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Facebook e Google ...nuova colonizzazione culturale dal cyberspazio?

Creato il 05 ottobre 2011 da Marianna06

La "grande" finanza mette di questi tempi a dura prova la politica dei  diversi Paesi, a livello planetario, con gli effetti terribili di cui giornalmente siamo spettatori.

E  così lo scenario quasi quotidiano è  questo: degli sconvolgimenti nelle Borse di mezzo mondo, del denaro bruciato nel giro di poche ore e delle tasche vuote o semi-vuote dei cittadini.

E questo è possibile anche perché l'aria che circola in materia di cultura "alta", non troppo enfaticamente intesa tuttavia, è ormai decisamente scarsa.

Perché?  

 Ma, sopratutto, sarebbe giusto chiedersi come sia stato  possibile arrivare a questi punti?

L'Europa non è l'Africa. Eppure l'Europa s'avvia a diventare Africa nell'accezione peggiore. Specie se non mette ,e subito, i dovuti "paletti".

 Oggi si legge molto poco e piuttosto male (la fretta ossia il"non perdere tempo", arrivare prima dell'altro a centrare il "nostro" obiettivo utilitaristico,) è la connotazione di un  mondo tecnologico e globalizzato, in cui viviamo, e tutti possono, volendo, racimolare le poche informazioni necessarie( e bastanti per entrare in una qualunque conversazione) dai media, come TV e Rete, e  via ...proseguire senza soffermarsi e riflettere troppo.

Insomma abbasso la carta stampata, libro o giornale che sia. Le priorità da perseguire sono ben altre.

Niente di più sbagliato, amici miei.

E non occorre che vi spieghi il motivo o i motivi.

Li carpite agevolmente da soli ,se possedete un minimo di cultura da scuola secondaria superiore e un tempo avete avuto dimestichezza con i libri.

Tutto questo preambolo, forse  anche un tantino superfluo, per dirvi che tanto il nostro amato Facebook quanto il più gettonato motore di ricerca del pianeta, Google, che ci piace tanto, negli Usa, grazie ad una legge della Corte Suprema, possono prestare e prestano, oggi ,denaro fresco nelle campagne elettorali di alcuni esponenti repubblicani.

Noi, che teniamo alla libertà della Rete, dobbiamo preoccuparci?

Probabilmente sì.

La tanto agognata libertà culturale della Rete, così procedendo,rischia nel novello capitalismo finanziario, come scrive Guido Rossi sul Il Sole24Ore  di domenica scorsa,  di divenire il nuovo Leviatano.

E dal capitalismo finanziario al capitalismo della Rete il passo è breve.

E ciò significa anche che il capitalismo finanziario, sempre più arrogante, imporrà, a breve ,i propri dictat  sulla Rete e non solo in Europa.

Ecco perché io dico Europa come Africa e tutti, non solo Europa ed Africa, sulla stessa barca.

Una barca che però non guidiamo noi.

Ecco perché è urgentissimo, una volta  presa coscienza del problema, non permettere a nessuno, tanto come personalità politica che  come semplice cittadino, di lasciar "massaggiare" (termine caro a McLuhan)  ad altri le  nostre radici culturali.

Pena: la colonizzazione certa che viene da lontano.

Come ?  Qualcuno giustamente si chiede .

Tornando a privilegiare, accanto a Tv e Rete, anche la carta stampata.

E' urgentissimo.

Non tralasciare.

Carta stampata vuol dire, nell'immediato e a posteriori ,riflessione e quindi saper pensare e poter scegliere.

E Rete e TV ....sempre da" maneggiare con cura".

 

   A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

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