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Facebook arriverà in Cina...

Da Albertofattori
Non si sono esaurite le polemiche sulla "fuga" di Google dalla Cina che già un altro campione della rete sta pensando di sbarcare in Cina: Facebook.
Il Social Network campione di navigatori al mondo, sta infatti dando segnali d'interesse per un suo fattivo ingresso sul mercato cinese, cosa che gli consentirebbe così di tornare ad visibile  sul territorio cinese.
Un'azione che evidenzia ancora una volta come neanche in America non siano più così sicuri che Google abbia agito per meri fini valoriali e di come la questione cinese non possa ogni volta venire affrontata secondo il vecchio modello dei "blocchi" contrapposti, dei buoni e dei cattivi.
Qualcosa che poteva funzionare all'epoca della guerra fredda, ma che ora, dove nel mondo digitale tutto può non essere come appare ( vedi Hackers o cybercrimini etc.), necessita di radicale cambiamento di approccio e di metodo, affinchè sia sempre preferibile un dialogo al "muro contro muro", anche perchè la rete ha tanti pregi ma un grande "difetto": annulla lo spazio e il tempo.
Sulla rete finiscono così per "toccarsi" ed entrare in contatto tra loro le diverse "velocità" dello sviluppo umano Per cui se il pregio della rete è quello di rendere immediatamente disponibile quella conoscenza che una volta necessitava di lunghi e tortuosi viaggi, per contro questo contatto diretto a prima vista solo positivo, può essere portatore di tensioni che non appartegono a quel luogo, portati dalla rete come le spore che cavalcano i diversi venti del globo.
In occidente in molti non comprendono come ciò  possa seriamente mettere sotto pressione molte aree del pianeta, tanto che la rete sta diventando lo strumento non solo per condividere la cultura, ma anche per imporre nuovi messaggi, pilotare l'opinione pubblica, favorire questa o quella idea, opinione, leadership, nazione.
Il peso che avevano prima i giornali, poi la radio ed oggi la televisione, sta diventando il vero "motore" della rete. Per cui non bisogna fare finta di nulla quando c'è chi teme che questo "canale" possa diventare  strumento di questo o quel potere.
Pensare che la rete sia "libera" era e rimane quale fatto umano una utopia, così come negare che gli Americani stiano usando questo "potere inside" della rete appare una visione miope o non comprendere che i cinesi, inzialmente sulla difensiva (vedi il grande firewall), ora stiano passando una nuova fase di una contrapposizione non più solo locale, ma globale.
Per cui se un motore di ricerca cinese o un sito made in china  avranno sempre più successo nel mondo, inevitabilmente diffonderanno anche aspetti culturali che potrebbero essere "dirompenti" nelle diverse comunità occidentali. dove attecchiranno.
E questo potrebbe essere in futuro sempre meno gradito in molte culture occidentali che si professano aperte ma che alla prove dei fatti spesso si sono dimostrate più radicali e fondamentalisti di qualsiasi professato fondamentalista.
La rete sta accelerando tutto, ma ci sono fenomeni, cambiamenti che non possono entrare nel "frullatore della rete" e che necessitano dei giusti tempi per crescere e svilupparsi al meglio.
La Cina è considerato dai suoi stessi leader un paese in via di sviluppo, uno sviluppo ancora under construction e dove solo 20% della popolazione è ad un livello di sviluppo simile al nostro.
Criticare questo stato dell'arte è altrettanto scorretto, visto che ogni anno la classe media cinese cresce del 20% e ogni anno passano dalle aree rurali alle città qualcosa come 100 milioni di cinesi (una volta e mezzo dell'Italia!!)
Quindi che Facebook stia pensando di entrare in Cina è un segnale positivo, intelligente, perchè come è detto comune "Roma non si è fatta in giorno", la Cina avrà bisogno di altri decenni per arrivare a "cambiare pelle" e diventare un paese sviluppato sotto tutti i punti di vista.
Prima di allora, pesarlo con i nostri parametri è scorretto e fuori luogo, nonostante già ora sia la seconda potenza economica mondiale, visto che le potenzialità fino ad ora espresse appratengono ancora solo alla propria prima fase dello sviluppo.
Per cui la Cina è più vicina ed aperta di quello che si vuole far credere in occidente, così come Facebook, Microsoft e tanti campioni americani hanno compreso che provocare scontri e contrapposizioni non sia la migliore strategia per un globale sviluppo in armonia. 

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