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“Facebook killed the internet star” – Marco Frullo Frullanti

Creato il 12 marzo 2016 da Temperamente

Ho letto tutto d’un fiato Facebook killed the internet star di Marco Frullanti, Nativi Digitali Edizioni, fermandomi di tanto in tanto, anzi molto spesso, per le risate che le parole mi strappavano. Non si tratta di un testo umoristico ma di un saggio: un breve saggio su come sia possibile che

da terreno di caccia per nerd e maniaci sessuali, com’è che internet è diventato il regno della ggente, con tua prozia che ci passa più tempo di te?

Annuisco evidentemente leggendo questa frase. Com’è possibile che sia successo tutto ciò? In modo ironico e intelligente, Frullo (questo il nome di battaglia dell’autore, sui social come nel web, dove ne ha fatte di birichinate) porta il lettore alla (ri)scoperta di quel che è successo. Riscoperta perché eravamo tutti presenti mentre le cose cambiavano rapidamente, ma non tutti ce ne siamo accorti.

Partiamo dall’assunto che prima (intendo prima dell’arrivo massivo dei social network e poi delle varie mode hipster) non tutti erano nerd, anzi una volta il significato della parola era sconosciuto ai più e ad ogni modo possedeva una connotazione alquanto negativa. Questo succedeva prima; poi però l’internet è esploso, i linguaggi in codice e le parole d’ordine sono diventati parte dello slang quotidiano, sono arrivati i telefilm sui nerd, le magliette e le felpe, e i tanti, troppi meme.

Frullo è un grandissimo conoscitore del background culturale del mondo nerd, avendone fatto parte sin dal principio: era uno di quelli che utilizzavano i forum, essendone anche moderatore e scandagliava il web alla ricerca pedissequa delle sue passioni, riuscendo a trovare esattamente quello che voleva prima degli altri (sì, atteggiamento da nerd). Ma non fatevi inibire da questo suo essere così addentro all’architettura internettiana: Frullo è uno spasso. Ed è uno di noi, con suo stesso stupore, con l’upgrade di che ne sa un  (bel) po’ di più  – beh, non per niente adesso fa l’editore. Ma è uno che scrive cose come

oh cacchio, qualcuno mi ha scritto “grazie per l’amicizia” sulla bacheca! Devo rimuovere subito prima che mi prendano tutti per il culo!

che è uno di quei pensieri che tutti noi abbiamo fatto ogni qualvolta si è verificata tale spiacevolissima situazione. La sua saggezza deriva anche dal fatto che conosca e usi da tempo 4chan, luogo davvero molto nerd in cui nascono i meme così come i modi di dire che poi diventano virali, e tranquilli se non sapete cos’è, Frullo ve lo spiegherà nel suo libro. Con l’intento del ricercatore (del resto il ragazzo viene dalla semiotica) il saggio passa dalla preistoria social di internet con l’analisi dei primi forum e community e della gentaglia che li popolava, fino alle odierne bombe dei social nework e dei fenomeni virali. Evoluzioni che hanno portato a disgregare e rompere quello che era il regno assoluto di una nicchia della società a un oggetto totalmente mainstream.

meme

Questo “libro sull’internet” – nella testa del suo autore era così stato idealmente concepito – regala tante perle su categorie sociali/web (Il bimbominkia oggi è parlamentare con il Movimento 5 Stelle), smontando falsi inutili miti (come la prolifica e noiosa setta degli Anonimous), dichiarando le leggi non scritte del mondo in cui ci muoviamo – l’insulto è un po’ lo sport ufficiale nel regno di Internet oppure su internet ci sono due cose che tirano: il sesso/porno e le cazzate – rispolverando personaggi arcinoti e meno noti, che potrei linkare qui “a manetta” ma non sarebbe un bene per il sito, perciò preferisco che ve li cerchiate da voi leggendo  Facebook Killed the Internet Star.

Se vi perdete strada facendo alla fine niente linkografia (fregati!) ma un pratico dizionarietto dei termini, da buon galateo nerd, direi. Chiudo dicendo che se il libro di Marco Frullanti non è esaustivo – e mi sembra giusto, non siamo su Wikipedia – ma ha comunque il grande onore di rendere vivace e divertente la saggistica, impresa quasi eccezionale nel panorama editoriale italiano.

E ricordatevi che

Se tutti hanno uno smartphone, e tutti hanno Whatsapp, siamo tutti potenzialmente connessi, in qualsiasi momento, e da qui non si torna indietro.

Marco Frullanti, Facebook Killed the internet Star, Nativi Digitali Edizioni, € 2.99


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