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F1 | Tecnica: La misteriosa Red Bull RB10

Da Tony77g @antoniogranato

Antonio GranatoF1Sport.it

Jerez, 28 gennaio 2014 – Presentata anche la vettura forse più attesa dell’intero schieramento, la Red Bull RB10. Figlia del genio di Adrian Newey  che ha consentito a Sebastian Vettel di conquistare il suo quarto titolo iridato consecutivo, ha attirato  l’attenzione generale nel momento in cui Vettel e Ricciardo l’hanno scoperta e mostrata alla stampa.

Una presentazione attenta a non scoprire ancora troppo della nuova monoposto, le zone del diffusore sono state infatti nascoste e non si è visto molto nel diffusore ne del sistema di fissaggio dell’alettone posteriore.

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Ma le prime novità la Red Bull le ha mostrate già dal musetto anteriore. Il suo musetto a formichiere denota un design completamente diverso rispetto a quelli vista finora. Già la presa d’aria alla sua estremità è innovativa, con l’aria che entra i lati di un bulbo più interno. Ma ad essere diverso è la conformazione del becco, osservandolo attentamente, infatti, si può notare come questo ha un a sezione verticale maggiore. Sembra infatti che l’andamento del telaio anch’esso molto alto arrivi all’estremità ad una quota maggiore ma che scendendo verticalmente raggiunga poi i 185mm obbligatori. Questo ha consentito a Newey di mantenere alto il musetto per riuscire a far passare una grossa quantità d’aria nella parte inferiore della monoposto. L’andamento del musetto prosegue poi con un “gozzo” o chiglia per guidare meglio i flussi nella zona bassa.

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Rimanendo nella zona del musetto anteriore, interessante il mantenimento dell’S-Duct e di come questo sia stato leggermente modificato nella zona superiore del telaio con un feritoia che fuoriesce dal telaio.

Ricordiamo che una soluzione simile fu introdotta già dalla Ferrari nel 2008 ma poi successivamente vietata dall’articolo 3.7.8 del regolamento tecnico. Ma lasciando la possibilità di ricavare condotti in un’area che va dall’asse delle gomme per una distanzas di 150 mm. 

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Nella foto sotto l’area in cui è possibile ottenere la canalizzazione.

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Le pance sono alte nella parte centrale e stringono molto nella parte finale della zona del retrotreno.

La parte posteriore invece è ancora un mistero, come detto prima, è stata comunque nascosta alla stampa con dei pannelli che non davano ai reporter la possibilità di fotografarlo.

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Nella zona posteriore della vettura dalla immagini arrivate da Jerez possiamo notare come il pilone centrale dell’ala posteriore sia collegato sulla parte terminale del cofano motore. Soluzione che consentirà di avere un flusso d’aria più pulito nella parte interna dell’alettone. Quest’ultimo appare inoltre ancorato, per un maggior sostegno tramite le paratie laterali, al diffusore posteriore.

Interessante osservare anche la conformazione delle carenature dei bracci dei triangoli inferiori che si congiungono con la struttura deformante.

Seguiranno aggiornamenti —

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