Lo sapevate che navigare inquina il pianeta?
I dati vengono ancora una volta sottolineati da Greenpeace: “Nel 2020 Internet consumerà più energia di Francia, Germania, Canada e Brasile messi assieme”.
Questa volta però al centro delle polemiche c’è una realtà ben precisa: Facebook, che ha annunciato l’apertura di due nuovi centri di elaborazione dati alimentati a carbone, ognuno dei quali, secondo gli ambientalisti, consumerà circa quanto 40mila abitazioni.
La sfida di Greenpeace ha anche un nome, “Unfriend coal” (=togliere l’amicizia al carbone): “Facebook sta sostenendo in tutto il mondo l’attivismo e la democrazia – afferma Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace in Italia – è ora che guidi anche una rivoluzione energetica, eliminando fonti pericolose come nucleare e carbone e sostituendole con quelle rinnovabili” (Il Fatto Quotidiano).
C’è da dire che Facebook tiene inchiodati al monitor milioni di pirla che quindi non si riversano nelle strade… già questa potrebbe essere considerata una forma di ecologia sociale.