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Il nuovo glamourama hollywoodiano tutto presente in fila ordinata, tutti che interpretano loro stessi ( in realtà una versione anfetaminizzata di loro stessi, una specie di alter ego caricato a pallettoni), un'apocalisse che arriva improvvisa proprio come se ci si trovasse in 2012 di Roland Emmerich.
Ma rispetto ai film catastrofici del regista tedesco , qui c'è una grande volontà di ridersi addosso.
Facciamola finita entra nel metacinema usando l'arma del metacazzeggio elevato a forma d'arte.
Un canovaccio esile esile su cui disegnare parodie su parodie in cui ognuno dei presenti è protagonista alternandosi agli altri: una cosa alla Kevin Smith, camp fin nel profondo dell'anima, apparentemente stupida ma illuminata da inaspettati bagliori di intelligenza.
Jay Baruchel, canadese come Seth Rogen detesta Los Angeles e tutto il casino che ne anima il sottobosco mentre il suo amico Seth , una volta come lui, ora perfettamente inserito nel tritacarne mediatico hollywoodiano, ne rappresenta l'ideale cartina di tornasole.
Non tutto brilla sotto il sole della valle degli Angeli, l'erba gira vorticosamente e così gli eccessi a cui nessuno pare immune. E quando devono organizzarsi per la sopravvivenza tirano fuori tutto il peggio che è dentro loro stessi: pusillanimi, egoisti, insofferenti alle regole, vanesi e chi più e ha più ne metta.
Facciamola finita è un film rapsodico che vive di momenti fulminanti, vale molto più per i flash accecanti in esso contenuti più che per il suo insieme, a tratti irresistibile ma un po' come tutte le parodie, a volte sfilacciato, altre volte con picchi che rasentano la genialità.
Tutto nasce dall'inaspettato successo su internet di un corto di qualche anno fa Jay and Seth vs the Apocalypse che narrava di due amici all'interno di una stanza che fronteggiavano l'apocalisse.
Facciamola finita è quindi la dilatazione di quella idea, il suo ampliamento, perchè da due amici ci ritroviamo sei protagonisti e un attenzione maggiore a quello che avviene fuori dalla megacasa di James Franco con effetti abbastanza artigianali e creaturone in CGI che fanno quasi sorridere per quanto brutte e animate male, ma probabilmente rientra tutto nell'ottica della presa di culo estrema del genere apocalittico.
Gli attori stanno al gioco, soprattutto quelli che vengono impiegati come personaggi usa e getta , inghiottiti subito dall'apocalisse senza quasi proferire verbo ( vedi i vari Paul Rudd, Jason Spiegel,Rihanna e tanti altri) .
Gli altri si esibiscono in una comicità dozzinale ma di indubbio appeal con l'apice raggiunto dalla versione indemoniata di Jonah Hill e dal tentativo degli altri di riportarlo indietro dagli inferi usando le stesse battute usate nel film L'esorcista.
Il team di Strafumati e di Suxbad a braccetto quindi con la comicità di Apatow incontra l'apocalisse in un film che è qualcosa di diverso nell'alveo della commedia hollywoodiana, quasi un curioso contraltare all'inglesissimo La fine del mondo degli amiconi Pegg/Frost and Wright.
Becero ma non stupido : si vede che loro si sono divertiti parecchio a girarlo, immagino che bailamme sia stato questo set, ma almeno stavolta il divertimento tracima anche al di qua dello schermo....
Si ride sguaiatamente e se poi nel paradiso ci sono i Backstreet Boys cha cantano e ballano...
Beh allora il Paradiso può (ancora) attendere....
( VOTO : 7 / 10 )
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