L’allarme è scattato in Francia e presto è arrivato su scala internazionale: un bug su Facebook avrebbe portato in chiaro informazioni riservate, pubblicando sui “Diari” degli utenti, messaggi che avrebbero invece dovuto rimanere privati. La testata “Metro France” è stata la prima a urlare allo scandalo, seguita a ruota da altri media quali “Le Monde“, che ha gettato altra benzina sul fuoco proveniente dai social media. In realtà tutto ciò non sarebbe vero, come fa sapere il famoso social network.
Il problema sarebbe frutto, a quanto pare, di un semplice equivoco: i vecchi messaggi pubblicati sulle bacheche da parte di amici e conoscenti, infatti, sono stati portati sulla Timeline in un apposito box. Questi messaggi sono stati semplicemente resuscitati, dopo che per mesi la Timeline non li aveva proposti, limitandosi a pubblicare solo aggiornamenti di status nei propri spazi del “Diario”.
In apparenza potrebbero assomigliare a messaggi privati, ma in realtà di privato non hanno nulla: sono solo messaggi che sono stati in origine scritti sulle bacheche e per questo motivo visibili da chiunque, senza alcun vincolo posto a monte dall’autore.
Ancora una volta, insomma, sembra essere la scarsa conoscenza dello strumento a creare i principali problemi. La prima conseguenza è stata la paura: il passaparola è stato immediato e c’è da prevedere ora una coda infinita di condivisioni che con messaggi preimpostati contribuiranno alla disinformazione direttamente sul social network.
Un passaparola fatto di allarmi immotivati relativi a problemi mai esistiti, ma che parte dell’utenza subirà senza conoscere la reale essenza dei fatti. Mentre Facebook smentisce a ripetizione, anche se fatica a fare breccia, da più parti l’allarme torna al rilancio fomentato dagli utenti persuasi di aver effettivamente trovato sulla propria bacheca vecchi messaggi privati, che privati, invece, non erano.
E l’allarme ha avuto un peso consistente anche in Borsa: le azioni del famoso social network hanno così toccato un nuovo minimo perdendo quasi il 10% in una sola giornata ed aprendo ad una nuova parentesi grigia per l’impero di Mark Zuckerberg ed il suo quasi miliardo di utenti attivi.