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Facebook, moneta virtuale quasi reale

Da Db @dariobonacina

Facebook, moneta virtuale quasi reale

Nel mondo virtuale di Facebook c’è posto per tutti e per tutto. Fino ad oggi, a livello sperimentale, c’è stato posto anche per i Facebook Credits, una moneta virtuale utilizzabile nell’acquisto di regali o beni (ovviamente virtuali) da impiegare in applicazioni e giochi come FarmvilleCityville, in cui era possibile spendere anche gemme, diamanti, dobloni e punti guadagnati con il sudore – anch’esso virtuale – della propria fronte. Tra sei mesi, però, il Credit si avvierà verso la funzione di moneta unica. Con implicazioni niente affatto virtuali.

La storia delle monete virtuali nate per il web ha avuto inizio oltre dieci anni fa: a qualcuno l’argomento potrebbe ricordare – con pietà – i Beenz e i Flooz, sorti come prime web currency alla fine degli anni ’90 e tramontati all’inizio del nuovo millennio. L’accostamento, però, sarebbe più azzeccato con i Linden Dollar, una valuta nata nell’ambiente virtuale di Second Life e riconvertibile in moneta reale in funzione del cambio in vigore.

In Facebook, il Credit introdotto per gioco ha un controvalore di dieci centesimi di dollaro (un dollaro vale dieci Credit) e sarà da luglio l’unica moneta di scambio adottabile per applicazioni e giochi, nell’ambito di un modello economico e di business in cui – secondo il sistema di revenue sharing – una parte dei ricavi entra nelle casse del social network.

Una ripartizione che non prevede trattativa, a meno che non si abbia la voce abbastanza grossa per negoziare: Zynga ed Electronic Arts hanno battuto i pugni per mesi e sono riuscite a strappare ai vertici di Facebook un accordo quinquennale per farsi applicare condizioni più favorevoli di quelle standard (70% allo sviluppatore e 30% alla piattaforma social network). Ma è opportuno sottolineare che Zynga, ad esempio, è l’azienda che ha realizzato Farmville, Petville, Café World, Treasure Isle e Mafia Wars, giochi – o meglio, applicazioni di social gaming – che generano un volume d’affari considerevole: per questo settore, nelle stime diffuse da eMarketer, si prevede che il fatturato nel 2011 tocchi per la prima volta il miliardo di dollari.

Cifre di tutto rispetto, che inducono a credere che l’utilizzo del Credit possa interessare ad un numero sempre maggiore di soggetti. La supposizione è resa ancor più verosimile da quanto annunciato da Deborah Liu nel blog di FB: la manager of product marketing for Facebook Credits and Games at Facebook ha infatti spiegato al socialmondo che – sebbene sia possibile continuare ad utilizzare altre “divise” - a chi utilizzerà i Credit, Facebook offrirà incentivi, in termini di accesso in anteprima a nuove feature e di maggiore visibilità nella promozione di applicazioni e giochi.

Come detto sopra, è a tutti gli effetti un elemento di un modello di business che potrebbe trasformarsi in uno strumento di pagamento e porsi in concorrenza a soluzioni già esistenti: non si può escludere che in un futuro non troppo lontano, accanto alle voci contrassegno, bonifico bancario, carta di credito PayPal, possa trovare posto anche la voce Facebook Credits, riesumando – con un altro nome – il concetto di quel Facebook Wallet annunciato qualche anno fa e poi rimasto nel cassetto. In quel caso, però, il gruppo di Mark Zuckerberg e soci dovrebbe pensare di darsi un diverso assetto finanziario. Sempre che l’iter non sia già stato avviato.

[pubblicato oggi su The New Blog Times]



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