“Io sto dalla parte di Marchionne, dalla parte di chi sta investendo sul futuro delle aziende, quando tutte le aziende chiudono, e’ un momento in cui bisogna cercare di tenere aperte le fabbriche”
(Matteo Renzi, 11 gennaio 2011)
Così Matteo Renzi esprimeva il suo pieno appoggio al progetto di Marchionne, quel ‘Fabbrica Italia‘ che aveva provocato proteste negli stabilimenti, scontri tra Fiom e vertici FIAT, Referendum e tanti, tanti che ribadivano l’appoggio alle scelte dell’amministratore delegato del Lingotto.
Ed ora, dopo due anni, dopo che i lavoratori hanno sacrificato parte dei loro diritti per andare incontro ai diktat di Fiat, ecco che il progetto ‘svanisce’. C’è la crisi, sostiene Marchionne.
Peccato che altre case automobilistiche, seppur in crisi, non presentino crolli come quelli della azienda torinese. C’è da chiedersi come si possa pensare il contrario visto che sono oramai cinque-sei anni che Fiat non vara nuovi modelli.
Dove sono gli investimenti? A Detroit.. con gli aiuti dati da Obama….