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Fabio Ferrari, Red Devil e il wrestling in Italia

Creato il 26 febbraio 2015 da Sportduepuntozero
wrestling - Fabio Ferrari - foto Alice Arduino

foto Alice Arduino

“Il wrestler è come il mago, affascina e non dice il trucco”. Fabio Ferrari, in arte Red Devil, è stato cinque volte campione italiano di wrestling; il suo trucco preferito, quello con cui finisce i suoi avversari, si chiama Devilsault. Ma la vera magia risiede nella sua capacità di rialzarsi dopo ogni caduta, di rimanere in piedi dopo ogni colpo. Sì, perché contrariamente a ciò che si è soliti pensare, “le tecniche aiutano a non ammazzarsi ma il contatto c’è eccome”. Calci e pugni non sono affondati come nel pugilato o nella kick boxing ma si sentono, per non parlare delle schienate. “Il wrestling è uno spettacolo e come tale va preso” spiega Fabio senza tanti giri di parole, “non saliamo sul quadrato per mettere ko il nostro avversario ma per emozionare chi ci guarda e convincerlo a tornare a vederci”. Come? Innanzitutto con un repertorio di acrobazie, rese possibili solamente da un’intensa preparazione atletica; “e al di là di palestra, cross-fit e body building, c’è la componente teatrale e ogni wrestler si cuce addosso un personaggio per lasciare qualcosa di sé al pubblico”.

Red Devil ha 30 anni e nella sua carriera ha lottato contro gli atleti più forti delle leghe più importanti del mondo. Ha studiato il wrestling di ogni paese e di ogni epoca. Ha tratto ispirazione da Ric Flair, Sting, Eddie Guerrero e Shawn Michaels e ha elaborato le loro tecniche per adattarle al suo fisico, “piccolo” nel mondo di questa disciplina. “Tutti possono imparare” assicura, “non è facile e bisogna essere perfettamente preparati a livello fisico. Ma spesso è sufficiente avere passione”.

La storia di Fabio Ferrari coincide con quella dell’ICW, la prima lega in Italia e la terza in Europa per numero e qualità di spettacoli. Prima di questa il wrestling in Italia non esisteva, al di là di qualche tour estemporaneo di star d’oltreoceano. Ma qualcosa iniziò a muoversi alla fine degli anni ’90. “Eravamo una decina di appassionati, sparsi tra Genova, la mia città, Aosta, Veneto e Lombardia” ricorda, “guardavamo questo sport in tv ma non conoscevamo praticamente nulla; avevamo però interesse e desiderio di creare qualcosa. Non c’era ancora internet e ci siamo conosciuti tramite lettere, scambiandoci videocassette. Qualche tempo dopo abbiamo fondato un blog e ci siamo trovati per qualche allenamento”.

Fabio rimase folgorato da bambino. Aveva 6 anni quando alla tv trasmisero un incontro di Hulk Hogan; quel gigante biondo e abbronzato con i baffi, quelle luci gli rimasero in testa anche quando decise di praticare judo e pallacanestro. E lo convinsero a lanciarsi in una nuova avventura con gli amici “di penna”. A 17 anni si trasferì in Inghilterra per imparare la disciplina, in un paese con tradizione e atleti combattono anche sui ring americani. Si allenò con loro per qualche mese, poi tornò a casa per dar vita all’ICW. “Nei primi anni 2000 si cominciava a parlare di wrestling in Italia, così abbiamo organizzato i primi spettacoli e seminari, invitando nomi internazionali e raccogliendo gli appassionati”.

Oggi in Italia esistono 11 accademie con il brand ICW, “federazione” che raccoglie circa 150 atleti, di cui alcuni di livello internazionale. Una scuola è a Torino e il maestro è naturalmente Red Devil: “alleno da otto anni e mi piace trasmettere l’esperienza che ho accumulato in giro per il mondo. L’obiettivo a lungo termine è formare atleti che possano andare a combattere all’estero”. Quello a breve termine, molto più concreto, è trovare una palestra che gli permetta di installare il suo ring.

Già, perché in Italia il wrestling vive nell’ombra come la maggior parte delle discipline sportive e nonostante il suo palmares Fabio Ferrari non è un professionista del suo sport. “In Europa è raro trovarne, ma la mia più grande soddisfazione è lottare contro gente che guardavo alla televisione, in nazioni dove il wrestling è davvero seguito”. Per questo viaggerà ancora a lungo – è appena tornato dai Caraibi e andrà presto in Norvegia – e continuerà a organizzare tornei con l’ICW. È già tutto pronto per lo spettacolo che sabato 9 maggio porterà a None i migliori del nostro paese e qualche grande nome a livello mondiale. Sarà il torneo più importante in Italia e una grande squadra di wrestlers regalerà spettacolo. Il confine tra finzione e realtà si potrà appena intuire, ma in fondo quello è il trucco di tutti i maghi.

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