Quest'ultimo week end, trascorso in casa bloccato su una poltrona a causa di un atroce mal di schiena, l'ho utilizzato per ascoltare alcuni nuovi dischi pervenutimi di recente.Fra questi mi ha particolarmente attratto Mr. Jobhopper, disco di esordio del giovane sassofonista romano Fabrizio D'Alisera (classe 1979).
Un album perfettamente strutturato, del quale il musicista ha scritto tutte le composizioni ed elaborato gli ottimi arrangiamenti, evidenziando una notevole sensibilità jazzistica ed elevata capacità creativa, spaziando da atmosfere hard-bop a soavi ballads, da spunti rock a suggestioni ellingtoniane.
Il tutto coadiuvato da una compagine di musicisti di eccellente livello, a cominciare da Tiziano Ruggeri, che si alterna alla tromba ed al flicorno con grande maestria e duetta con il leader creando sensazioni che, fatte le debite proporzioni, ricordano i Jazz Messengers.Un altro aspetto interessante è la presenza alternativa di Karim Blal al piano o di Martino Onorato all'organo o al fender rhodes, a seconda dell'atmosfera del brano. Completano il quintetto Giulio Scarpato al contrabbasso e basso elettrico e Alessandro Manzi alla batteria, due strumentisti eccellenti molto attivi nel panorama jazzistico romano.Nel video seguente è possibile vedere all'opera il quintetto in un recente concerto romano dedicato alla presentazione del disco.Per concludere: un disco d'esordio molto promettente che, come ha correttamente osservato l'estensore delle note di copertina, tiene conto della storia senza appiattirsi sui modelli.