Quando mi è stato proposto di scrivere una recensione che parlasse di Fabrizio “Faber” De Andrè sono stato colto da un momento di indescrivibile entusiasmo. Perché? Perché sono cresciuto nel mito di De Andrè, con le sue canzoni, le sue poesie, la sua musica.
La mia stanza è una sorta di santuario in suo onore: vecchi vinili, nuovi CD, libri che raccontano la sua vita, illustrazioni, fumetti.
Mi sono avvicinato alla scrittura, ancor prima che con la narrativa, con i suoi testi: poesie che trovavo di impareggiabile bellezza che avevano la capacità di fondere il sacro e profano, mescolandoli e tirandone fuori musica. La sua bravura nel descrivere i sobborghi Genovesi, le puttane, le dipendenze, i reietti, senza mai cadere nel banale, con un tono aulico e l’eleganza dell’artista.
Il tutto mi ha sempre dato la consapevolezza di conoscere ogni lato del Cantautore Genovese. Questa consapevolezza però è passata nel momento stesso in cui ho messo gli occhi sulla copertina del libro di Walter Pistarini “Fabrizio De Andrè- Canzoni nascoste storie segrete” edizioni Giunti. È sopraggiunta una nuova presa di coscienza a quel punto, cioè di avere un amico, uno di quelli con cui sei cresciuto e, d’un tratto, scoprire che molte cose della sua vita ti erano sconosciute. Ho messo su Volume 1, in vinile, quasi a voler ricominciare da capo, o forse, semplicemente, per riassaporare il rumore grezzo ma romantico della puntina e del giradischi e ho iniziato a leggere. Il panorama che mi si è aperto davanti agli occhi è stato straordinario e al contempo singolare.
Come se avessi spalancato per la prima volta gli occhi. Reso nitido lo sguardo su De Andrè. Lui stesso disse una volta in un’intervista del 1996: “Quando si scrive, indipendentemente dagli strumenti che si scelgono per esprimersi nelle svariate forme dell’arte di raccontare, si possono imboccare due strade: o si collabora coi vivi o si collabora coi morti. Da un punto di vita economico e d’immagine è sicuramente più utile avvalersi dei suggerimenti dei secondi, non foss’altro per il fatto che i morti non firmano. Io preferisco collaborare con i vivi, per la possibilità che ti danno di un confronto diretto, di un dialogo, di reciproci incitamenti e di censure”. E di fatto, tutti i suoi dischi, sono frutto di questo modo di lavorare. Confronti e collaborazioni con poeti di rilievo come Riccardo Mannerini, mettendo in musica la poesia “Droga” che divenne poi la celebre canzone “Cantico dei drogati”, con i New Trolls, musiche per programmi televisivi, collaborazioni con il figlio Cristiano dal quale nacquero testi di pregevole bellezza come “Cose che dimentico”, il dialetto Spagnolo-Italiano della bellissima “Lunfardia” cantata da Roberto Ferri e poi da Celentano e le collaborazioni con De Gregori che portarono ad un disco eccellente( Volume 8) che mostra in molte canzoni la mano del cantautore Romano.
In questo panorama musicale, fatto di collaborazioni illustri, testi poetici e meno, Faber si cimentò anche nel ruolo di produttore per il curatissimo- e dall’altissimo contenuto qualitativo- disco dell’amico Massimo Bubola con cui continuò una lunga e fruttuosa collaborazione… e poi la fondazione della casa editrice FaDo, con la moglie Dori Ghezzi , il disco d’esordio della stessa Dori e il lancio di gruppi giovani e promettenti come I Tempi Duri.
Sono sfaccettature e curiosità che solo un cultore e attento appassionato come Pistarini poteva regalarci.
Un tutto che serve a dare una cesura netta tra due mondi che sembrano diversi, ma che fanno parte di un unico personaggio. Libro che va oltre il libro e l’opera letteraria e che aggiunge qualcosa al panorama musicale Italiano e alla figura di De Andrè non svelando retroscena o gossip sulla vita dell’artista, ma facendo chiarezza sulla sua passione per la musica e sull’inesauribile curiosità. Utile ad approfondire fin dentro l’ossatura stessa del corpus intellegibile di deandreiano narrando intimamente e umanamente la carriera di un artista Italiano di impareggiabile duttilità. In queste 221 pagine, minuziosamente cesellate dall’autore, viene mostrata il lato più “terreno” del cantautore Ligure. Quello lontano dai riflettori. Una faccia, spesso messa in ombra, che resa vivida dalla penna di Walter Pistarini, regalerà l’uomo prima del protagonista a chi non conoscesse Faber, e agli appassionati un bellissimo incontro con la parte più intima e meno celebrata dello stesso, spostando l’attenzione dal poeta mitizzato, quello troppo spesso politicizzato, quello che riprende le note di Brassens e compone lirica.
Cumuli di carta, un mare di inchiostro, parole e note, attraverso un viaggio nella vita di un grandissimo della musica Italiana. Nella storia e nel mito.
di Cesare Colonna
Buona scelta!
IBD
[email protected]
Fabrizio De Andrè- Canzoni nascoste storie segrete
Autore: Walter Pistarini
Giunti Editore- pp.gg. 221- euro 19,90 – 2013