton di Briatore, che decide di scommettere sull’ingegnere inglese, così come aveva fatto con un giovane di belle speranze di nome Michael Schumacher. Brawn e Byrne lavorano così sulla base della B191 di Barnard, che si caratterizza per avere un muso abbastanza alto; i due ingegneri lo alzano ancora e migliorano il progetto del Mago. I risultati, a metà stagione, arrivano, con la prima vittoria di Schumacher a Spa. in quella stagione si classificherà addirittura terzo. Nel 1993 la Benetton raccoglie ancoa quache vittoria e diversi piazzamenti.
La svolta arriva nel 1994, quando la coèppia di progettisti inglesi dà vita a una monoposto veloce e aggressiva, costruita su misura per Michael Schumacher: il tedesco, con questa monoposto, vincerà le prime 6 gare su 7, ma a Silverstone verà colpito da squalifica per aver invaso al via la perima posizione, che apparteneva a Hill. Da qui nacquero le polemiche, seguite da wuelle sul bocchettone della benzina di Verstappen a Hockenheim, sul fondo irregolare della vettura a Spa. Schumacher venne squalificato per 2 gare, con Hill che si avvicinerà sensibilmente e lotterà sino all’ultima gara di Adelaide, quando il tedesco conquisterà il primo contestato titolo mondiale. I dubbi sulla superiorità Benetton, però, si sciolsro l’anno dopo, quando Brawn e Byrne progettano la monoposto che dominerà la stagione, la B195, che si aggiudicherà 11 gare, di cui 9 di Schumacher (che eguagliò l’allora record di Mansell). Con la B195, dunque, la Benetton, che riuscirà a ottenere la fornitura dei V10 Renault, si aggiudica l’unico Mondiale costruttori della sua storia, rivelandosi competitiva anche con Johnny Herbert, che finirà quarto in classifica vincendo 2 gare.
Dopo aver progettato la B196, Brawn segue Schumacher a Maranello e di fatto fa sentire già la sua impronta a metà stagione, quando alla F310 viene alzato il musetto; arrivano 3 vittorie per Schumacher, a Barcellona, Spa e Monza. Ma sarà con l’arrivo di Rory Byrne che Ross Brawn cambierà ruolo: il sudafricano si occuperà della progettazione della vettura, mentre Ross Brawn siederà al muretto come stratega e firmerà alcune imprese, come il Gran Premio d’Italia 1998, dove Schumacher e Irvine saranno abili ad approfitare dei guai di Hakkinen e lo supereranno, dando vita a un trionfo rosso che ha mandato in visibilio i tifosi e gettato in crisi una McLaren che pareva padriona della stagioone. Schumacher dovrà però aerendersi sia nel 1997 che nel 1998, in entrambi i casi all’ultima gara.
Anche nel 1999 la stagione parte con le migliori premesse, ma l’incidente di Schumacher prima e le incomprensioni di Suzuka poi faranno perdere il Mondiale a Irvine. Brawn, però, si renderà protagonista di alcune scelte fondamentali, come la scelta di Mika Salo come sostituto di Schumacher e la protesta ufficiale innanzi alla FIA per la squalifica rimediata a Sepang, quano al rientrante Scumacher e a Irvine viene tolta la doppietta a causa delle dimensioni dei deviatori di flusso, grazie all’appello che verrà vinto dalla Ferrari.
Nel 2000 Brawn inizia la saga delle banane, che è il suo singolare modo di salutare le vittorie di Schumacher e Barrichello; insieme a Byrne, Todt e una nuova generazione di tecnici italiani darà vita alla squadra più forte di sempre, con Schumacher che abbatte qualsiasi record, si aggiudica 5 titoli mondiali, con vetture velocissime e indistruttibili, con Barrichello fido scudiero che sarà una vera e propria garanzia alle spalle del tedesco, visto che giungerà per 2 volte secondo e 2 volte terzo. Le stagioni saranno una diversa dall’altra, con il 2002 e 2004 all’insegna del dominio assoluto. Schumcher batterà avversari del calibro del fratello Ralf, Raikkonen, Montoya, Coulthard, Button… e l’elenco sembra non finire mai.
Dopo il cambio di regolamernti, però, in Formula 1 si affaccia un nuovo nome: quello di Fernando Alonso. Sarà lo spagnolo, infatti, a dominare lo scenario nella stagione 2005, con Kimi Raikkonen che si arrenderà alla penultima gara. Schumacher e Barrichello saranno alle spalle dei due e Brawn regalerà un altro piccolo capolavoro di strategia a Imola, quando consentirà a Schumacher di arrivare nei tubi di scarico dio Alonso, con una situazxione che a parti invertite si ripeterà anche la stagione successiva. Nel 2006 Barrichello verrà sostituito dal giovane connazionale rampante Felipe Massa, e Schumacher sarà chiamato a confrontarsi direttamente con Fernando Alonso. Il tedesco verrà aiutato dalle strategie di Brawn, che gli permetteranno di ciompiere un straordinaria rimonta, sino a trovarsi alla penultima gara a pari punti con lo spagnolo. Perderà il titolo alla penultima gara di Suzuka, con il motore che esploderà dsvanti alla Renault di Alonso.
Brawn (che a quanto pare non avrebbe gradito l’allontanamento di Barrichello) decide a fine anno di prendersi un anno sabbatico e rientrerà nel 2008 con il terzo cambio di ruolo: diventerà, infatti Team Principal della Honda, dove ritroverà Rubens Barrichello a fianco di Jenson Button. I due non navigano in ottime acque, con Barrichello che viene squalificato già alla prima gara; gli arrivi a punti saranno pochi, ci sarà solo un podio del brasiliano a Silverstone a tenere alto l’onore della Honda. Ma questo è il periodo in cui, una dopo l’altra, le Case costruttrici, che avevano addirittura immaginato un Campionato alternativo fatto solo da loro, vedranno i loro sogni di gloria soffocati dalla crisi economica e anche la Honda ne risentirà, volendo abbandonare la competizione schiacciata dalle vicende societarie. Brawn ha a questo punto l’intuizione che vale tutta la sua carriera: decide di comprare il team per il prezzo di una sterlina e farà nascere la BrawnGP, con quello che sarà un capolavoro destinato a rimanere nella storia: la BGP-001, una monoposto progettata da Bigois e Zander che conterrà degli elementi che faranno molto discutere, come il cd. doppio diffusore, soluzione che nelle intenzioni degli altri team veniva vista come contraria al regolamento, ma che la FIA approvò. La vettura vinse subito, all’esordio in Australia (come la Wolf nel 1977), firmando una doppietta, spinta dai propulsori Mercedes, che Brawn riuscirà a ottenere. Arriveranno altre 5 vittorie nelle prime 6 gare per Button, che gli consentiranno agevolmente di arrivare alla conquista del Mondiale. La superiorità della Brawn viene confermata anche da un ottimo Barrichello, che fino all’ultimo tenterà di insidiare Sebastian Vettel al secondo posto nel Mondiale, mancandolo pder 7 punti.
Brawn vive così la sua consacrazione: ha vinto come progettista, ha vinto come stratega e ora vince anche conme proprietario del suo team di Formula 1 e Team Principal. Il gioco è bello finchè dura poco, e infatti la BrawnGP chiude subito, visto che nel 2010 a credere nel progetto di Ross Brawn sarà la Mercedes, che deciderà di rientrare in Formula 1 rilevando il team e sfruttando i successi di Brawn; se ne andranno Button (che porta il numero 1 in McLaren) e Barrichello e arrivano Michael Schumacher e Rosberg. I risultati per la Mercedes sembrano incoraggianti, con alcuni podi di Rosberg e diversi arrivi a punti; le cose non andranno meglio nel 2011, anche se Michael Schumacher in Canada si prenderà la soddisfazione di rimanere al comando per alcuni giri. La Mercedes, però, è in ascesa e nel 2012 arriva in Cina la prima vittoria di Nico Rosberg, impreziosita dalla pole position, cui seguirà poco più tardi l’ultimo sigillo di Michael Schumacher, una pole position sul circuito più bello e storico della Formula 1, a Montecarlo. Michael arriverà terzo anche nella gara dei 3 Ferraristi, a Valencia con Alonso e Raikkonen, regalando un’altra soddisfazione a Brawn, oltre che alcuni risultati di rilievo in qualifica, come il giro più veloce nella gara di Hockenheim e il 5. posto di Monza.
La Mercedes decide che è venuto il momento di dare la svolta decisiva al suo ritorno in Formula 1 e schiera Lewis Hamilton accanto a Nico Rosberg. Durante la seconda gara, in Malesia, Ross Brawn finirà nell’occhio del ciclone del team per aver impedito a Rosberg di sopravanzare il compagno di squadra Hamilton. “Ricorderai questo giorno”, gli dirà Nico, che vincerà a Monaco e Silverstone e infliggerà alcune “lezioni” a Lewis Hamilton. E alla fine riuscirà a far allontanare Brawn dalla Mercedes.
In ogni caso non c’è dubbio che gran parte del merito dei successi della Mercedes di questo 2014 sono suoi, essendo stato capace di far risorgere un team che sembrava destinato a estinguersi, mettendo in campo tutte le virtù apprese in anni di esperienza e di vittorie. Brawn adesso ha dichiarato che si dedicherà alla pesca sportiva, ma non c’è dubbio che presto o tardi qualche team gli farà un’offerta per rientrare… sarà golosa come quelle famose banane? Se così fosse, ci sarà da aspettarsi un nuovo progetto di successo firmato Ross Brawn
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